Studi sul Cristianesimo Primitivo

Una domanda su quando nasce il rito della messa

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view post Posted on 10/9/2016, 08:15     +1   -1
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CITAZIONE (sideros @ 7/9/2016, 22:59) 
Volevo chiedere quando nasce il rito della messa e come si arriva a questa liturgia. Ho letto tutta una serie di variazioni presso i vari "cristianesimo gnostici" tipo caprocraziani e barbelognostici. Grazie per l'attenzione!

Condivido le osservazioni di Teodoro sul concetto più o meno fissato di "messa".
Rimanendo ai primi secoli mi permetto di consigliare:

Per le fonti storiche:

-Giustino, Apologie. Prima apologia, da 63-1 a 64-8. Lì potrai trovare la descrizione della celebrazione eucaristica e anche paralleli con i riti pagani. Siamo nel II secolo.
Per i parallelismi è da segnalare Tertulliano, Prescrizione contro gli eretici, 40,4, "(Mitra) celebra pure l'offerta del pane...".
Sono i primi che mi vengono in mente su questo argomento.

Per gli studi:
-Elaine Pagels: I vangeli gnostici
-Bart Ehrmann: I cristianesimo perduti

Non sono specialistici sulla liturgie gnostiche, d'altronde ne sappiamo poco, ma
aiutano a inquadrare il fenomeno.

Sui parallelismi, specie con il mitraismo, concordo con Lorenzo. Forse, IMHO, se c'è un
aspetto che andrebbe indagato, avendone gli elementi, è proprio quello liturgico. Le due religioni hanno convissuto per trecento anni a Roma, e non è da escludere che qualcosa abbiano mutuato l'una dall'altra.

vostro
bpbpba
 
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parolaeverbo
view post Posted on 10/9/2016, 15:10     +1   -1




"Volevo solo rendermi conto da dove e come siamo arrivati alla messa". Strano che uno studioso del paganesimo si ponga questa domanda. Oppure devi esprimere meglio la domanda. Conosci qualche religione senza riti? Approfondirei anche il concetto di rito, ma in generale, staccato dal cristianesimo.
"E' lampante che questo è un sito di chiara tendenza cristiana". Secondo la mia opinione non è proprio così. Le risposte sono cristiane. Ovviamente se fai una domanda sul cattolicesimo, non puoi prescindere da ciò che proviene dal suo interno.

Per iniziare ti rispondo come ha scritto un parroco in un suo opuscolo:
Come insegna il Concilio di Trento, la Messa è la ripresentazione del sacrificio stesso della Croce rinnovato misticamente sotto le apparenze del pane e del vino che diventano Corpo e Sangue di Gesù Cristo, tramite il ministero del Sacerdote. Tale Sacrificio della nuova ed eterna alleanza venne istituito e celebrato per anticipazione nel corso dell’Ultima Cena e realizzato in modo cruento sul Calvario. Messa e Calvario sono dunque il medesimo sacrificio, perché lo stesso Sacerdote offre a stessa Vittima nei due casi. Se sul Calvario Nostro Signore acquistò i meriti e le grazie per la salvezza del genere umano, è nella Messa che li distribuisce e li applica; e se sulla Croce offrì se stesso senza strumenti, nella Messa utilizza il Sacerdote umano Suo ministro. Quest’istituzione del Sacerdozio, tramite la quale degli uomini partecipano al Sacerdozio del Figlio di Dio incarnato, è contemporanea all’istituzione del Sacrificio, poiché nell’Ultima Cena il Cristo trasmise questo dono ai suoi Apostoli con il comando “Fate questo in memoria di me”. La Messa è rinnovazione di quel Sacrificio della Croce, e per ciò stesso fa memoria delle sofferenze patite dal Cristo ormai glorioso in quel Venerdì di Parasceve.

Quattro sono i fini del Sacrificio della Croce, e quindi di quello della Messa: la latria o adorazione, cioè l’atto di sottomissione a Dio e di riconoscimento della Sua assoluta sovranità; il ringraziamento per i benefici ricevuti; la propiziazione, cioè la supplica per ottenere il perdono dei peccati anche quanto alle pene che ne derivano, sia per noi sia per i defunti; e l’impetrazione, cioè la richiesta di grazie e di aiuti. Il Sacrificio è offerto a Dio solo, anche se può essere celebrato in onore dei Santi e richiedendo la loro intercessione.
 
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parolaeverbo
view post Posted on 10/9/2016, 17:56     +1   -1




Sei stato un pò tendenzioso o quantomeno impreciso. Per esempio sul fatto del lievito. Ti si poteva semplicemente dire che:
La maggior parte delle Chiese d’Oriente si serve del pane lievitato, mentre nella Chiesa latina è obbligatorio il pane azzimo. Notiamo intanto che sia l’una che l’altra Chiesa riconosce la validità della consacrazione. Si tratta dunque solo di una questione disciplinare. Senza entrare nello specifico, e partire dalla festa degli azzimi, per inoltrarsi se ti interessava anche nel significato del lievito.
Ma poi se c'è scritto pane e vino, perchè lanciarsi in cose strane? Sono cose semplici e reperibili, mica è stato detto un atomo di solfuro di non so che. Pane e vino, perchè dire altro. bò.
Ad esempio in San Giustino, nella sua prima apologia II secolo d.C già puoi leggere come veniva celebrata la Messa da questi primi cristiani
L'Eucaristia

LXV. - 1. Noi allora, dopo aver così lavato chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato, sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna.
2. Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio.
3. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni.
4. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: "Amen". La parola "Amen" in lingua ebraica significa "sia".
5. Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l'acqua consacrati e ne portano agli assenti.
Poi nota bene come l'eucarestia nel suo significato fosse già presente:
E' carne e sangue di quel Gesù incarnato

LXVI. - 1. Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato.

2. Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato.

3. Infatti gli Apostoli, nelle loro memorie chiamate vangeli, tramandarono che fu loro lasciato questo comando da Gesù, il quale prese il pane e rese grazie dicendo: "Fate questo in memoria di me, questo è il mio corpo". E parimenti, preso il calice e rese grazie disse: "Questo è il mio sangue"; e ne distribuì soltanto a loro.

4. I malvagi demoni per imitazione, dissero che tutto ciò avveniva anche nei misteri di Mitra. Infatti voi già sapete, o potete apprendere, come nei riti di iniziazione si introducano un pane ed una coppa d'acqua, mentre si pronunciano alcune formule.



Nel giorno chiamato "del Sole"

LXVII. - 1. Da allora noi ci ricordiamo a vicenda questo fatto. E quelli che possiedono, aiutano tutti i bisognosi e siamo sempre uniti gli uni con gli altri.

2. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell'universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo.

3. E nel giorno chiamato "del Sole" ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente.

4. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi.

5. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: "Amen". Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti.

6. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno.

7. Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli, ed insegna proprio queste dottrine che abbiamo presentato anche a voi perché le esaminiate.

Nelle Costituzioni Apostoliche, una raccolta di leggi, di preghiere, di usanze liturgiche nata nell’ambiente antiocheno nel quarto secolo, dovresti poter trovare un'altra descrizione della Messa

prima che ti rilanci in paralleli strani, il giorno chiamato del sole è la domenica

Sembrerebbe che già anticamente la Messa consisteva in due parti : la liturgia della parola e quella del sacrificio

Sul in memoria di me, ho trovato questo passo di un teologo
in «memoria» e la memoria è un semplice «ricordo» di un avvenimento passato, come si ricorda il primo giorno di scuola, che rimane un fatto del passato. Ma il termine memoria (o memoriale) non ha solo questa valenza e significato.

«Memoria-ricordo» in ebraico si dice «zikkaron», come si legge in Esodo (12,14): «Questo giorno sarà per voi un memoriale (zikkaron)». In greco il termine usato è «anàmnesis», la vulgata latina traduce con «commemoratio», vedi 1 Cor. 11,24 e Lc. 22,19. Esodo fa da apripista alla comprensione del significato che anche oggi gli si dà nell’eucarestia. Il termine zikkaron (memoriale) indica qualcosa di più e di diverso di un semplice ricordo del passato, per gli ebrei vuol dire un fatto passato che si fa presente, rivive e si ripropone nell’oggi. In italiano è stato ripreso questo concetto: il memoriale è render presente qui e ora un fatto passato. Così nella liturgia eucaristica cristiana il memoriale è ritenuto attualizzante il fatto ricordato: lo ripropone, con i suoi frutti e le sue grazie che sono disponibili per i partecipanti al rito, allo stesso modo che li ebbero i discepoli nell’ultima cena.
 
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sideros
view post Posted on 10/9/2016, 18:16     +1   -1




Interessante, ma vorrei che qualche competente mi parlasse delle prime liturgie assimilabili all'attuale, come inizia, il termine agape è ancora valido? Era un banchetto dove partecipavano solo chi passava delle prove o tutti potevano partecipare? bisognava essere stato battezzato? Potevano partecipare tutti e oltre alle case private quali altri luoghi erano adatti a tale liturgia?
 
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view post Posted on 10/9/2016, 18:34     +1   -1
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CITAZIONE (sideros @ 10/9/2016, 19:16) 
Interessante, ma vorrei che qualche competente mi parlasse delle prime liturgie assimilabili all'attuale, come inizia, il termine agape è ancora valido? Era un banchetto dove partecipavano solo chi passava delle prove o tutti potevano partecipare? bisognava essere stato battezzato? Potevano partecipare tutti e oltre alle case private quali altri luoghi erano adatti a tale liturgia?

Rispondo alle tue domande, nella mia umile conoscenza.
Il termine "agape" indica prettamente un banchetto rituale cristiano: oggi non si fanno più i banchetti. Ammetto che in tutte le chiese ortodosse (in Grecia e in Italia) in cui ho assistito (attivamente da salmista, o passivamente da puro spettatore) alla Liturgia domenicale si usa, dopo la cerimonia, fare una sorta di pasto comunitario, che molti chiamano agape. Ma la Messa in sé non è, oggigiorno, un agape, e probabilmente già da molto presto la celebrazione iniziò a essere priva del banchetto.
Pare che esistessero, sin dai tempi più antichi, persone che potevano essere diciamo degli auditori, senza prendere le specie del pane e del vino. La Didaché (ix. 5) afferma che "solo coloro che sono stati battezzati nel nome del Signore possono (durante la celebrazione) prendere parte all'Eucaristia", il che implica che c'erano dei partecipanti non battezzati. Alcuni vedono anche in Paolo (1Cor xiv. 23) un riferimento a dei partecipanti non iniziati; io esiterei a concordare, ma lascerei aperta la possibilità. Comunque, già con i primi Padri della Chiesa (come Giustino; ti è stato già citato quindi non riscrivo la citazione, perché mi è difficile farlo con l'iPad) abbiamo alcuni "catecumeni" che partecipavano alla liturgia, ma durante il rito eucaristico erano invitati ad andarsene. Ancora oggi, nella liturgia ortodossa greca si usa dire, prima del Credo, τας θυρας, τας θυρας!, ovvero: 'Le porte, le porte!', in riferimento all'uscita dei catecumeni dalla sala e alla chiusura delle porte (penso che possa essere utile anche la voce "Catechumenate", in Benedetto (ed.), "The New Westminster Dictionary Of Church History", vol. I, 2008, Westminster John Knox Press). Probabilmente, all'inizio i catecumeni potevano restare, ma non mangiare della comunione; in seguito, si iniziò a mandarli proprio via (mia ipotesi umilissima). Ancora oggi, in certi monasteri ortodossi, i non ortodossi sono invitati ad uscire o a mettersi nelle file posteriori al momento della eucaristia.
Per quel che riguarda i luoghi, diciamo che ogni luogo era adatto, ma le case private garantivano "privacy", ed erano luoghi che potevano essere molto "gestibili", essendo di proprietà di membri della comunità stessa.

Spero ti aiuti.
 
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sideros
view post Posted on 10/9/2016, 19:31     +1   -1




Visto la tua disponibilità, volevo ancora chiederti: è vero che affinché una messa sia valida deve essere celebrata sulle reliquie di un santo o un martire?
 
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view post Posted on 10/9/2016, 19:33     +1   -1
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CITAZIONE (sideros @ 10/9/2016, 20:31) 
Visto la tua disponibilità, volevo ancora chiederti: è vero che affinché una messa sia valida deve essere celebrata sulle reliquie di un santo o un martire?

So che esiste la prassi di mettere, negli altari delle chiese più importanti, reliquie di un santo, ma no, non è obbligatorio né necessario. Conosco dei gruppi pseudo-scout che la messa la fanno all'aperto.
Men che mai lo era nella chiesa antica.
 
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sideros
view post Posted on 10/9/2016, 21:37     +1   -1




Ho osservato i così detti altari da "camo" e ho visto che prima della messa il prete inserisce qualcosa. Un frate alla stessa mia domanda ha risposto che per la liturgia della messa si dovrebbe sempre poter officiarla sopra a delle reliquie atte allo scopo, il frate era abilitato a dir messa, per cui era alla competenza, pui non mi ha detto altro, forse non si vuol parlarne?
 
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view post Posted on 10/9/2016, 23:09     +1   -1
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CITAZIONE (sideros @ 10/9/2016, 19:16) 
Interessante, ma vorrei che qualche competente mi parlasse delle prime liturgie assimilabili all'attuale, come inizia, il termine agape è ancora valido? Era un banchetto dove partecipavano solo chi passava delle prove o tutti potevano partecipare? bisognava essere stato battezzato? Potevano partecipare tutti e oltre alle case private quali altri luoghi erano adatti a tale liturgia?

Non sono esperto in liturgia, ma il passaggio riportato, con molta pazienza, da parola e verbo, risponde ad alcune tue domande:

Te ne evidenzio una parte, ma se lo leggi tutto con attenzione troverai molte risposte:

LXVI. - 1. Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato.

Quindi era ammesso chi si era convertito, battezzato e viveva secondo i dettami.

Questo credo sia il racconto più antico e completo che abbiamo sulle celebrazioni cristiane.
Non me ne risultano altri di racconti così completi delle liturgie nei primi quattro secoli.
Se qualcuno ne fosse a conoscenza gliene sarei grato che li indicasse.

Vs
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sideros
view post Posted on 11/9/2016, 09:28     +1   -1




CITAZIONE (Lorenzo M @ 11/9/2016, 00:33) 
CITAZIONE (sideros @ 10/9/2016, 22:37) 
Ho osservato i così detti altari da "camo" e ho visto che prima della messa il prete inserisce qualcosa. Un frate alla stessa mia domanda ha risposto che per la liturgia della messa si dovrebbe sempre poter officiarla sopra a delle reliquie atte allo scopo, il frate era abilitato a dir messa, per cui era alla competenza, pui non mi ha detto altro, forse non si vuol parlarne?

Il termine "altar da camo" non l'avevo mai sentito... Comunque non mi pare non se ne voglia parlare: credo più semplicemente che l'uso delle reliquie de' santi sia una cosa storica... Detto ciò, ritengo che l'origine di questa usanza, che pur tuttavia rimane semplicemente usanza formale e non ha alcun influsso sulla validità del rito eucaristico, sia da ricercarsi nell'attenzioni che i primi Cristiani davano a' cadaveri dei martiri. Adesso è tardi e non ho molto tempo di spulciar l'argomento, ma domani ne riparlerò, se vuoi, più approfonditamente, ma sempre con umiltà.

Chiedo scusa: altari da "campo" Quelli improvvisai, in legno usati nella messa a spazio aperto

Le grandi chiese, le cattedrali sempre sotto l'altar maggiore mantengono la tomba di un personaggio famoso per il cristianesimo, come a dire il cuore è la tomba collocata nella cripta o appena sotto l'altare o che funge da altare stesso. Questo in tutte, a mio avviso non è un fatto marginale ma fondamentale. Addirittura ho osservato che negli altari ci sono dei tasselli di marmo che coprono creando delle cavità che contengono le reliquie di altri santi o martiri, meglio abbondare che deficere, oltre alla tomba che di solito la chiesa e intitolata.
 
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view post Posted on 11/9/2016, 10:25     +1   -1
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CITAZIONE (sideros @ 11/9/2016, 10:28) 
CITAZIONE (Lorenzo M @ 11/9/2016, 00:33) 
Il termine "altar da camo" non l'avevo mai sentito... Comunque non mi pare non se ne voglia parlare: credo più semplicemente che l'uso delle reliquie de' santi sia una cosa storica... Detto ciò, ritengo che l'origine di questa usanza, che pur tuttavia rimane semplicemente usanza formale e non ha alcun influsso sulla validità del rito eucaristico, sia da ricercarsi nell'attenzioni che i primi Cristiani davano a' cadaveri dei martiri. Adesso è tardi e non ho molto tempo di spulciar l'argomento, ma domani ne riparlerò, se vuoi, più approfonditamente, ma sempre con umiltà.

Chiedo scusa: altari da "campo" Quelli improvvisai, in legno usati nella messa a spazio aperto

Le grandi chiese, le cattedrali sempre sotto l'altar maggiore mantengono la tomba di un personaggio famoso per il cristianesimo, come a dire il cuore è la tomba collocata nella cripta o appena sotto l'altare o che funge da altare stesso. Questo in tutte, a mio avviso non è un fatto marginale ma fondamentale. Addirittura ho osservato che negli altari ci sono dei tasselli di marmo che coprono creando delle cavità che contengono le reliquie di altri santi o martiri, meglio abbondare che deficere, oltre alla tomba che di solito la chiesa e intitolata.

Credo che l'usanza di mettere i corpi dei martiri o dei santi all'interno delle chiese derivi piuttosto dall'usanza di pregare presso le loro tombe, come quando si iniziarono a costruire delle Basiliche nelle prossimità delle catacombe contenenti i corpi di alcuni martiri (come ad esempio la Basilica che si trova nelle catacombe di S. Domitilla, a Roma). Ripeto comunque che la presenza delle reliquie può forse assicurare (?) l'intercessione del santo, o dare onore alla funzione e alla chiesa che le ospita, ma non è affatto necessaria per il funzionamento "corretto" della Messa. A maggior ragione, nelle celebrazioni dei primi due secoli esse non avevano nessuna fondamentale importanza.
 
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view post Posted on 11/9/2016, 18:48     +1   -1
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CITAZIONE (Lorenzo M @ 10/9/2016, 19:34) 
Probabilmente, all'inizio i catecumeni potevano restare, ma non mangiare della comunione; in seguito, si iniziò a mandarli proprio via (mia ipotesi umilissima).

Le ipotesi è meglio non farle, se non ci sono degli argomenti a corroborarle. Infatti è vero il contrario. Fin tanto che ci sono stati ordinariamente dei catecumeni questi sono sempre stati buttati fuori al comando che hai citato. Solo quando il catecumenato è diventato vestigiale e i diaconi hanno smesso di sorvegliare le porte, è entrata la prassi di farli rimanere. Ma questo ci porta dritti nel secondo millennio e quindi fuori dall'interesse di questo forum.
 
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view post Posted on 11/9/2016, 19:04     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 11/9/2016, 19:48) 
CITAZIONE (Lorenzo M @ 10/9/2016, 19:34) 
Probabilmente, all'inizio i catecumeni potevano restare, ma non mangiare della comunione; in seguito, si iniziò a mandarli proprio via (mia ipotesi umilissima).

Le ipotesi è meglio non farle, se non ci sono degli argomenti a corroborarle. Infatti è vero il contrario. Fin tanto che ci sono stati ordinariamente dei catecumeni questi sono sempre stati buttati fuori al comando che hai citato. Solo quando il catecumenato è diventato vestigiale e i diaconi hanno smesso di sorvegliare le porte, è entrata la prassi di farli rimanere. Ma questo ci porta dritti nel secondo millennio e quindi fuori dall'interesse di questo forum.

Grazie della correzione.
 
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view post Posted on 11/9/2016, 19:07     +1   -1
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Relativamente alle reliquie negli altari, l'uso è antichissimo ed è legato al culto dei martiri già in epoca pre-costantiniana. Quando esattamente sia stato prescritto di avere delle reliquie (inizialmente solo di martiri, poi allargato alle altre categorie di santi) non ne ho idea, ma siamo comunque nel primo millennio. Attualmente la prescrizione è in auge sia nella Chiesa Cattolica che in quella ortodossa, dove si celebra sempre su un antimension, cioè una sorta di "altare portatile" che non è altro che un decoratissimo velo nel cui interno sono cucite le reliquie.
 
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view post Posted on 11/9/2016, 19:10     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 11/9/2016, 20:07) 
Relativamente alle reliquie negli altari, l'uso è antichissimo ed è legato al culto dei martiri già in epoca pre-costantiniana. Quando esattamente sia stato prescritto di avere delle reliquie (inizialmente solo di martiri, poi allargato alle altre categorie di santi) non ne ho idea, ma siamo comunque nel primo millennio. Attualmente la prescrizione è in auge sia nella Chiesa Cattolica che in quella ortodossa, dove si celebra sempre su un antimension, cioè una sorta di "altare portatile" che non è altro che un decoratissimo velo nel cui interno sono cucite le reliquie.

Quando dici Chiesa Cattolica intendi quelle di rito orientale? Io ho partecipato a molteplici messe occidentali dove l'antimension non c'era.
 
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