Ecco, diciamo che la simpatia che tu possa o non possa provare per Ehrman non è rilevante ai fini della comprensione scientifica del suo lavoro. Egli è uno dei più brillanti studiosi del panorama americano (e non solo brillante in senso accademico, siccome è stato uno dei pochi studiosi del NT che è riuscito a trarre molti sghei dal suo lavoro...), e quindi le sue affermazioni vanno prese in considerazione. Anzi, se permetti, lui è ben più esperto di Boyarin (Studioso di ebraismo talmudico, quindi non proprio Giudaismo del I sec.). Che poi le sue battute di umorismo tristissimo siano piacevoli o no è un altro discorso: io ho un umorismo ancora peggiore, come avrai inteso dal mio avatar. Comunque....
Partiamo dal fare una piccola riflessione di carattere metodologico. Come ben saprai, uno scienziato - perché, udite udite, anche l'archeologia è una scienza, checché ne dica Odifreddi - non può prendere per vere delle cose solo perché gli vengono raccontate: deve avere delle prove fondanti che dimostrino la validità di quell'affermazione. Questa è una fondamentale differenza tra fede e ragione. Ti faccio l'esempio del mio caso: personalmente, io per fede credo nella dottrina dell'inerranza biblica, ma scientificamente non la posso sostenere. Analogamente, noi non possiamo "accettare" che Gesù usasse l'espressione FdU in riferimento a se stesso, ma bisogna provarlo. Ora, per provarlo bisogna fare i seguenti passaggi:
1) Dimostrare che i passi usati più esplicitamente in riferimento a Gesù (come Mc 10, 45
et similia) sono storici, e non sono una creazione degli autori del vangelo;
2) dimostrare che in quei passi Gesù intendeva proprio se stesso (questo è più facile).
Per concludere il punto 1, bisogna usare i famosi criteri di storicità, di cui puoi avere una buona panoramica
qui.
Sostanzialmente, il problema del thread è però proprio quello di capire in che modo applicare questi criteri ai detti di Gesù sul FdU. Alcuni autori, come M. Casey, sostengono che la cosa migliore da fare sia ritradurre in aramaico i detti, e vedere quali abbiano senso in aramaico (sì, perché la certezza che l'espressione indicasse il famoso FdU escatologico, per lo meno nei detti genuinamente gesuani, è tutt'altro che presente); altri, come appunto Ehrman, credono che debba essere applicato il criterio dell'imbarazzo, e che dunque i detti plausibilmente gesuani siano quelli in cui non sembra che Gesù si riferisca a se stesso (come Mc 8, 38).
E' possibile, difatti, come pare suggerire Casey, che il Gesù storico parlasse di un "bar enasha", figlio dell'uomo, intendendo qualcosa di simile a "un uomo come me" (vedi in riferimento a ciò il thread con JW che ho già citato), e che i fedeli successivi lo abbiano interpretato alla luce di una figura escatologica.
Ricordiamoci comunque che tra i vangeli e il Gesù storico passa una trentina e più di anni....
Detto ciò, concludo dicendo che, nonostante a motivo della mia giovane età non dovrei mettermi a fare morale, in questo ambito sarebbe meglio essere leggermente meno dogmatici...