Studi sul Cristianesimo Primitivo

Nicodemo, Giuseppe d'Arimatea e Lazzaro

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view post Posted on 16/2/2017, 11:57     +1   -1
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Buongiorno, riflettevo sui personaggi di Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e Lazzaro.
Il primo è presente in tutti e 4 i Vangeli mentre gli ultimi due li troviamo solo nel Vangelo di Giovanni.
Considerata l'importanza che hanno avuto non comprendo perchè poi si siano perse le tracce
nei testi canonici. Se ne parla in qualche apocifo ma niente di più.
Eppure io credo che debbano aver avuto un ruolo importante nella nascente comunità giudeo-cristiana.
Erano tutti quanti personaggi facoltosi, vicini al Sinedrio (probabilmente anche Lazzaro) e con una grande
conoscenza delle scritture. Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo tra l'altro sono presenti ai piedi della croce...
forse anche Lazzaro se si accetta l'ipotesi che sia il discepolo amato... ipotesi che renderebbe
più chiaro il capitolo finale di Giovanni.
Possibile che dopo l'evento della Passione si siano tutti quanti ritirati a vita privata?
Avrebbero potuto dare un supporto notevole all'opera di evangelizzazione degli apostoli magari
da un punto di vista intellettuale mettendo a disposizione le loro competenze nella redazione di testi sacri,
dei Vangeli. D'altra parte i Vangeli sono stati scritti sicuramente da qualche scriba e da qualcuno con
un'ottima conoscenza dell'antico testamento... non di certo dagli apostoli.
Ai tempi di Gesù, le uniche persone con tali caratteristiche facevano parte del Sinedrio, del Tempio...
come appunto Nicodemo, Giuseppe d'Arimatea e forse Lazzaro.
Potrebbero aver raccolto la testimonianza degli apostoli e tramite le loro conoscenze, tramite gli scribi
potrebbero aver dato un primo contributo nella redazione dei Vangeli.
I nomi degli evangelisti (Giovanni Marco, Luca, etc...) altro non sarebbero che i nomi di questi scribi
che lavoravano all'interno del Sinedrio... gli scribi svolgevano per certi versi un ruolo di segretari.
Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e Lazzaro potrebbero aver gestito questa complessa operazione redazionale
nella massima discrezione per non essere "scoperti" dagli altri membri del Sinedrio... sono passati
alla storia non a caso come i discepoli nascosti e forse non solo per il loro atteggiamento di discrezione,
di prudenza assunto nei vangeli.
E' una teoria molto complessa,... credo che abbia sicuramente molte pecche ma ... se le cose non sono
andate così, possibile che questi tre personaggi si siano ritirati a vita privata dopo quello che avevano fatto?

Edited by feanor74 - 16/2/2017, 18:26
 
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Luis_
view post Posted on 17/2/2017, 08:10     +1   -1




CITAZIONE
D'altra parte i Vangeli sono stati scritti sicuramente da qualche scriba e da qualcuno con un'ottima conoscenza dell'antico testamento... non di certo dagli apostoli.

Questa affermazione mi lascia perplesso. Escludendo, forse, quello di Matteo, gli altri vangeli canonici si formano in ambienti ellenizzati dove la conoscenza del greco era un fatto scontato, Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e Lazzaro sono ebrei che parlavano aramaico e non è affatto detto che sapessero scrivere in greco. Ovviamente non voglio dire che i vangeli sono stati scritti sicuramente dagli apostoli, ma ciò che ha tramandato la tradizione non è poi così assurdo. Luca viene presentato come una persona colta, il "caro medico", compagno di viaggio di Paolo, altra persona colta, che effettua ricerche ed indagini per comporre il suo vangelo; Marco è lo scriba di Pietro e Giovanni è solo un concetto che racchiude una scuola, un gruppo ellenizzato che ha poi prodotto un vangelo. Matteo, invece, il cui vangelo è l'unico ad avere i tratti di un testo specificatamente semita sarebbe, in fondo, stato scritto, sempre secondo la tradizione, dall'unico apostolo che potrebbe aver avuto un'istruzione per via dell'occupazione che conduceva. Insomma, personalmente, non sono così certo che gli apostoli non c'entrino niente con la redazione dei vangeli canonici.
 
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view post Posted on 17/2/2017, 10:01     +1   -1
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Ciao Feanor, benvenuto.
Ti invito, anzitutto, a presentarti quanto prima nell'apposita sezione.

Per quanto riguarda la tua domanda, osservo che sarebbe bene non lanciarsi in troppe fantasie.
E' certamente lecito farsi domande sulla sorte dei personaggi che citi; molto meno lecito, invece, è fare ipotesi astratte e, soprattutto, tirare conclusioni.
Ricordati non dobbiamo cedere alla tentazione di far dire tutto ai Vangeli.
E' giusto cercare di spremere da essi tutta l'informazione possibile, ma andare oltre è un esercizio senza nessuna utilità scientifica.
Aspettiamo dunque il parere di chi conosce i testi, eventualmente anche per quanto non è scritto.

Ciao,
Archi.
 
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view post Posted on 17/2/2017, 10:16     +1   -1
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Beh, però dai per scontato che tutti i Vangeli siano stati scritti originariamente in greco...
D'accordo che non abbiamo i testi in ebraico originali (ma se è per questo di tantissimi altri testi
conserviamo copie tradotte, non solo della Bibbia) ma questo non significa che non siano
esistite le versioni in ebraico.
Per quanto riguarda Matteo ad esempio la tradizione afferma in modo chiaro e netto che sia esistito
un Vangelo ebraico di Matteo.
Sicuramente i semitismi in Matteo sono tanti... il che rende plausibile l'origine di un Matteo ebraico
(mi pare che siano stati trovati semitismi in tutti i vangeli... ).
Non mi pare infatti che la Pontificia Commissione Biblica abbia cambiato opinione in merito.

Per quanto riguarda l'autore, difficile pensare che sia stato l'apostolo Matteo per quanto i riferimenti al denaro siano tanti, non credo che avesse
le competenze per scrivere un Vangelo ... magari qualche altro discepolo di Gesù, testimone oculare, probabilmente un omonimo.
Certamente gli Apostoli furono coinvolti nella redazione dei Vangeli... ma come testimoni. Non come autori dei Vangeli.
Non sappiamo quali competenze avessero... non sembra tuttavia che ne avessero molte. Insomma mancano dati storici per confermare
che tra gli apostoli ci fosse uno scriba, un dottore della legge con buona conoscenza delle scritture.

Comunque al di là di questo, mi rendo conto di non essermi spiegato bene... non intendevo dire che Giuseppe d'Arimatea,
Nicodemo e Lazzaro siano gli autori dei Vangeli ma che, in quanto membri del Sinedrio e dottori della legge,
abbiano supportato gli apostoli nella redazione dei Vangeli o almeno del primo Vangelo che, in base alle testimonianze storiche,
è Matteo: ogni altra ipotesi non ha fondamento storico. Io credo che abbiano finanziato questa operazione redazionale e debbano aver svolto questo ruolo in modo molto discreto per ovvi motivi...
altrimenti vogliamo credere che si siano ritirati a vita privata dopo l'esperienza che avevano vissuto (Lazzaro in modo particolare!!)? Difficile da credere.
Mi rendo conto che sono solo teorie ... non posso dimostrarlo in alcun modo.
Vorrei tuttavia sapere da chi legge, se, attraverso gli autori antichi, i padri della Chiesa, riusciamo ad ottenere qualche informazioni in più su questi personaggi.
Al di là delle ipotesi sul loro ruolo nella redazione dei Vangeli (che era funzionale a comprendere i motivi della loro scomparsa dopo gli eventi della Passione), insomma vorrei comprendere le ragioni per cui questi tre personaggi sono spariti nel nulla.

Edited by feanor74 - 17/2/2017, 11:35
 
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view post Posted on 17/2/2017, 11:55     +1   -1

Raffaele

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E' probabile che Lazzaro sia morto non molto tempo dopo la risurrezione di Gesù, visto che i sacerdoti avevano deliberato di ucciderlo.

Giovanni 12:9 "Una gran folla di Giudei seppe dunque che egli era lì; e ci andarono non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. Ma i capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro"
 
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view post Posted on 17/2/2017, 13:18     +1   -1
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Il Sinedrio non poteva esercitare la pena di morte se non per mezzo dell'autorità romana.
Non ci sono documenti che attestano la morte di Lazzaro e pertanto è improbabile che sia
stato condannato a morte... inoltre il martirio di Lazzaro sarebbe stato sicuramente ricordato
negli Atti o tramandato attraverso la tradizione ma così non è stato.
Non essendoci documenti ne deduco che sia rimasto in vita.
Per quanto riguarda Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea troviamo qualche informazione in più
negli apocrifi (Atti di Pilato) ma non risulta che siano stati condannati a morte.
Si parla solo della fuga leggendaria di Giuseppe d'Arimatea per opera del Cristo risorto...

Edited by feanor74 - 17/2/2017, 13:34
 
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view post Posted on 17/2/2017, 16:45     +1   -1

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Sebbene il Sinedrio non potesse formalmente esercitare la pena di morte durante l'occupazione romana, ci furono dei periodi storici dopo la risurrezione di Gesù in cui questo non fu rispettato. La lapidazione di Stefano è un esempio biblico chiaro, mentre la lapidazione di Giacomo è un esempio extra-biblico.
 
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view post Posted on 17/2/2017, 17:20     +1   -1
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Certo, questo è risaputo... erano casi molto rari comunque.
Resta comunque il fatto che abbiamo notizia del martirio di Stefano e di Giacomo
ma nessuna per quanto riguarda Nicomede, Giuseppe d'Arimatea e Lazzaro.
E' altamente improbabile poi che il martirio di questi personaggi non sia
stato tramandato considerata l'importanza che questi personaggi avevano avuto
nei Vangeli. E se non è stato tramandato, non possiamo affermare che
siano stati condannati a morte o abbiano subito il martirio.
Perchè poi dovremmo ritenerlo?
Il fatto che i testi canonici da un certo momento in avanti non ne parlino più
non significa necessariamente che questi personaggi siano morti.

Edited by feanor74 - 17/2/2017, 17:35
 
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view post Posted on 17/2/2017, 17:33     +1   -1

Raffaele

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La mancanza di informazioni può essere considera una prova alla stessa stregua dell'accanimento della classe religiosa di quel tempo contro il Gesù e tutti coloro che, in modo diretto o indiretto, ne accreditavano l'essenza di Figlio di Dio.
 
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view post Posted on 17/2/2017, 17:42     +1   -1
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Però sappiamo di Stefano e di Giacomo...
Non regge.
 
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Luis_
view post Posted on 17/2/2017, 18:29     +1   -1




CITAZIONE
Per quanto riguarda l'autore, difficile pensare che sia stato l'apostolo Matteo per quanto i riferimenti al denaro siano tanti, non credo che avesse
le competenze per scrivere un Vangelo ... magari qualche altro discepolo di Gesù, testimone oculare, probabilmente un omonimo. Certamente gli Apostoli furono coinvolti nella redazione dei Vangeli... ma come testimoni. Non come autori dei Vangeli.Non sappiamo quali competenze avessero... non sembra tuttavia che ne avessero molte. Insomma mancano dati storici per confermare che tra gli apostoli ci fosse uno scriba, un dottore della legge con buona conoscenza delle scritture.

Come fai a supporre che Matteo (Levi) non possa aver scritto un vangelo? Lo hai detto tu stesso che la tradizione accredita fortemente un vangelo di Matteo scritto in ebraico. D'altronde un pubblicano doveva conoscere bene i numeri e la matematica, perché non anche saper leggere e scrivere?
 
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view post Posted on 17/2/2017, 18:45     +1   -1
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Un conto è conoscere bene i numeri e la matematica, un conto è conoscere le scritture e l'ebraico. E' forse la stessa cosa?
Non escludo che sia Matteo apostolo... per carità... ma l'ipotesi di uno scriba omonimo mi pare più convincente.
Ma già anticamente mi pare che San Girolamo o Epifanio sostenessero che l'autore fosse proprio una scriba omonimo... o che lo lasciassero intendere.
Negli apocrifi tra l'altro si fa spesso confusione tra l'apostolo Matteo e l'apostolo Mattia (e non solo negli apocrifi) ... e secondo la tradizione è esistito un Vangelo di Mattia
che però non è giunto fino a noi. Non voglio trarre conclusioni affrettate ... (il Vangelo di Mattia pare che fosse un Vangelo gnostico per cui
l'identificazione di Mattia con Matteo è improbabile) ma resta il fatto che l'identità dell'autore del Vangelo di Matteo non è chiara.

In ogni caso, siccome il topic è un altro, ritorniamo a riflettere sulla questione dei 3 personaggi.

Edited by feanor74 - 17/2/2017, 19:12
 
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Lorenzo M
view post Posted on 17/2/2017, 19:46     +1   -1




Vorrei dire solo due parole circa alcune cose del primo post, siccome non ho ancora letto tutta la discussione.
CITAZIONE
Buongiorno, riflettevo sui personaggi di Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e Lazzaro.
Il primo è presente in tutti e 4 i Vangeli mentre gli ultimi due li troviamo solo nel Vangelo di Giovanni.
Considerata l'importanza che hanno avuto non comprendo perchè poi si siano perse le tracce
nei testi canonici. Se ne parla in qualche apocifo ma niente di più.
Eppure io credo che debbano aver avuto un ruolo importante nella nascente comunità giudeo-cristiana.

In merito a questo, vorrei dire tre cose: 1) Mi sembra più plausibile che proprio la loro rara presenza nei canonici significa che per i Cristiani che scrissero quei vangeli queste due figure non rappresentavano un elemento fondamentale, ma delle figure per lo più marginali. 2) Probabilmente parlare di "comunità giudeo-cristiane" come di un'unica realtà omogenea è probabilmente errato, siccome sembra che esistessero molte comunità con diverse idee. Inoltre, pare che esse avessero i loro vangeli, e quindi, ammesso e non concesso che Nico e Lazzy fossero importanti per queste comunità, forse se ne parlava in questi vangeli (che ora sono perduti; v. Gianotto-Norelli-Pesce, L’enigma Gesù. Fonti e metodi della ricerca storica, Carocci).
CITAZIONE
Erano tutti quanti personaggi facoltosi, vicini al Sinedrio (probabilmente anche Lazzaro) e con una grande
conoscenza delle scritture.

Ok per Nico e Jeppy, ma come fai a dirlo di Lazzy?
CITAZIONE
Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo tra l'altro sono presenti ai piedi della croce...

Va bene sulla sepoltura (Gv 19, 38-39), ma come facciamo a dire che fossero anche ai piedi della croce?
CITAZIONE
forse anche Lazzaro se si accetta l'ipotesi che sia il discepolo amato... ipotesi che renderebbe
più chiaro il capitolo finale di Giovanni.

Di questa ipotesi non ho mai sentito, e devo dire che non vedo come spiegherebbe Gv 21.
CITAZIONE
Possibile che dopo l'evento della Passione si siano tutti quanti ritirati a vita privata?

Perdonami, cosa intendi con "vita privata"? Le prime comunità cristiane erano di matrice per così dire privata, erano in case private, comunità "private". Intendi che smisero di essere cristiani?
CITAZIONE
Avrebbero potuto dare un supporto notevole all'opera di evangelizzazione degli apostoli magari
da un punto di vista intellettuale mettendo a disposizione le loro competenze nella redazione di testi sacri,
dei Vangeli. D'altra parte i Vangeli sono stati scritti sicuramente da qualche scriba e da qualcuno con
un'ottima conoscenza dell'antico testamento...

Da quel che ne so, alcune interpretazioni dell'AT nel NT (come la lettura di παρθένος, citando Is 7,14 in Mt 1,23) sembrano suggerire, al contrario, che almeno alcuni autori del NT non lo conoscessero, l'ebraico. Certo, probabilmente alcuni come Paolo sì, ma altri sembra di no. Comunque, non abbiamo dati certissimi per andare in qualsiasi direzione.

Questi sono solo alcuni spunti di riflessione....
 
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view post Posted on 18/2/2017, 10:16     +1   -1
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Il giudizio sulla marginalità è tutto da dimostrare in quanto Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e Lazzaro sono stati proclamati Santi dalla Chiesa.
Non si può nemmeno ritenere marginale il loro operato e l'esperienza di risurrezione di Lazzaro.
Tra l'altro la figura di Giuseppe d'Arimatea è presente in tutti e 4 i Vangeli ...e anche questo è un elemento che deve far riflettere.

Sulla base delle informazioni contenute negli Atti degli apostoli, la comunità descritta frequentava il Tempio e pertanto è legittimo
parlare di comunità giudeo-cristiana... la separazione tra giudaismo e cristianesimo avverrà molto più tardi.
Sull'esistenza di altre comunità cristiane e di altri Vangeli contemporanei ai testi canonici, non mi esprimo perchè la documentazione
storica non ci consente di fare valutazioni precise: personalmente ritengo che i vangeli apocrifi siano posteriori
ai Vangeli canonici. Non mi risulta che sia stato dimostrato il contrario.

Sulla presenza di questi personaggi ai piedi della croce, è vero ... non si può dire nulla con certezza.
La deposizione di Cristo avviene tuttavia subito dopo la morte tant'è che Pilato si stupisce
quando gli riferiscono che Gesù era già morto.

Sull'identificazione di Lazzaro con la figura del discepolo amato esiste una discreta letteratura in materia... non è una tesi del tutto nuova:
personalmente ritengo corrette le teorie che lo identificano.
Da questa identificazione deriva anche il fatto che Lazzaro potesse essere uno scriba o un dottore della legge.

Per quanto riguarda l'espressione oggettivamente poco felice che ho usato "vita privata", intendevo dire che è improbabile che questi personaggi
non abbiano più frequentato nè aiutato questa nascente comunità di persone che faceva capo agli apostoli.

In merito all'ebraico, la tradizione afferma che il Vangelo di Matteo è stato scritto per primo ed in ebraico, la lingua sacra per eccellenza,
l'equivalente del latino per la Chiesa cattolica.
Solo gli scribi e i dottori della legge conoscevano l'ebraico e le scritture. Mi pare improbabile che un pubblicano potesse conoscere queste cose...
Si spiegherebbero tra l'altro queste parole contenute proprio nel Vangelo di Matteo:
«Ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e antiche»

Non pongo limiti tuttavia all'azione dello Spirito Santo.

Edited by feanor74 - 18/2/2017, 11:11
 
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Lorenzo M
view post Posted on 18/2/2017, 11:40     +1   -1




Al contrario, siccome loro sono così marginali nei canonici, bisogna dimostrare che essi non lo erano per le comunità che composero i canonici stessi, il che sembra poco realistico. D'altronde, la loro canonizzazione non ha rilevanza per almeno due motivi: 1) Furono canonizzati tempo dopo la stesura dei vangeli, e probabilmente (ma su questo non sono molto informato, dovrei controllare) basandosi almeno in parte proprio sui racconti dei canonici. 2) La canonizzazione di qualcuno non implica automaticamente una sua rilevanza così sorprendente: credo tu non abbia mai sentito parlare di Santa Trofimena.
I problemi che sollevi menzionando il racconto degli Atti sono molti. Tra i quali: 1) La scena irenica descritta in quest'opera viene ritenuta, da Bauer in poi, sempre meno storica. Pensare che vi fosse "una" comunità di Cristiani sembra essere fuorviante: al contrario, sembra più plausibile che ve ne fossero molte, con diverse idee, dottrine, liturgie etc. 2) Ammesso e non concesso che vi fosse "una" prima comunità, ed ammesso e non concesso che frequentasse il Tempio, non possiamo dire in che misura ciò comportasse la loro ebraicità: di certo, se erano ebrei, il problema non si pone: si pone quando ci si interroga sulla provenienza di questi "Cristiani da Tempio". Probabilmente i vangeli apocrifi di quelle che gli storici chiamano comunità giudeo-cristiane, che non sono quelle degli Atti, ma comunità come gli Ebioniti ed i Nazorei, sono posteriori ai canonici, ma: 1) questo non è automaticamente una squalifica del loro valore in ambito storico, siccome nel II secolo ancora la tradizione orale era fluida, 2) a noi qui non importa molto la storicità di Lazzy, Jeppy e Nick (quest'ultimo potrebbe essere proprio non-storico), quanto piuttosto la loro considerazione nelle comunità cristiane, ed ammesso e non concesso che le comunità giudeo-cristiane li considerassero importanti, forse troveremmo qualcosa nei loro vangeli, se li avessimo.
Su Lazzy quale discepolo amato non ho mai sentito nulla. Potresti per favore spiegarmi sulla base di cosa si pone l'identità tra i due?
Quanto alla tua ultima affermazione, che Matteo fosse stato scritto in ebraico lo disse Papia, ma sembra oggigiorno più plausibile che il nostro Matteo sia stato scritto in greco, e che o Papia stava parlando di un altro documento, o si era sbagliato.
 
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