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| Prima ancora di domandarsi che cosa abbia fatto Paolo tra il 36 e.v. ed il 53 e.v. forse occorrerebbe domandarsi quanto questa datazioni siano affidabili... Successivamente ci si dovrebbe domandare se la "chiamata" (è improprio parlare di conversione perchè Paolo resta fariseo e non rinnega il giudaismo, la Legge, etc...) sia avvenuta come descritto in Atti visto che Paolo stesso non ne parla affatto o solo di sfuggita ma senza entrare troppo nei dettagli. Personalmente, come storico, cerco spiegazioni razionali agli eventi tenendo ben presente che la mentalità, l'ideologia, la sensibilità dell'uomo antico è molto distante dalla nostra... occorre pertanto decodificare i testi, filtrarli evitando pertanto interpretazioni troppo letterali. La verità c'è ma è nascosta... si tratta, come sempre, di avere la giusta chiave di lettura (ma già Filone di Alessandria si poneva i medesimi problemi 2000 anni fa...).
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