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| Sono stati scritti fiumi di inchiostro intorno al famoso passo di Giuseppe Flavio contenuto in “Antichità Giudaiche”. Il “Testimonium Flavianum” rappresenta probabilmente la più importante testimonianza “non cristiana”, forse l’unica davvero risolutiva, dell’esistenza di Gesù nel primo secolo. È inutile riportare gli innumerevoli studi sul testo, qui basti ricordare che la maggior parte degli studiosi, compreso alcuni atei, considera il passo come vero, con una parziale interpolazione volta a confermare la funzione messianica e soprannaturale di Gesù. Il passo infatti sembra proprio certificare sia la messianicità, che la resurrezione di Gesù il terzo giorno. Opinione comune è che, eliminando queste interpolazioni, il passo sia sostanzialmente coerente con l’idea e le intenzioni dell’autore e non più una testimonianza di fede che Giuseppe Flavio non aveva.
Il passo, tradotto in italiano è questo:
“Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a se molti Giudei e anche molti dei Greci. Egli era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunciato i divini profeti queste e migliaia di altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani.”
Eliminando i punti dubbi in grassetto, il Testimonium Flavianum sembra scorrere in modo coerente.
“Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, che attirò a se molti Giudei e anche molti dei Greci. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani.“
Questa operazione di “ripulitura”, presuppone dunque che siano stati aggiunti dei frammenti da presunti falsari. Potrebbero essere proprio quelli in grassetto, o potrebbe essere non genuino anche il passaggio relativo alle opere straordinarie. Tuttavia, il mio pensiero è che questa teoria non sia del tutto soddisfacente. Ovviamente potete smentirmi in tutto, è solo un mio modesto ragionamento. Ho l’impressione che quando si parla di “Interpolazione” si faccia riferimento all’aggiunta di singole parole, gruppi di parole o intere frasi nel contesto. Io penso che le manomissioni che il testo può avere subito possano essere di tre tipi e, prendendo spunto dalla genetica, mi piace parlare di “Mutazioni” del testo. Le Mutazioni del testo possono essere sostanzialmente di tre tipi: Inserzioni, Delezioni e Sostituzioni. Con “inserzione” mi riferisco all’inserimento di singole parole, gruppi di parole o intere frasi. Con “delezione” mi riferisco altresì all’eliminazione di parole, gruppi di parole o intere frasi. La “sostituzione” può essere la conseguenza di una delezione più la inserzione successiva nel medesimo punto. Perché quando si parla del Testimonium, si è sempre detto che le interpolazioni siano verosimilmente consistite nell’insersione di quei passi incompatibili? C’è una ragione per cui, accanto alle inserzioni, non possano essere state effettuate anche delle delezioni o addirittura delle sostituzioni? Perché non potrebbero essere stati cancellati interi gruppi di parole, magari che miravano a mettere in dubbio la messianicità di Gesù da parte di Giuseppe Flavio?
L’affermazione “Egli era il Cristo” del passo a noi arrivato, sarebbe potuto nascere da un precedente “Credevano che fosse il Cristo”, e per questo Pilato, per denuncia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce.
Tuttavia nessuno può escludere che il passo originale potesse aver detto “Egli non era il Cristo”, come credevano i suoi seguaci. Infatti Pilato lo punì di croce, per denuncia degli uomini notabili fra noi.
In questi casi potrebbe trattarsi di una sostituzione (delezione più inserzione).
Io sospetto che possa essersi verificato proprio questo.
Origene dice chiaramente che Giuseppe Flavio non credeva che Gesù fosse il Cristo. E dove poteva avere attinto questa informazione se non dal Testimonium Flavianum? Risulta pertanto evidente che il Testimonium esisteva già tra il secondo e il terzo secolo e che contenesse il dubbio, ma più verosimilmente la negazione, da parte dell’autore, circa la messianicità di Gesù. Tale affermazione di Origene indica chiaramente che non vi fu alcuna manipolazione precedente al secondo secolo, perché nessun Cristiano avrebbe potuto manifestare un pensiero che poteva essere pericoloso per la fede. Ecco perché è molto probabile non solo che il Testimonium Flavianum sia stato scritto proprio da Giuseppe, ma che la versione nelle mani di Origene potesse essere genuina! Ciò spiegherebbe anche la non menzione da parte di Ireneo e Tertulliano. Non lo citarono o perché non lo conoscevano davvero, oppure perché, nonostante lo conoscessero, esso conteneva una attestazione diretta della mancata fede e pertanto, tirarlo fuori, sarebbe stato controproducente.
Questo ragionamento, insieme a molti altri che non sono indagine di questo post, potrebbe smontare del tutto le ipotesi dei “miticisti”. Io, personalmente, credo nell’esistenza storica di Gesù e credo che una testimonianza da parte di Giuseppe Flavio ci fosse, sin dal primo secolo e che sia stata purtroppo alterata nei secoli successivi.
Se l’ipotesi delle inserzioni e delezioni è vera, nessuno può dire che il passo originariamente non contenesse altre spiegazioni, poi eliminate, sulla vicenda, che continua ad apparire incompleta e contraddittoria. La cosa più strana, infatti è che, da tutto il Testimonium, non si capisce perché un uomo giusto, nonché maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, sia stato punito di croce da Pilato. Leggendo il passo, si nota una contraddizione eclatante: viene presentato un uomo saggio che ad un certo punto viene punito di Croce (addirittura la massima pena prevista), senza che venga spiegato tale paradosso. È probabile che qualcosa in più Giuseppe Flavio l’avesse scritta. Per essersi fatto messia e re, come lasciano intendere le due ricostruzioni che ho tentato sopra, o per lesa maestà, sedizione, o magari solo per aver bestemmiato, come il processo giudaico davanti al sommo sacerdote racconta? Il testo che è stato conservato non può dirci e non ci dirà mai nulla, tranne due cose:
Gesù esistette ma Giuseppe Flavio non lo ritenne il Cristo.
Che ne pensate?
Edited by VINICIUS_ - 16/5/2020, 10:35
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