Studi sul Cristianesimo Primitivo

Questi è il Figlio mio prediletto

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view post Posted on 20/5/2020, 15:38     +1   -1

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Un episodio che rappresenta uno dei punti saldi della ricostruzione storica su Gesù di Nazaret, è proprio quello del battesimo. Abbiamo la attestazione multipla, il criterio di imbarazzo, la continuità tra il messaggio di Giovanni e quello di Gesù.
Gli evangelisti non hanno potuto fare a meno di inserire l’episodio del battesimo, un atto di “sottomissione” anche se abbondantemente compensato da attestazioni di inferiorità da parte di Giovanni stesso. È molto probabile, invece, che Gesù fu, per un certo periodo, proprio discepolo del Battista di cui condivideva l’apocalitticismo.
Forse l’esigenza degli evangelisti è stata quella di confermare la messianicità di Gesù, facendolo riconoscere ufficialmente da un profeta famoso. Ecco forse il motivo per cui troviamo l’episodio.
Ma questo riconoscimento ci fu davvero, come dicono tutti i vangeli canonici?
È una domanda che mi faccio da quando ero bambino e che mi ha sempre lasciato perplesso. Chiunque, assistendo ad un miracolo così eclatante, come

(Matteo 3,16-17) “Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”,

non avrebbe più il minimo dubbio! Invece non solo Giovanni non si unisce a lui e continua a predicare come ha sempre fatto, ma dopo un certo tempo, in prigione, venendo a sapere di alcuni segni di Gesù, chiede di riferire:

(Matteo 11,3) “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?”.

Dopo aver sussultato nel grembo materno, dopo essersi dichiarato indegno di sciogliere i lacci dei sandali di Gesù, dopo aver assistito ad un miracolo così impressionante, dichiara di non sapere?

Da qui, l’ipotesi che il miracolo in questione possa non essere storico, pur se riferito anche in altre versioni (“da oggi l’ho generato”, in senso adozionistico?), ma solo un concetto teologico storificato, individuato grazie alla svista degli evangelisti.
Ma se passa questa linea, come porsi davanti alla analoga eclatante manifestazione di Dio durante la trasfigurazione?

Edited by VINICIUS_ - 20/5/2020, 17:21
 
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view post Posted on 20/5/2020, 17:25     +1   -1
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Ottime domande.
Per quanto riguarda la figura di Giovanni Battista, Lupieri ha scritto un bel libro che, se non ricordo male, affronta tutti i problemi da te sollevati comparando i 4 Vangeli:
Giovanni e Gesù. Storia di un antagonismo
Carocci Editore
Sembra lecito pensare che Gesù sia stato effetivamente seguace di Giovanni Battista considerata la molteplice attestazione dell'episodio del battesimo:
per quanto riguarda i dettagli dell'episodio del battesimo o la presunta parentela tra Gesù e Giovanni penso che si possa dire ben poco dal punto di vista storico.

Per quanto riguarda la trasfigurazione, è, a mio avviso, molto significativo il fatto che Gesù incontri due personaggi dell'Antico Testamento non morti ovvero Mosè ed Elia
(Mosè secondo la versione di G. Flavio in Antichità Giudaiche, tradizione farisaica?): manca all'appello soltanto il patriarca antidiluviano Enoch.
Penso che al di là di ciò che si racconta nei Vangeli che forse ha più lo scopo di rendere solenne questo incontro, si voglia mettere sostanzialmente Gesù sullo stesso piano di queste figure
fondamentali per l'ebraismo: e come Mosè ed Elia anche Gesù sopravviverà alla morte attraverso la risurrezione entrando a far parte del gruppo dei grandi uomini di Israele.

Edited by Giosia - 20/5/2020, 18:47
 
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view post Posted on 20/5/2020, 17:59     +1   -1

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CITAZIONE (Giosia @ 20/5/2020, 18:25) 
Per quanto riguarda la figura di Giovanni Battista, Lupieri ha scritto un bel libro che, se non ricordo male, affronta tutti i problemi da te sollevati comparando i 4 Vangeli:
Giovanni e Gesù. Storia di un antagonismo
Carocci Editore

Infatti l’evangelista Giovanni ci racconta che Gesù si era messo a battezzare “in proprio”, suscitando un certo fastidio fra le fila del Battista per eccellenza. Suppongo che anche il messaggio apocalittico fosse il medesimo.

CITAZIONE (Giosia @ 20/5/2020, 18:25) 
[...] manca all'appello soltanto il patriarca antidiluviano Enoch.

Forse se guardiamo bene, c’è pure lui. Gesù potrebbe essere proprio Enoch tornato sulla terra, il Figlio dell’Uomo del libro delle parabole! In tale contesto, l’episodio sancirebbe l’incontro dei tre patriarchi.

Edited by VINICIUS_ - 20/5/2020, 19:45
 
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view post Posted on 20/5/2020, 18:49     +1   -1
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Su quest'ultima ipotesi "enochica" Sacchi e Boccaccini hanno fatto scuola...
 
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view post Posted on 20/5/2020, 19:00     +1   -1

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CITAZIONE (Giosia @ 20/5/2020, 19:49) 
Si, quest'ultima è un po' l'ipotesi di Boccaccini e Sacchi.

Davvero? Io l’ho buttata lì ad intuito, dopo aver letto, in questi giorni, il libro delle parabole di Enoch.
Se hai letto la mia presentazione di qualche giorno fa, sono un po’ un neofita, mi sono cominciato ad interessare al Cristianesimo primitivo soltanto dall’inizio della pandemia, approfittando della interminabile quarantena.
E ho notato come in quel periodo era normale pensare al ritorno di un personaggio famoso sulla terra. Per esempio del Battista, si pensava potesse essere Elia, o di Gesù si pensava che potesse essere lo stesso Battista redivivo.
 
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view post Posted on 20/5/2020, 20:24     +1   -1
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Qualcosa del genere... personalmente non mi convince molto come teoria. In genere Gesù è accostato in modo esplicito alla figura di Adamo nel NT (nelle lettere di Paolo) ma mai alla figura di Enoch ed il figlio dell'uomo dei Vangeli potrebbe richiamare più semplicemente Daniele 7,13. La datazione del Libro delle parabole è controversa ed il fatto che non sia stato trovato tra i testi di Qumran non depone a favore della sua antichità (ma la sua assenza potrebbe avere altre spiegazioni)... potrebbe anche essere contemporaneo o posteriore rispetto ai Vangeli e potrebbe rappresentare più semplicemente la testimonianza di particolari attese messianiche. È abbastanza certo infatti che gli ebrei del I d.C. fossero in attesa di diverse figure messianiche ... anche di un messia superumano. G. Flavio in Guerra giudaica parla infatti di una strana credenza in un dominatore del mondo che avrebbe spinto gli ebrei nella folle guerra contro i romani del 70 d.C. provocando la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Tempio. È interessante notare come G. Flavio non parli molto di queste credenze messianiche... solo fugaci accenni come se si sentisse in forte imbarazzo nel parlare di certe cose. Certamente doveva esserne a conoscenza avendo assunto un ruolo di primo piano in Galilea... so che potrà suonare un po' azzardata come ipotesi ma non escludo che G. Flavio, essendo imparentato con la famiglia reale degli asmonei, possa aver avuto qualche ambizione particolare... da cui certe accuse nei suoi confronti da parte dell'amico, poi diventato nemico, Giusto di Tiberiade, autore di un'altra opera sulla Guerra giudaica andata perduta.

Edited by Giosia - 20/5/2020, 21:48
 
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view post Posted on 20/5/2020, 21:11     +1   -1

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Io mi riferivo all’associazione delle due figure, Gesù ed Enoch, Come se Gesù fosse il patriarca stesso tornato sulla terra cosicché, lì sul monte, si sarebbero ritrovati i tre patriarchi e avrebbero fatto tre tende. È una idea ardita, forse del tutto errata, ma mi è venuta spontanea. Per quanto riguarda l’influenza del libro delle parabole, sulla figura di Gesù, mi pare sia un dato di fatto. Si tratta di uno scritto apocalittico e, anche se fosse del primo secolo D.C. che cosa cambierebbe? Testimonierebbe proprio le idee di quel periodo storico, poi culminate nella stesura del libro, tuttavia erano idee largamente circolanti a cui Gesù stesso, oppure gli evangelisti, sembrano legati.
Le stesse idee che probabilmente aveva Giovanni, che non si riteneva tale messia super-umano, ma che aspettava imminentemente.
Ieri, facendo una breve digressione sul Battista, leggevo una tesina nata dalla visione del mondo arabo e scritto da Arabi, in cui si afferma, senza mezzi termini, che addirittura il padre stesso, Zaccaria, lo avesse affidato, per la sua educazione, ad un gruppo di Esseni settari, anche se non viene fatto il nome di Qumran. Ora non so che fonti abbiano, ma mi ha stupito la sicurezza con cui sostengono di avere le giuste informazioni sulla vicenda gesuana.
 
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view post Posted on 21/5/2020, 08:31     +1   -1
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Si, si ho capito... E' certamente un dato di fatto che nel I d.C. circolassero aspettative messianiche abbastanza diversificate testimoniate dai testi del NT, dal Libro delle Parabole, etc... (ho fatto considerazioni analoghe alle tue in uno dei miei ultimi interventi che trovi qui: https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=77067772) e promosse dai cosiddetti "profeti apocalittici" (Giovanni Battista,etc... però non dimentichiamoci che queste classificazioni "apocalitica" sono fittizie (L. Arcari ha fatto un interessante lavoro di relativizzazione del filone apocalittico nel libro "Vedere Dio", Ed. Carocci), di comodo sulla base di analogie di idee... di fatto non c'era alcun gruppo religioso che si autocomprendeva come "apocalittico" o "enochico" o con qualsiasi altra denominazione... non è detto poi che ad idee "apparentemente" diverse corrispondano gruppi sostenitori distinti). Non è così scontato invece stabilire se gli autori dei Vangeli abbiano preso spunto dal Libro delle Parabole (questo è la teoria di Sacchi, Boccaccini che in effetti ha avuto molta fortuna)... e non è nemmeno così necessario perchè sia gli autori dei Vangeli che del Libro delle parabole potrebbero aver preso spunto da Daniele o Ezechiele dove ritroviamo questo "figlio dell'Uomo" (potrebbe essere più banalmente un midrash su Daniele ed Ezechiele). Non è escluso poi che qualche giudeo attendesse come Messia Enoch visto che non è morto come Mosè (secondo G. Flavio) o Elia ma non è detto che i cristiani appartenessero a questa corrente apocalittica visto e considerato che c'erano diverse aspettative messianiche e visto che nei testi del NT Gesù non è associato in modo esplicito a Enoch ma piuttosto ad Adamo (lettere di Paolo che rappresentano la testimonianza più antica secondo la cronologia ufficiale dei testi), il progenitore dell'umanità, figlio di Dio in senso letterale, immagine e somiglianza di Dio, nato per la vita eterna nel progetto originario di Dio. I riferimenti a Genesi 1 sono numerosi nei testi del NT come ad esempio l'incipit del Vangelo secondo Giovanni o la disputa sull'indissolubilità del matrimonio. Mi rendo conto che possono sembrare considerazioni molto banali e terra terra, poco affascinanti perchè parlare di Gesù come nuovo Adamo è scontato ma io leggendo i testi del NT non trovo alcun associazione esplicita ad Enoch come anche nella testimonianza dei Padri della Chiesa per quello che ne so (non ho letto molto per cui potrei sbagliarmi...).
Ragionare per analogia non è sempre corretto e può portare a credere a cose totalmente infondate (come l'idea che Gesù sia figlio di Erode Ascalonita o "il Grande" e di Mariamne II, figlia del sommo sacerdote Simeone Boeto semplicemente basandosi su alcune analogie di nomi di persona, etc... la fantasia non ha limiti).

Edited by Giosia - 24/5/2020, 16:42
 
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view post Posted on 21/5/2020, 11:04     +1   -1

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Grazie Giosia, per le risposte.
In tutto questo discorso, mi intristisce il fatto che abbiamo parlato sempre di idee degli evangelisti, piùttosto che di idee del Gesù storico. Cosicché, in quest’ottica, tutto rischia di diventare l’espressione delle loro idee, più che un reportage storico, come avrebbero dovuto essere concepiti i vangeli nella loro stesura.
A questo punto, tornando in topic, è probabile che il miracolo durante il battesimo e la frase di Dio stesso dal cielo, siano la storicizzazione del pensiero teologico della scuola di cui l’evangelista fa parte. Ovvero, saremmo di fronte ad un teologumeno.
Ecco che lo stesso episodio in Luca esiste in due versioni, come ci riferisce Bart Ehrman, una più antica, in cui la voce cita le parole del Salmo 2 (v. 7):

«Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato» (Luca.22).

ed una riveduta e corretta, in senso antiadozionistico:

«Tu sei mio Figlio diletto, in te mi sono compiaciuto».

Mi vado convincendo che i Vangeli siano più dei libri di catechismo che dei resoconti di quanto accaduto e che l’ultimo arrivato si sentisse nel diritto di alterarne la teologia in base alle proprie convinzioni.

Edited by VINICIUS_ - 21/5/2020, 13:17
 
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view post Posted on 21/5/2020, 11:53     +1   -1
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Ahimè Gesù non ha ci ha lasciato nessuno scritto... ciò che sappiamo è attraverso il filtro degli evangelisti e di Paolo.
Ma vale lo stesso discorso anche per Socrate e per tanti altri.
Fenomeni di mitizzazione e demitizzazione sono frequenti nella Bibbia come ebbe a dire Scholem...
Garbini infatti sosteneva che la Bibbia non è un libro di storia ma ha una storia da raccontare... story e history si
incrociano in modi raffinati... si tratta di capire come.
L'uomo antico era un uomo religioso ... anche i libri storici risentono sempre di una visione religiosa della vita
o di qualche prospettiva teologica (vedi ad esempio G. Flavio). Pertanto a maggior ragione i Vangeli non possono
essere considerati dei meri reportage storici.... sarebbe anacronistico pensarlo.

Di fatto i Vangeli erano per certi versi dei libri di catechismo (per la missione ad gentes) ma da lì a dire che l'insegnamento di Gesù è stato stravolto,
mi pare eccessivo. Anzi devo dire che c'è stata una grande attenzione nel preservarlo (almeno nella sua essenza) integro per migliaia di anni,
per cui non dobbiamo a mio avviso preoccuparci più di tanto.

Edited by Giosia - 21/5/2020, 16:32
 
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view post Posted on 21/5/2020, 12:59     +1   -1

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CITAZIONE (Giosia @ 21/5/2020, 12:53) 
Di fatto i Vangeli erano per certi versi dei libri di catechismo ma da lì a dire che l'insegnamento di Gesù è stato stravolto,
mi pare eccessivo. Anzi devo dire che c'è stata una grande attenzione nel preservarlo (almeno la sua essenza) integro per migliaia di anni,
per cui non dobbiamo a mio avviso preoccuparci più di tanto.

Sicuramente l’insegnamento di Gesù non è stato stravolto, ma io mi preoccupo eccome! Perché se dei Vangeli rimane “solo“ questo, e vengono esclusi gli elementi soprannaturali, ci troviamo di fronte ad un trattato filosofico-morale di un uomo saggio e timorato di Dio.

Qualche settimana fa, hanno ritrasmesso gli episodi del lungometraggio di Zeffirelli, di cui avevo un ottimo ricordo della mia infanzia. L’ho rivisto con piacere e mi è piaciuto molto. Ovviamente ripropone la vicenda in modo estremamente ortodosso, ma lo fa con un fascino unico e irresistibile.
Ebbene, l’episodio citato ad apertura del topic, il battesimo, è trattato con estrema sobrietà senza fare uso di improbabili voci fuori campo (come invece avviene nel kolossal su Mosè in cui si sente il vocione grave di Dio ed il roveto ardente); niente cieli che si aprono, niente discesa di colombe, ma solo la voce del Battista che cita la frase del figlio prediletto. Semplice ed efficace!
 
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view post Posted on 21/5/2020, 13:50     +1   -1
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Se dovessi fare una trasposizione cinematografica dei Vangeli invece sarei fedele al 100% ai Vangeli lasciando intatta quell'aurea di soprannaturalita' presente. La mania che abbiamo noi uomini del nostro tempo per il realismo priva questi testi della loro forza evocativa... eppure tutti questi elementi soprannaturali sono quelli che maggiormente ricordiamo. Senza di questi i Vangeli si ridurrebbero alla storia di un uomo qualunque.

Riguardo al mondo del soprannaturale, generalmente lo si considera collegato alla magia (da mageia... e ritornano i Magi di Zoroastro), ad uno stravolgimento delle leggi di natura (livello essoterico)... ma forse non è l'unica modalità (livello esoterico): nei Vangeli a mio avviso c'è sempre un po' questo paradosso (non solo nei Vangeli ma in tutta la Scrittura)... tra il detto ed il non detto, tra il mostrarsi ed il nascondersi... tra rivelazione e nascondimento (nistaroth, nigloth... o apocalisse nel senso di rivelazione):
"Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete."
Sembra che sia nelle pieghe di questo detto e non detto che c'è il vero soprannaturale, che c'è il segreto della vita eterna... si può solo sperimentare ma non si può descrivere a parole:
"Venite e vedrete!"

Forse sono state fatte troppe parole.

Edited by Giosia - 24/5/2020, 17:03
 
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CITAZIONE (Giosia @ 21/5/2020, 14:50) 
Se dovessi fare una trasposizione cinematografica dei Vangeli invece sarei fedele al 100% ai Vangeli lasciando intatta quell'aurea di soprannaturalita' presente. La mania che abbiamo noi uomini del nostro tempo per il realismo priva questi testi della loro forza evocativa... eppure tutti questi elementi soprannaturali sono quelli che maggiormente ricordiamo. Senza di questi i Vangeli si ridurrebbero alla storia di un uomo qualunque.

Qui però il lungometraggio che devi produrre è quello relativo al Gesù storico: alla luce del topic e ovviamente dell’idea che hai, giunto alla scena del battesimo, la voce fuori campo, la inserisci o no?
 
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view post Posted on 21/5/2020, 19:28     +1   -1
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Intanto penso che non abbiamo abbastanza elementi per ricostruire la vita di Gesù dal punto di vista storico... e poi in quasi nessuna riduzione cinematografica, per quanto sobria, si riesce ad eliminare completamente l'elemento soprannaturale. Se lo elimini completamente, che cosa resta?
 
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view post Posted on 21/5/2020, 21:21     +1   -1

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Non voglio eliminare tutti gli eventi soprannaturali tout court, ma solo questo, sulla base dell’incertezza mostrata successivamente da Giovanni Battista. E che era de coccio?
Sugli altri elementi ci ragioneremo in seguito, in altri thread!
 
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