CITAZIONE (Gio Pia @ 6/10/2023, 14:55)
innanzitutto..
Io non vedo così inverosimile che dei pescatori o uomini dediti a lavori fisici non comprendano o stentino a comprendere il pensiero di Gesù Cristo..per il semplice motivo che in quanto Ebrei erano in attesa di un Messia guerriero che li riscattasse,almeno questo è ciò loro insegnato..se poi a questo aggiungi che dovresti essere il popolo prescelto e sei soggetto al dominio di un popolo pagano e idolatra ciò dovrebbe accrescere in maniera esponenziale l'insofferenza..
Tra l'altro ti si si presente un uomo carismatico che ti parla d'altro per quanto Ebreo ed osservante faticherei anche io .
Nel vangelo se vogliamo dare affidamento a ciò che è riportato, e non ho elementi per affermare attualmente il contrario, Gesù attira a sé gli apostoli non con concetti dapprima ma con fatti:a Giovanni ed Andrea chiede"venite a vedere"..con Pietro aumenta il pescato..ai discepoli di Giovanni dice di riferire che le guarigioni parlano per lui,ecc ecc
Tu riporti di aggiustamenti concetti messi in bocca e fallimenti io posso prenderne atto e chiederti quali testi o documenti ti portano a queste conclusioni..forse "non passerà questa generazione e mi vedrete tornare"sul quale esistono tante interpretazioni?..torno a leggere sperando non sia un fuori tema e mi scuso sin da ora .
Cerco di spiegarmi meglio: quando parlo di fallimento o concetti messi in bocca, uso un linguaggio forse troppo rude, mi scuso, ma il concetto è il seguente: noi non possediamo nulla di scritto da Gesù. In secondo luogo, considerando solo la vicenda umana di Gesù, qualunque cosa Egli abbia tentato a Gerusalemme, non c'è dubbio sia finita male.
La morte per croce di Gesù è storicamente attestata, non solo dai Vangeli e dalle lettere di Paolo considerate autentiche, ma anche da Giuseppe Flavio e da Tacito.
La morte per croce era riservata dai Romani ai ribelli ed era pubblica e collettiva, perché speculare al reato commesso: l'insurrezione è, per sua natura, pubblica e collettiva. La degradazione serviva a mostrare l'impotenza nei fatti di chi aveva osato sfidare Roma. Flavio Giuseppe critica il Procuratore Floro perché fece crocifiggere persone pacifiche, riportando l'eccezionalità dell'accaduto: ciò attesta che i crocifissi erano sempre e solo ribelli.
Certo, la tradizione sostiene che i Romani si sbagliarono, indotti dagli ebrei, ma è probabile che "gli ebrei" fossero solo una parte di essi, cioè, appunto, la cricca che gestiva il Tempio e che guardava con ostilità alle pulsioni insurrezionaliste, sia per interesse personale, sia per un principio di realismo politico che si sarebbe poi dimostrato storicamente corretto.
E' molto improbabile che i Romani si siano sbagliati: ogni Procuratore disponeva di un
Consilium composto da parecchie persone, tra cui consiglieri militari, politici, capi dell'Intelligence e Gesù era un personaggio noto alle Forze dell'Ordine da tempo, come si evince dai Vangeli stessi. Nell'ipotesi remotissima che davvero non lo sapessero, avrebbero potuto chiedere notizie ai colleghi degli apparati di Erode Antipa, che davano la caccia a Gesù da quasi due anni.
L'ipotesi più semplice è che i Romani sapessero perfettamente ciò che stavano facendo: la punizione per croce di un ribelle, forse non in senso della chiamata alle armi, trattandosi di predicatore apocalittico, ma che comunque si era proclamato Re dei Giudei. Bastava questo.
In che senso l'aveva fatto? Una miriade di indizi:
Per arrestare Gesù si muove un contingente armato (Mc, 14,43)
Gesù cerca di muoversi in incognito in Galilea (Mc, 9,30)
I movimenti del gruppo a Gerusalemme lasciano presupporre clandestinità e uso di parole d'ordine (Mc 11,1 - 11,19 e 14,12)
Il Sommo Sacerdote collega il lasciare proseguire l'attività di Gesù al rischio di una repressione romana (Gv, 11,47)
I discepoli erano convinti che Gesù agisse per restituire il Regno a Israele (Lc 24,21 davvero potevano "non capire?")
Gesù appare consapevole del rischio della croce, dunque di essere considerato un ribelle politico (Mt 10, 38 e molti altri)
Gesù è accusato di opporsi al pagamento del tributo (Lc 32,2)
I pessimi rapporti con Antipa sono attestati ovunque (Mc, Lc)
Molti detti attribuiti a Gesù riflettono un pregiudizio negativo sui non ebrei (Mc 7,26)
Commenti negativi di Gesù sui governanti (Mc 10,42)
L'attività di Gesù è collegata a tumulti (Mc 14,2)
L'attività di Gesù e dei suoi è paragonata ad altri movimenti, poi repressi
manu militari (Atti 5,35)
Il Libro dell'Apocalisse presenta Cristo come un guerriero (Ap 14,20)
e tantissimi altri, che portano a una conclusione inevitabile: Gesù si era proclamato Messia e si era posto in una traiettoria di scontro con Roma, consapevolmente e in senso materiale. Questa attività fallisce con la morte in croce. Per sostenere che il messaggio di Gesù fosse diverso da quello che avevano capito tutti quanti occorre sostenere che un po' troppa gente si fosse sbagliata, compresi quelli che lo ascoltavano tutti i giorni.
Un caro saluto.