Studi sul Cristianesimo Primitivo

Posts written by Teodoro Studita

view post Posted: 5/1/2019, 14:49     Curiosità su Fonte Q - Letteratura cristiana antica
A rischio di ripetermi, io ho trovato particolarmente utile questo:

https://www.amazon.it/Reconstruction-Comme...r/dp/B01182O0ZE

Per quanto attiene alla domanda "chi toglie/chi aggiunge", purtroppo bisogna ragionare caso per caso.
view post Posted: 5/1/2019, 14:46     Il ministerio femminile di vescovo nella chiesa - Archeologia Cristiana
CITAZIONE (^Alessandro^ @ 5/1/2019, 11:14) 
Anziani/vescovi donna no...ma quindi secondo voi Giunia dell'epistola ai Romani segnalata tra gli apostoli non era una donna apostolo?

Apostolo vuol dire semplicemente qualcuno che viene inviato da qualche parte a fare qualcosa (ἀπο-στέλλω), nella fattispecie ad annunciare il vangelo o, forse più prudentemente, in supporto a qualcuno che annuncia il vangelo. Non serve essere vescovi (pur con tutti i caveat che questa parola significa nel I secolo) per questo.
view post Posted: 29/12/2018, 16:18     Natività e il pastore-demone - Archeologia Cristiana
Le più antiche raffigurazioni della natività sembrano riguardare solo Maria, Gesù ed eventualmente i Magi:

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(Catacombe di Priscilla, III sec.)

Nei sarcofagi di IV secolo appaiono anche gli animali e i pastori:

sarcCrispinaPio

sarcAdelphia.lidRight

mcSarcophagus.Nativity

Nel pannello inferiore sinistro dell'icona del Sancta Sanctorum (icona palestinese del VI secolo) compare già il Giuseppe "dubbioso":

sanctaSanctorum

Verso il VII secolo, come in questa icona del Sinai, sono presenti anche scene secondarie dagli apocrifi come il bagno, mentre Giuseppe è ancora da solo:

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In seguito, tuttavia, l'immagine che si va canonizzando prevede la figura di una sorta di "pastore-diavolo" che rappresenta i pensieri che turbano Giuseppe:

nativity-icon

Quando fa la sua prima comparsa questa figura e come va inquadrata? È un pastore, un demonio o cosa?

Edited by Teodoro Studita - 29/12/2018, 19:58
view post Posted: 28/12/2018, 17:51     Il ministerio femminile di vescovo nella chiesa - Archeologia Cristiana
Questione che viene tirata fuori costantemente negli ultimi 70 anni, ma sostanzialmente risolta: niente donne vescovo. Unica eccezione, forse: i montanisti, stando almeno a quanto dice Epifanio, anche se in effetti non sappiamo bene che tipo di organizzazione gerarchica avessero.

Su questo si può vedere QUI, pp. 128 scc.
view post Posted: 28/12/2018, 17:43     IV Gionata di Studi di Cristianesimo Primitivo - Le Giornate di Studi sul Cristianesimo Primitivo
Allora, il tema è esattamente quello che leggi, il LaTeX va benissimo (ma non serve scrivere l'intero pezzo in fase di submission, basta un abstract). Il dove è l'Università statale di Torino. L'unico, vero, problema è la mia seria mancanza di tempo, per cui sto veramente arrancando, altrimenti avrei dato più benzina alla faccenda. Spero di riuscire a recuperare, anche perché vorrei farlo verso la fine di giugno.
view post Posted: 28/12/2018, 17:40     Scopo del forum - Regolamento, Presentazioni, Dialogo con lo Staff
Ciao Sgranalossa, e benvenuto,
Lo scopo del forum è espresso (spero) chiaramente nel Regolamento, quando lo definisce “luogo di ricerca, amicizia, condivisione e studio delle origini del cristianesimo. E' indirizzato a studiosi, appassionati, cultori, principianti, curiosi e semplici spettatori che intendono condividere la ricerca e mettere alla prova il frutto dei loro studi”.

Ciò vuol dire che il nostro interesse è eminentemente storico. Ciò vale anche per la teologia e la filosofia, da leggersi come storia della teologia e della filosofia (cristiana). Ad esempio: cosa si pensava dell'apocatastasi nel tale secolo nella tale area geografica, quali sono le fonti che ne parlano, quale la letteratura scientifica che ha esaminato la questione, e così via.

Il mio commento sul trash deriva dal fatto che talora questo approccio è – parzialmente o completamente – disatteso, e spesso vengono fuori questioni teologiche o filosofiche di carattere generale e che quindi reputo sostanzialmente off-topic per un forum che pone il confine del suo interesse all'XI secolo.

Spero di aver risposto :)
view post Posted: 9/11/2018, 12:24     La fede nella risurrezione di Gesù - Gesù storico, giudeo-cristianesimo, giudaismo del secondo Tempio
Io invece penso che Ehrman sia filologicamente più fondato ma che il tono generale, che strizza l'occhio a un certo tipo di lettori per scopi chiaramente commerciali, possa risultare fastidioso.
Hurtado è il contrario, secondo me meno solido e – in fondo in fondo – più ideologizzato. Non è un caso che sia stra-citato da sette e settucole antitrinitarie.
view post Posted: 29/10/2018, 10:01     il tempo e l'anima dopo la morte - Teologia e Filosofia
Non credo si possa dare una risposta generica per ogni forma di Cristianesimo. Lo stesso concetto di "giudizio particolare" è un tratto tipico della Chiesa Cattolica, mentre nell'emisfero orientale si parla di "grande e tremendo giudizio" senza grandi distinzioni tra particolare e universale, anche perché non esiste il purgatorio.

È proprio questo elemento che introduce il tempo dopo la morte, tanto che le indulgenze fino a pochissimo tempo fa erano espresse in giorni (sic!), ma tutta questa roba è ampiamente radicata nel secondo millennio, dunque fuori dagli interessi e ambiti del nostro forum.
view post Posted: 27/10/2018, 12:32     Frammenti di Marco del I secolo ? - Archeologia Cristiana
CITAZIONE (Lorenzo M @ 25/10/2018, 00:08) 
Uff... quindi ora dovranno fare un NA29???

Consolati, l'avrebbero fatto comunque :)
view post Posted: 27/10/2018, 12:32     +1La profezia di Platone? - Teologia e Filosofia
CITAZIONE (ironmaiden @ 25/10/2018, 11:52) 
in linea di massima però potrebbe anche darsi che Platone si riferisse all'uomo del futuro modellandolo su Socrate, che era stato suo maestro e a cui evidentemente tributava tanto rispetto. a me quelle frasi sembrano riferite più al suo maestro onestamente.

Ma infatti nessuno qui ha detto che avesse in mente Gesù, direttamente o indirettamente. Che poi il passaggio possa evocare la sua storia, è chiaramente un'altra faccenda. Non posso che concordare con Polymetis che, tra l'altro, è uno studioso di platonismo e quindi è il più titolato a rispondere.
view post Posted: 3/10/2018, 22:14     IV Gionata di Studi di Cristianesimo Primitivo - Le Giornate di Studi sul Cristianesimo Primitivo
È in preparazione la quarta edizione del nostro congresso.

Il titolo per quest'anno è:

La Liturgiewiessenschaft come strumento per lo studio della storia sociale. Apporti reciproci e riflessi nell’agiografia.

A breve il call for papers. Il congresso si svolgerà tra fine primavera e inizio estate.

Chiunque sia interessato a partecipare come relatore può contattarci al solito indirizzo:

[email protected]
view post Posted: 19/9/2018, 17:18     Rito Bizantino nel Salento - Liturgia
Esco oggi, come terzo della nostra serie di Studi su Cristianesimo Primitivo, il volume

L’Eucologio della Grande Chiesa di Otranto: Cod. Ottoboni gr. 344 (AD 1177)

Nel volume è descritto l'ambiente del Salento del XII secolo attraverso i suoi libri liturgici in generale e, in particolare, attraverso il più noto e importante eucologio cattedrale pervenuto, il codice Ottoboni gr. 344, conservato nell'omonimo fondo della Biblioteca Vaticana.

Link ad amazon: www.amazon.it/dp/1723760064

Pur essendo un volume destinato agli specialisti, potrà nondimeno essere di qualche interesse anche per un pubblico più vasto attratto dal rito bizantino o dalla storia del culto in Italia meridionale.
view post Posted: 9/9/2018, 12:29     Bibliografia sul rito bizantino - Liturgia
Copio/incollo questa pur sommaria e non aggiornata bibliografia, che comunque è un ottimo e utile punto di partenza.

a) Historia / Generalidades:

1. M. Arranz, "Les grandes étapes de la liturgie byzantine: Palestine-Byzance-Russie. Essai d’aperçu historique," in: Liturgie de l'église particulier, liturgie de l'église universelle (= Bibliotheca Ephemerides liturgicae, Subsidia 7, Rome 1976) 43-72

2. Baumstark, Denkmaler der Entstenhunhsgeschichte der byz. Ritus, OS ser. 3, 2 (1927) 1-32.

3. Coutourier, Cours de liturgie grecque-melkite, 3 voll. (Jérusalem 1912-1930)

4. M. Fountoulis apanteseis eis leitourgikas aporias, vol. 1 (Atene 1967), vol. 2 (Salonicco 1975)

5. To leitourgikon ergon Symeon tou Thessalonike's (Salonicco 1966).

6. Gatti-C. Korolevskij, I ritti e le chiese orientali, vol. 1: II rito bizantino e le chiese bizantine (Genova-Sam-pierdarena 1942).

7. Korolevskij, II rito italo-bizantino, studio storico e liturgico. Boll. della Badia greca di grott. n. s. 1 (1947) 5-16, 144-154; 2 (1948) 76-86.

8. K. Nikol'skij, Posobie k izuceniju ustava bogosluzenija Pravoslavnoj Tserkvi (S. Peterburgo 1907 7 ed.).

9. J. von Gardner, Russian Church Singing, vol. 1 (N.Y. 1980); in russo; in tedesco

10. C. Charon, Le rit byzantin et la liturgie chrysostomienne dans les patriarcats melkites (Alexandrie – Antioche – Jérusalem), in Hrisostomica, p.473-718

11. J. Gay, Etude sur la décadence du rite grec en Italie méridionale a la fin du XVIe siècle, in Revue d’histoire et de littérature religieuse, 2 (1897), p.481-495

b) Libros religiosos:

1. Couturier, Cours... (sopra) vol. 1, cap. 2, pp. 50- 55.

2. E. Mercenier, La prière des églises de rite byzantin (Chevetogne 1937 2 ed.) vol. 1, pp. xxxiv-xxxvii

3. Mother Mary-K. Ware, The Festal Menaion. (London 1969) Appendix II: The Service Books of the Orthodox Church, pp. 535-543.

4. K. Nikol'skij, Posobie... (sopra) pp. 93-139.

5. S. Salaville, Introduction... pp. 185 ss.

6. R. Taft, L'anno liturgico orientale (dispense PIO) p.1.

7. K. Kekelidze, Drevne-gruzinskij arhieratikon. Gruzinskij tekst, Tiflis, 1912.

c) Vestimentas litúrgicas:

1. T. Papas, Studien zur Geschichte der Messgewande im byzantinischen Ritus (= Miscellanea Byzantina Monacensi a 3, Munchen 1965).

d) Typikon:

1. M. Arranz, Istorija Tipikona. Opyt, 1-yj kurs (Leningrad 1978)

2. K. A. Manafis, Monasteraka typika-diathekai (Atene 1970)

3. Mansvetov, Tserkovnyj ustav (tipik). Ego obrazovanie i sud'ba greceskoj i russkoj tserkvi (Mosca 1885) (vedi l'importante recensione di A. Dmitrievskij in Christianskoe ctenie 188 no. 2 pp. 480-576)

4. J. Mateos, Le typicon de la Grande Eglise, 2 voll. (= OCA 165-166, Roma 1962-1963).

5. T. Minisci, I typica liturgica dell'Italia bizantina, Boll. della Badia greca di Grott. n.s. 7 (1953) 97-104.

6. P. Rougeris, Ricera bibliografica sui typica italo- greci, Boll. della Badia greca di Grott. n.s.s 27 (1973) 11-42

7. Al. Schmemann, Introduction to Liturgical Theology (London 1966) tradus in rusa si in romana.

8. M. Skaballanovic, Tol'kovyj tipikon. Ob'jasnitel'noe izlozenie tipkona s istoriceskim vvedeniem, 3 voll. (Kiev 1910-1915).

e) Eucaristía:

1. M. Arranz, Istoriceskoe razvitie Bozestvennoj Liturgii. Opyt. 2-oj kurs (Leningrad 1978)

2. R. Bornert, Les commentaires byzantins de la divine Liturgie du VIIe au XVe siecle (= Archives de l'Or. chret. 9, Paris 1966)

3. D. Conomos, Psalmody and the Communion Cycle, St. Vlad. Theol. Quarterly 25 91981) 35-62, 95-122

4. P. de Meester, Les origines et les développements du texte grec de la liturgie de S. Jean Chrysostome, in: XPYCOCTOMIKA (Roma 1908) 245-358

5. H. Engberding, Das eucharistische Hochgebet der Basileios-liturgie (munster 1931)

6. H. Engberding, Die syrische Anaphora der zwolf Apostel und ihre Paralleltexte, OC ser. 3, 12 (1937) 213-247

7. C. Kucharek, The Byzantine-Slav Liturgy of St. John Chrysostom. Its Origin and Evolution (Combermere, Canada 1971) (vedi rec. di petras, Worship 46, 1972, 320-322)

8. J. Mateos, La célébration de la parole dans la liturgie byzantine (= OCA 191, Roma 1971)

9. J. Mateos, The Evolution of Byzantine Liturgy, in: John XXIII Lectures, vol. 1 (n.Y. 1965) 76-112

10. J. Mateos, Evolution historique de la liturgie de saint Jean Chrysostome. Première partie : De la bénédiction initiale au trisagion, in POC 15 (1965), p. 333-351 ; 16 (1966), p. 3-28, 133-161

11. J. Mateos, Liturgia eucharistica S. Johannis Chrysostomi. Disquisitio historico-liturgica, Rome, 1964 (dactil.).

12. M. Solovey, the Byzantine Divine Liturgy. History and Commentary (Washington D.C. 1970) vedi rec. di Taft, Diakonia 8 (1973), 164-178

13. H.-J. Schulz, Die byzantinische Liturgie. Glaubenszeugnis und Symbolgestalt (sophia 5, Trier 1980 2 ed.), Fribourg-en-Brisgau, 1964.

14. R. Taft, The Great Entrance. A History of the Transfer of Gifs and other preanaphoral Rites of the Liturgy of St. John chrysostom (= OCA 200, Roma 1975) 2a ed. 1978

15. M. Tarchnisvili, Die byz. liturgie als Verwerklichungder einheit und Gemeinschaft im Dogma (= Das ostliche Christentum 9, Wurzburg 1939) 16. P. Trempelas, Hai treis leitourgias kata tous en Athenais kodikas (= Textge und Forschungen zur byz. -neugriechischen Philologie 15, Atene 1935) V-27

17. N. D. Uspenskij, Vizantijskaja liturgija. (Istoriko- liturgiceskoe issledovanie), Bogosloviskie trudy 21 (1980) 5-53; 22 (1981) 68-115 (continua)

18. G. Wagner, Der Ursprung der chrysostomusliturgie (= LQF 59, Munster 1973)

19. G. Wrinkler, Die Interzessionem der Chrysostomuzamphora in ihrer geschichtlichen Entwicklung, OCP 36 (1970) 301-336; 37 91971) 333-383

20. André Jacob, Histoire du formulaire grec de la Liturgie de Saint Jean Chrysostome. 2Vol. Louvain 1968

21. L. Arnaud, A propos de la cuiller liturgique chez les Grecs. in Echos d’Orient 89(juillet) Paris 1911, pag. 209-212

22. C. Bacha, Notion générale sur les version arabe de la liturgie de S. Jean Chrysostome suivies d’une ancienne version inédite, in Hrisostomica, p. 405-471 23. O.H.E. Burmester, An Offertory-Consecratory Prayer in the Greek and Coptic Liturgy of Saint Mark, in Bulletin de la Societe d’archeologie copte, 17 (1963-1964), p.23-33

24. C. Charon, Le rit byzantin et la liturgie chrysostomienne dans les patriarcats melkites (Alexandrie – Antioche – Jérusalem), in Hrisostomica, p.473-718, 19 (1965), p. 67-87.

26. H. Engberding, Die Angleichung der byzantinischen Chrysostomusliturgie an die byzantinesche Basiliusliturgie, in OstSt 13 (1964), p.105-122

27. H. Engberding, Die Euhe tes proskomides der byzantinischen Basiliusliturgie und ihre Geschichte, in Museon, 79 (1966), p. 287-313.

28. J.M. Hanssens, La liturgie romano-byzantine de Saint-Piere, in OCP 4 (1938), p. 235-258 et 5(1939), p.103-150.

29. A. Jacob, Les prières de l’ambon du Barber. Gr.366 et Vat. gr.1833, in Bulletin de l’Institut historique belge de Rome, 37 (1966), p. 17-51.

30. A. Jacob, Une prière de skevophilakion de la Liturgie de saint Jaque et ses parallèles byzantins, in Bulletin de l’Institut historique belge de Rome, 37 (1966), p. 53-80.

31. A. Jacob, L’Euchologe de Porphire Uspenski. Cod. Leningrad gr.226 (Xe siècle), in Le Museon, 78(1965), p. 173-214.

32. V. Laurent, Le rituel de la proscomidie et le métropolite de crete elie, in Revue des Etudes Byzantines, 16 (1958), p.116-142.

33. M. Mandala, La protesi della Liturgia nel Rito Bizantino-greco, grottaferrata, 1935.

34. S. Muretov, K materialam dlia istorii cinoposledovanija liturgii, Sergiev Posad, 1895.

35. M.I. Orlov, Liturgija svjatago Vasilija Velikago, Saint-Petersbourg, 1909.

36. A. Petrovski, Histoire de la rédaction slave de la liturgie de S. Jean Chrysostome, in Hrisostomica, p. 859-928.

37. A. Raes, L’authenticité de la Liturgie de S. Jean Chrysostome, in OCP 24 (1958), p.5-16.

38. A. Raes, Le Dialogue après la Grande Entrée, dans OCP 18 (1952), p.38-51.

39. T. Schermann, Zur Herkunft der Anophora der chrysostomusliturgie, in Teologie und Glaube, 5 (1913), p. 392-393.

40. M. Tarchnisvili, Eine neune georgische Jakobosliturgie, in Ephemerides Liturgicae, 62 (1948), p. 49-82.

41. M. Tarchnisvili, Liturgiae ibericae antiquiores (CSCO 122, Iber. 1, Textus; Iber. 1 Versio), Louvain, 1950.

42. J. Mateos, L’action du saint-Esprit dans la liturgie dite de S. Jean Chrysostome, in POC 11 (1959), p. 193-208.

43. R.Taft, A History of the Liturgy of John Chrysostom, vol.IV The Diptychs, OCA 238, Rome 1991.

44. R.Taft, A History of the Liturgy of John Chrysostom, Vol V.The Precommunion Rites, OCA 261, Roma 2000.

45. J.R.K. Fenwick, The Anaphora of St. Basil and St. James. An investigation into their Common Origin, OCA 240, Roma 1992.

(ELiturghia Darurilor mai inainte sfintite):

1. M. Arranz, La liturgie des Presanctifies de l'ancien Euchologe byzantin, OCP 47 (1981) 332-388.

2. H. Engberding, Zur Geschichte der Liturgie der vogerweiten Gaben, OstSt 13 (1964) 310-314

3. M. Fountoulis, He Leitourgia ton Proegiasmenon kai hai euchai ton antiphoonon tou Lychnikou (Salonicco 1966)

4. S. Janeras, La partie vespérale de la liturgie byzantine des presantifies, OCP 30 (1964) 193-222

5. D. N. Moraitis, Leitourgia proegiasmenon (Salonicco 1955)

6. J. B. Thibaut, Origine de la messe des presanctifies, EO 19 (1920) 36-48

7. N. D. Uspenskij, k voprosu o proizchozdenii liturgii prezdeesvjascennych dorov, zurnal Mosk. Patriachii (1976) no. 2, 71-78

8. N. D. Uspenskij, Liturgija prezdoesvjascennych darov. (Istoricesko- liturgiceskij ocerk), Bogoslovskie trudy 15 (1975) 146- 184.e

9. N. D. Uspenskij, Le schisme dans l'Eglise russe au XVII-e siecle comme suite d'une collision de deux théologies, in: Liturgie, expression de la foi (= Bibl. EL, Subsidia 16, Roma 1979) 229-253 (vedi pp. 242 ss) – anche in russo, Bog. trudy 13 (1975) 148-171

10. G. Wrinkler, Der geschichtliche Hintergrund der Prasanktifikatenvesper OC 56 (1972) 184-206

11. G. Wrinkler, Uber den Busscharkater der byz. Missa Praesantificatorum, EL 88 (1974) 117-123

f) Ritual:

1. Almazov, Istorija cinoposledovanij kerscenija i miropomazanija (kazan 1884)

2. Almazov, Tajnaja ispooed'v Provoslavonj vostocnoj Tserkvi, 3 voll. (Odessa 1894)

3. M. Arranz, Istoriceskie zametki o cinoposledovanijach tainstv po rukopisam Greceskogo Evchologija, 3-ij kurs (Leningrad 1979)

4. M. Arranz, L'évolution des rites d'incorporation et de réadmission dans l'Eglise selon l'Euchologion byzantin (= Bibl. EL, Subsidia 13, Roma 1978) 31-75

5. E. Braniste, Le déroulement de l'office de l'initiation dans l'Eglise de rite byzantin et son interprétation, OstSt 20 (1971) 115-129

6. V. Bruni, I funerali di un sacredote nel rito bizantino (Gerusalemme 1972)

7. P. De Meester, Rituale-benedizionale bizantino (roma 1930)

8. P. De Meester, Studi sui sacramenti amministarati secondo il rito bizantino (Roma 1947)

9. J. Douglas, The Sacrament of Penance in Present-Day Orthodoxy, Diakonia 4 (1969) 211-226

10. K. Kucharek, The Sacramental Mysteries. A Byzantine Approach (Allendale 1976) (vedi rec. di Wrinkler, Worship 52, 19i78, 270-274)

11. M. Jugie, La reconfirmation des apostats dans l’Eglise greco-russe. in Echos d’Orient 57(mars) Paris 1906, pag.65

12. J. Mateos, A la recherche de l'auteur du canon de l'Euchelaion, OCP 22 (1956) 361-383

13. J. Meyendorff, Marriage: an Orthodox perspective (N.Y. 1975).

14. Schmemann, Of Water and the Spirit. A Liturgical Study of Baptism (N.Y. 1974)

15. P. Trempelas, mikron euchologion, 2 voll. (Atene 1950) = studio testuale basato sui mss. d'Atene (305.2.208)

16. Sull 'Unzione delgi infermi, vedi bibl. Triacca, EL 89 (1975) 430-432

17. G. Jacquemier, L’Extrême -Onction chez les grecs, in Echos d’Orient 17(avril-mai) Paris 1899, p.193-204

18. M. Black, Rituale Melchitarum. A Christian Palestinien Euchologion (Bonner Orientalistische Studien, 22), Stuttgart, 1938

19. Vidov, Udilennja sv. tajny pokajannja u vizantisys 'komu obrjadi, Logos 28 (1977) 120-141 (XVI.14)

g) Oficio Divino:

1. M. Arranz, Kak molilsja Bogu drevnie Vizantijtsy. Sotocnyj krug bogosluzenija po drevnim spiskam vizantijskogo evchologija (Leningrad 1979)

2. M. Arranz, La liturgie des heures selon l'ancien Euchologe byzantin, in: Eulogia. Misc. Litugica (+ Analecta liturgica 2, Studia anselmiana 68, Roma 1979) 1-19.

3. M. Arranz, Le sacerdoce ministériel dans les prières secrètes des vêpres et des matines byzantines, Euntes docete 24 (1971) 186-219

4. M. Arranz, Les grandes étapes de la Liturgie Byzantine: Palestine-Byzance-Russie. Essai d'aperçu historique, in: Liturgie de l'église particulière et liturgie de l'eglise universelle (= Bibliotheca EL, Subsidia 7, Roma 1976) 43-72.

5. M. Arranz, Les prières presbytérales de la "Pannychis" de l'ancien Euchologe byzantin et la "Pannikhida" des défunts, OCP 40 (1974) 314-343; 41 (1975) 119-139

6. M. Arranz, les prières presbytérales de la Tritoekti de l'ancien Euchologe byzantin, OCP 43 (1977) 70-93, 335- 354.

7. M. Arranz, Les prières presbytérales des matines byzantines, OCP 37 (1971) 406-436; 38 (1972) 64-115

8. M. Arranz, les prières presbytérales de Petites Heures dans l'ancien Euchologe byzantin, OCP 39 (1973) 29-82

9. M. Arranz, les prières sacerdotales des vêpres byzantines, OCP 37 (1971) 85-124 10. M. Arranz, le typicon du monastère du Saint-Sauveur a Messine (= OCA 185, Rome 1959)

11. M. Arranz, L'office de l'Asmatikos Hesperinos ('vêpres) chantées') de l'ancien Euchologion byzantin, OCP 44 (1978) 107-130, 391-412.

12. M. Arranz, L'office de la veillee nocturne dans l'Eglise grecque et dans l'Eglise russe, OCP 42 (1976) 117-155, 402-425; trad. inglese in St. Vlad. Theol. Quarterly (1980) 83-113, 169-195

13. L. Bernhard, Der Ausfall der 2. Ode im byzantinischen Neunodenkanon, in: Heuresis. Festschrift Rohracher (Salzburg 1969) 91-101.

14. M. Black, A Christian Palestinian Syriac Horologion (Cambridge 1954)

15. N. Borgia, Horologion. Diurno delle chiese di rito bizantino (= Orientalia Christiana 56 = 16/1, 1929) 152-254

16. Cassien-Botte, La prière des heures (= Lex orandi 35, Paris Cerf 1963)

17. L. Cali, le ipakoe dell'octoichos bizantino, Boll. Badia greca di Grottaferrata

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18. J. Darrouzes, Sainte-Sophie de Tessalonique d'après un rituel, REB 34 (1976) 45-78

19. E. Diakovskij, Posledovanie nocnych casov ("Cin 12-ti psalmov") Trudy Kievskoj Duchovnoj Akademii (1909) II, 547-595.

20. B. Di Salvo, Considerazioni sugli Stichera del vespero e delle laudi dell'oktoechos bizantino domenica, OCP 33 (1967) 161-175

21. N. Egender, introduction, in: La prière des heures: Horologion (= La priere des eglise de rite byzantin 1, Chevetogne 1975) spec. pp. 25-56: Formation de l'Office

22. K. Giorgiou, He hebdomandiaia antiphonike katanome ton psalmon kai ton odon eis tas asmatikas akolouthias hesperinou kai orthrou (diss. PIO 1976)

23. J. Grosdidier de Matons. Romanos le melode et les origines de la poésie religieuses a Byzance (Paris 1977)

24. C. Hannick, Etude sur l'akolouthia asmatike (avec quatre figures), Jahrbuch der osterreichischen Byzantinistik 19 (1970) 243-260

25. C. Hannick, Le texte de l'Oktoechos in: Dimanche. Office selon les huit tons: Oktoechos (= La prière des églises de rite byzantin 3, Chevetogne 1968) 37-60

26. R. Holowackyj, Pojasnennja bogosluzen'. Vecirnja- povecir'ja pivnicnja-utrenja-casy:ukrajins'kogo obrjadu (= ukrajins'ka duxovna biblioteka 55, Roma 1979)

27. H. Husmann, Hymnus und Troparion. Studien zur Geschichte der musikalischen Gattungen von Horologion und Tropologion, estratto dal: Jahrbuch des Staatlichen Instituts fur Musikforschung Preussischer Kluturbesitz (Berlin 1971)

28. S. Korakidis, Anchaioi hymnoi, I: He epilychnios eucharistia "Phos hilaron hagias doxes..." (Atene 1979)

29. H. Leeb, Die Gesange im Gemeindegottesdienst von Jerusalem (vom. 5. bis 8. Jhrhdt.)(= Wiener Beitrage zur Theologie 28, Vienna 1970)

30. J. Leroy, Le oursus canonique chez S. Théodore Studite, EL 68 (1954) 5-19

31. Longo, II testo integrale della "Narrazione degli abati Giovanni e Sofronio" attraveso le "Hermeneniai" di Nicone, Riv. di studi biz, e noellenici 12-13 (1965- 1966) 223-267

32. J. Mateos, La psalmodie dans le rite byzantin, POC 15 (1965) 107-176 (reprinted OCA 191 pp. 7-26).

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34. J. Mateos, La synaxe monastique des vêpres byzantines, OCP 36 (1970) 248-272

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37. J. Mateos, Un horologion inédit de S. Sabas (= ST 233, Vaticano 1964) 47-76

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39. V. Palachokovsky, S. Théodore le Confesseur et l’office choral, Studia patristica 13/2 (= TU 116, 1975) 387- 390.

40. S. Petrides, Apodeipnon, DACL I 2 ed., 2582-2589.

41. S. Petrides, La cérémonie du lavement des pieds a Jérusalem, in Echos d’Orient 87(mars) Paris 1906, pag.89-98

42. A. Raes, Note sur les anciennes matines, byzantines et arméniennes, OCP 19 (1953) 205-210.

43. O. Strunk, The Antiphons of the Oktoechos, Journal of American Musicological Society 13 (1960) 50-67

44. O. Strunk, The byzantine Office at Hagia Sophia, Dumbarton Oaks Papers 9-10 (1956) 175-202.

45. R. Taft, "Evening Thanks". Toward a Theology of Vespers, Diakonia 13 (1978) 27-50.

46. N. Uspenskij, Pravoslavnaja vecernja. (Istoricesko liturgiceskij ocerk), Bogoslovskie trudy 1 (1959) 5-52

47. N. Uspenskij, Cin vsenocnogo bdenija na pravoslavnom vostoke i v Russkoj Tserkvi, Bogoslovskie trudy 18 (1977) 5-117; 19 (1978) 3-69

h) Leccionario:


1. G. Barrois, Scripture Readings in Orthodox Worship (N.Y. 1977)

2. W.C. Braithwaite, The Lectionary-system of the Codex Macedonianus, JTS 5 (1904) 265-274.

3. J. Duplacy, les lectionnaires de l'édition du N.T. en grec, in: Melanges en hommage au R.P. Beda Regaux (Gembloux 1969) 509-545.

4. P.-M. Gy, La question du système des lectures de la liturgie byzantine, in: Misc. lit. G. Lercaro, vol. 2 (Roma 1967) 251-261

5. Kniazeff, La lecture de l'Ancien et du Nouveau Testament dans le rite byzantin, in: Cassien-Botte, La prière des heures (= Lex orandi 35, Paris 1963) 201-251

6. Metzger, Greek Lectionaires and a Critical Edition of the N.T. in: K. Aland (ed.), Die alten Ubersetzungen des NT's, die kirchenvaterzitate und Lektionaire. Der gegenwartige Stand der Erforschung und ihre Bedeutung fur die griechische Textgeschichte (= Arbeiten zur ntl. Textforschung 5, Berling/ n.Y. 1972) 479-497

7. Pellett, The Holy Week Lessons in the Greek Gospel Lectionary (diss. U. Chicago 1954)

8. Rahlfs, Die alttestamentlichen Lektionen der Griechischen Kirche, Nachtrichten von der kgl. Gesellschaft der Wiss. zu Gottingen, Phil.-hist. klasse (Gottingen 1915) 28-136; rist. in: Mitteilungen des Septuaginta - unternehmens der kgl. Gesell. der Wiss. zu Gottingen, Bd. I, heft 5 (Berlin 1915) 119-230

9. F. H. Scrivener, Synaxarium and Eclogaadion of the Gospels and Apostolic Writings Daily Throughout the year, in: ID., A Plain Intorduction to the Criticism of the N.T. (1894 4 ed.), vol. 1, cap. 3, Appendice, pp. 80-87

10. W. F. Specht, The Saturday and Sunday Lessons from Matthew in the Greek Gospel Lectionary (diss. u. Chicago 1955)

11. Studies in The Lectionary Text of the Greek N.T., 1 ss. (U. Chicago 1933 ss) = collana di studi in merito 12. R. Zerfass, Die Schriftlesung im kathedral offizium Jerusalmes (= LQF 48, Munster 1968)

i) Himnografía: (vedi Szoverffy, A Guide to Byz. Hymnography)

1. E. Lamerand, La Légende de l’Axion Estin. In Echos d’Orient 17(avril-mai) Paris 1899, p. 227

j) Calendario:(vedi Taft, dispense e bibl. sull'anno lit. orientale)

k) Textos:

1. J. Goar, Euchologion sive rituale graecorum... (Venezia 1730 2 ed.)

2. Dmitriesvskij, opisanie liturgiceskich rukopisej chranjascichsja v bibliotekach pravoslavnago vostoka, vol. 1-2 (Kiev 1895, 1901) vol. 3 (Petrograd 1917)

3. P. Matzerath, Busse und hl. Olung in der byz. kirche (= heilige Feiern der Ostakirche 3, Paderborn 1940)

4. P. Matzerath, Die Totenfeiern der byz. Kirche (= Heeilige Feiern der Ostkirche 2, Paderborn 1939) riti funebri

5. B. C. Mercier, La liturgie (grecque) de s. Jacques, édition critique avec traduction latine. PO 26, p.115-256.

6. L. von Rudloff, Taufe und Firmung im byz. Ritus (= Heilige Feiern der Ostkirche 1, Paderborn 1938)

7. F.C. Conybeare & O.Wardrop, The Georgian Version of the Liturgy of St.James, in Revue de l’Orient chretien, 18 (1913), p.396-410 si 19 (1914) p. 155-173.

8. P. de Meester, La Divine Liturgie de notre Père S. Jean Chrysostome. Texte grec et traduction francaise avec introduction et notes, 3e ed ., Rome et Pris, 1925.

9. A. Dostal, L’Eucologe slave du Sinaï, in Byzantion, 36(1966), p.41-50

10. E. Mioni, Catalogo di manoscritti greci esistenti nelle biblioteche italiene ( Indici e cataloghi, XX), Rome 1964

11. A. Molinier, Catalogue des manuscrits de la Bibliothèque Mozarine, I, Paris, 1885

12. A. Molinier & Desvernay, Catalogue général des manuscrits des Bibliothèque publiques de France, XXX : Lyon, Paris, 1900.
view post Posted: 5/9/2018, 20:09     +1sulla rivelazione - Teologia e Filosofia
CITAZIONE (Nicholas87 @ 30/8/2018, 19:45) 
Vorrei porre il seguene quesito di carattere teologico: perchè Dio si è/sarebbe rivelato inizialmente solo come unico e vero Dio al popolo israelita (rendendo di fatto esso solo custode della verità in ambito religioso) e non subito con quella che è poi stata, con l'incarnazione in Cristo, una rivelazione a carattere universalistico per tutti gli uomini?

Per essere sintetici, la risposta della letteratura dei primi secoli parla di una economia della salvezza che si dipana come una "pedagogia divina". In altri termini, o per cercare di tradurre il concetto in categorie moderne all'epoca dell'antico Israele l'uomo non era ancora sufficientemente "evoluto" per capire la rivelazione. Certo, mi dirai, c'erano stati Platone e Aristotele, ma si trattava sempre di una piccola periferia del mondo.

Per dirla con l'abate Ricciotti (mi pare!) il Commonwealth romano, con il suo sistema viario e mari sicuri navigabili consentiva l'humus perfetto per il piano di Dio, la comprensione e la diffusione del messaggio rivoluzionario di un Dio che prende carne umana. E in effetti ha funzionato.

Se vuoi riferimenti più precisi alla letteratura patristica dovrai aspettare, perché sono in mezzo a un mucchio di cose da fare.
Ma nel frattempo una risposta ce l'hai.
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