CITAZIONE (Simone Emili @ 22/2/2016, 18:26)
Tu continui a sostenere che alcuni dei presenti non credettero, io continuo a ribadire che è vero che non credettero, o meglio, dubitarono, ma sul momento, esattamente come accadde a Tommaso, che lì per lì dubitò, ma quando apparve Gesù invitandolo a mettere il dito nelle sue ferite disse "Mio Signore e mio Dio".
Questo lo afferma solo Giovanni, il che rende problematica la verifica storica (per non dire che la squalifica) - ma certamente ha un alto valore simbolico, e subito dopo risultano beati coloro che crederanno senza aver visto. Questo ci dice parecchio sul fatto che, a distanza d'anni (quando scriveva Giovanni) il problema nelle comunità si poneva.
Se posso esprimere un'opinione, mi sembra che tu utilizzi il materiale neotestamentario in maniera molto libera per tappare i buchi delle diverse narrazioni. Questo approccio rappresenta un errore metodologico dal punto di vista storico-critico, in quanto affossa numerosi criteri di autenticità.
A meno che tu non creda, come ho già detto, che Matteo volesse insinuare nei lettori il dubbio che forse Cristo non era realmente risorto.
Non lo credo. Matteo credeva eccome. I vangeli raccontano a più riprese dei dubbi degli apostoli (e Gesù li rimprovera, come nell'episodio della camminata sulle acque - ove Matteo usa lo stesso verbo per "dubitare"). Non vedo perché la cosa dovrebbe creare scandalo. Gesù operava miracoli, e alcuni dubitavano (Giuda lo tradisce addirittura). Gesù apparve dopo la morte, ed alcuni dubitavano. La storia evidentemente va così.
CITAZIONE
I dubbi di alcuni apostoli, a mio parere, si spiegano semplicemente
Di semplice qui non c'è nulla, purtroppo.
CITAZIONE
Probabilmente vederlo trasformato in quel modo poteva creare un certo disorientamento, da qui i dubbi di alcuni.
Può darsi, ma questa è speculazione. Scrivere "probabilmente" non ha a che fare con le probabilità degli studi storici.
CITAZIONE (Patrizia Mura @ 22/2/2016, 18:10)
Mi interessano approfondimenti circa le tue osservazioni
Bene, chiedi pure.
Ciao,
Talità