Poiché Teo ha saggiamente separato il grano dalla pula, proseguo la discussione con ulteriori appronfondite osservazioni.
Spero che tale esercizio risulti gradito.
CITAZIONE (Georges Edouard Lemaître @ 15/11/2015, 10:22)
i discepoli erano in condizione di SAPERE se ciò che stavano predicando era una menzogna? Certamente! A meno che le visioni del Risorto non siano state allucinazioni.
Appunto. In linea di principio non potevano sapere se le loro esperienze post-pasquali fossero di carattere estatico/allucinatorio dovuto a suggestione, oppure reali apparizioni di un uomo risorto. Un'esperienza allucinatoria li metterebbe nella buona fede, convinti realmente di aver visto qualcosa, ed inconsapevolmente menzogneri nel riportare qualcosa che in realtà era una falsa percezione.
Inoltre, poiché parli della loro predicazione (anziche delle sole esperienze del Risorto), va chiarito la loro predicazione era ben più dell'annuncio di una persona risorta, erano piuttosto ampie reinterpretazioni teologiche di fatti e avvenimenti, anche discordanti tra loro, legate a determinati contesti religiosi, sociali e culturali. Il concetto di "verità / menzogna" quindi, parlando di interpretazioni, si sfuma ulteriormente.
CITAZIONE
3) I discepoli non possedevano nessun "filtro" tra loro e la Verità. I discepoli non hanno "creduto" alle parole di qualcuno, i discepoli sono la "prima" fonte sulla resurrezione, pertanto se detta resurrezione era vera o no loro lo sapevano.
E come potevano saperlo? Inoltre, cos’è la Verità? Anche se i discepoli erano una fonte primaria, non solo non abbiamo loro testimonianza dirette ma sappiamo che ognuno a questo mondo la pensa un pò a modo suo, quindi sia la testimonianza che l'interpretazione di un medesimo fatto può essere differente. E infatti lo fu.
CITAZIONE
1) I discepoli non avevano alcun motivo per mentire sulla resurrezione, e infatti il consensus storico dice che NON mentirono.
Quello che affermavano esattamente i discepoli non lo sappiamo, perché non abbiamo loro scritti. Dagli scritti che abbiamo possiamo affermare che *alcuni* (quanti non sappiamo) discepoli ebbero esperienze del Cristo risorto. Non possiamo dire con precisione che tipo di esperienze furono, poichè le testimonianze divergono sui dettagli. E soprattutto non siamo in grado di affermare se tali esperienze fossero dovute ad un reale fenomeno di resurrezione corporea, o ad un effetto di suggestione collettiva.
CITAZIONE
2) Erano in condizione di SAPERE se ciò che predicavano era vero o falso, perciò e' da escludersi la menzogna in buona fede,
Scrivere in maiuscolo non rafforza l'argomento. L'allucinazione è per definizione una falsa percezione, quindi se racconto un fatto di cui ho avuto concreta percezione ma che in realtà non è avvenuto, sto raccontando una menzogna in buona fede. Come già detto, inoltre, parlare di "predicazione vera o falsa" è assai complicato, perché il contenuto della predicazione va oltre la semplice proclamazione di una resurrezione, va oltre una mera cronaca di fatti e avvenimenti, è piuttosto un'interpretazione teologica di fatti e avvenimenti. L'interpretazione teologica è necessariamente dipendente da fattori soggettivi, quindi non esistono criteri per stabilire se sia "vera o falsa", se avesse ragione Paolo o Giacomo, etc.
CITAZIONE
anche perché, come detto, loro erano in condizioni di sapere proprio perché testimoni oculari, non credevano alle parole di qualcuno, credevano a ciò che avevano visto coi loro occhi e toccato con le loro mani.
I sensi possono ingannare, inclusi gli occhi, e non mi risulta che tutti abbiano "toccato con mano". Una buona ricerca critica richiede una valutazione dei testi presi in maniera individuale, anziché utilizzare un'aleatoria armonizzazione del NT. In questo caso non servono troppi libri, leggi le esperienze di resurrezione come raccontate nel NT e fai una prima valutazione.
CITAZIONE
A questo punto la storicità della Resurrezione "sembrerebbe" inoppugnabile, e invece non è cosi, per svariati motivi:
1) Di "norma" i morti non risorgono.
2) Sebbene esistano testimoni oculari del Risorto non ne esistono della Resurrezione propriamente detta.
L'argomento della "testimonianza oculare del Risorto" deve considerare come minimo due scenari:
1) può essersi trattato di false percezioni
2) non abbiamo documenti scritti da testimoni oculari, ma solo tradizioni con le inevitabili distorsioni
3) gli stessi testimoni oculari (da Giuda a Pietro) potevano avere memorie diverse dei fatti ed opinioni diverse circa il loro significato, originando tradizioni diverse.
4) in conclusione, non sappiamo con certezza che tipo di esperienza del Cristo risorto abbiano avuto i discepoli e Paolo
CITAZIONE
Questa spiegazione potrebbe anche avere una certa credibilità, alla quale mi sento di opporre due obiezioni:
1) Per essere delle "allucinazioni" sembrano troppo palpabili, troppo particolari, troppo "concrete". Qua chiedo lumi a chi è più esperto di me: la letteratura riconosce altri casi simili di apparizioni di massa?
2) A quanto pare, dagli scritti neotestamentari, non furono solo i discepoli a sperimentare le visioni del Risorto.
Gli scritti neotestamentari non sono cronache e non possono essere accettati acriticamente. Circa palpabilità, concretezza e dettagli vari, sia sufficiente notare che:
1) il testo del vangelo di Marco (il vangelo più antico) si conclude con le donne che scappano spaventate dal sepolcro
2) la fonte Q non parla della resurrezione
3) Paolo non spiega che tipo di apparizione ebbe del Risorto
4) Gli Atti degli Apostoli, descrivendo la conversione di Paolo, parla di visioni e voci dal cielo
Ed ho citato quattro fonti indipendenti del Nuovo Testamento. Tutte le fonti parlano certamente di resurrezione, ma circa i dettagli delle apparizioni andiamo un po’ in difficoltà.
CITAZIONE
3) L'elemento più clamoroso di tutti e' la visione di Paolo. Come poteva Paolo, un feroce persecutore della neonata Chiesa, vedere il Cristo quando in vita non lo aveva mai conosciuto? Di certo in lui il "wishful thinking" era totalmente assente, quindi perché ebbe una visione in accordo con quelle degli evangelisti?
Una visione in accordo con quelle degli evangelisti? Ti chiedo di provare a fare un esercizio di approccio critico ai testi confrontando le diverse fonti, e descrivere infine analogie e differenze a tra le descrizione di Paolo e quelle degli evangelisti. Puoi aprire in thread a parte: sarebbe la discussione perfetta per lo spirito del forum!
CITAZIONE
San Paolo inoltre dichiara che Cristo appari' a più di 500 persone. Mentiva?
Forse, o forse no. Forse mentivano le 500 persone. O forse mentiva chi gli disse che Cristo era apparso a 500 persone. Paolo dice anche che Cristo apparve ai 12 apostoli, ma sappiamo che non li incontrò tutti, bensì solo alcuni. Quindi in ogni caso Paolo riferisce ciò che ha sentito, e probabilmente lo riferisce in buona fede. Il che non implica che affermi cose vere.
CITAZIONE
Mi pare che in genere gli studiosi siano concordi nell'affermare la buona Fede degli apostoli e di Paolo,
La buona fede di cui stiamo parlando è quella di aver avuto esperienze del Risorto, non possiamo estenderla ad ogni singola affermazione di Paolo e degli apostoli (dei quali peraltro non abbiamo nessuna affermazione direttamente disponibile, come invece accade per Paolo).
CITAZIONE
Ieri Talita' scriveva che potrebbe essere stato seppellito nel sepolcro sbagliato, e questo avrebbe dato il via alle aspettative della Resurrezione con annessa suggestione e visioni.
Questa descrizione delle mie affermazioni (che non sto qui a ripetere), oltre che imprecisa è piuttosto incompleta.
CITAZIONE
Io non reputo credibile questa visione, anche perché cosa c'entrava Paolo?
In che senso? Se Paolo aveva sentito della tomba vuota nelle sue persecuzioni ai cristiani – ecco che può entrare in gioco un’ipotesi di suggestione. Ma non è l’unica ipotesi, il mio discorso era più ampio.
CITAZIONE
Le sue visioni del Risorto, a meno di non fare acrobazie dialettiche e interpretative degne del circo Orfei, sono inspiegabili a mio avviso,
Prova a leggere cosa scrive Paolo di suo pugno circa le sue visioni del Risorto. Pressoché niente. Come facciamo a fare ipotesi ? Come spieghi ad esempio questo : <<conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo di pronunciare.>>
Se oggi (e siamo negli anni duemila) ancora si fa polemica sui visionari di medjugorie, ai quali hanno anche piazzato elettrodi sul cranio, come puoi pretendere di fare un’ipotesi storica circa l’origine di un rapimento mistico di duemila anni fa?
CITAZIONE
senza contare le 500 persone alle quali sarebbe apparso il Cristo. Dato storico anche quello? Contate che dopo soli 50 giorni dalla Pasqua ben 3000 persone si unirono ai discepoli, il che rende molto probabile che altre persone ALDIFUORI della cerchia apostolica, oltre a Paolo, sperimentarono le visioni del Cristo risorto.
Se il cristianesimo si fosse diffuso solo tra coloro che ebbero esperienze del Risorto, oggi non esisterebbe più. Le persone che si unirono ai discepoli credettero alla loro predicazione, non alle visioni. Aggiungo che anche tra coloro che lo videro risorto, non tutti credettero! (Mt. 28:16-17 “Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano”).
CITAZIONE
Mio umile parere. Se c'è qualcosa di sbagliato in ciò che ho detto ditemi pure.
I pareri raramente sono sbagliati, trattandosi di pareri. Sul dato storico ho fatto i miei appunti, il mio parere è che un evento soprannaturale non è – per definizione - dimostrabile scientificamente, figuriamoci quindi se è indagabile storicamente. Già ai tempi di Gesù molti non credettero in lui, sia prima che dopo la resurrezione. Non credo che dopo duemila anni abbiamo strumenti migliori, anzi. Credere, quindi, fu un atto di fede allora come lo è oggi. Esiste certamente una pretesa storica, trattandosi di un culto imperniato su una persona che ha camminato su questa Terra e sulla testimonianza di chi lo ha accompagnato. Dobbiamo però accontentarci di ciò che il metodo storico è in grado di indagare a partire dai dati disponibili.
Ciao,
Talità
Edited by Talità kum - 17/11/2015, 12:50