Studi sul Cristianesimo Primitivo

Dialogo con il dott. G. Tranfo, Giancarlo Tranfo ospite del forum

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Hard-Rain
view post Posted on 5/12/2007, 10:56 by: Hard-Rain     +1   -1




Alcuni estratti da:

http://www.spazioforum.it/forums/religioni-about444-105.html

CITAZIONE
E' noto quanto la cultura cristiana, soffrendo per via del "complesso da mancanza di conferme storiche", cerchi disperatamente di retrodatare al primo secolo o agli inizi del secondo reperti come 7Q5 o P52 che, seppure fossero effettivamente ascrivibili a tali periodi, sarebbero comunque maledettamente "sottoproporzionati" al fenomeno testimoniato: se fu redatto in greco un Vangelo di Marco già intorno al 50 d.c., con la straordinaria diffusione che secondo la Chiesa avrebbe avuto il cristianesimo già nel primo secolo... avremmo dovuto trovare tonnellate di copie dello stesso Vangelo risalenti agli anni 70, 80 ecc.

Prendiamo allora atto che molte opere dell'antichità, in verità, sono state scritte in epoca medievale. Non è che è così facile trovare papiri antichi, scritti in un tempo prossimo a quello di stesura degli originali, come qui si vorrebbe far credere. In realtà, come abbiamo detto più volte, sono proprio i testi cristiani ad avere i frammenti più antichi vicini alle date di presunta stesura degli originali, per non parlare del numero assoluto di frammenti. Inoltre, qui si parla soltanto di P52 e 7Q5, i frammenti di Oxyrhynchus sono stati per caso dimenticati? Ne esistono un paio databili al II secolo (P.Oxy. L 3523 e P.Oxy. LXIV 4405). E il P98, frammento dell'Apocalisse, datato al II secolo, che fine ha fatto? E il papiro di Magdalen P64, dimenticato anche quello? Tutta una congiura di studiosi assoldati dalla Chiesa cattolica che hanno proposto datazioni fasulle? E P.Oxy. LXIV 4403 con P.Oxy. LXIV 4404 dove sono finiti (II-III sec. d.C.), nel dimenticatoio pure loro?


CITAZIONE
Allo stesso modo, se il frammento di Rylands venisse realmente da una copia del Vangelo di Giovanni redatta nel 125 d.c., dovremmo trovarne di simili (a tonnellate) anche negli anni successivi mentre, com'è noto, i reperti neotestamentari iniziano a fioccare come la neve tra il III e il IV secolo.

Ma dai?!? Non sarà perchè nel frattempo si era andata definendo la questione del canone? Oppure perchè i testi iniziarono a essere copiati su codici in cuoio e pergamena e conservati accuratamente, in virtù dello status di canonicità? Tranfo ci dica quale deve essere il numero minimo di frammenti del II secolo che dobbiamo accettare per stabilire che un testo cristiano è antico oppure no.

CITAZIONE
l'idea di accreditare la nascita del cristianesimo e la stesura dei Vangeli al I secolo o agli inizi del II non ha alcuna possibilità di affermazione.

Certo, perchè questo è dimostrato da Tranfo, contro l'opinione di biblisti di fama mondiale (da ultimo cito il prof. M. Pesce, un "laico", tra l'altro recentemente criticato pesantemente dalla Chiesa cattolica) che collocano la stesura di tutti e quattro i canonici tra il 60-70 d.C. e la fine del I secolo (o al massimo inizio del II). La verità è che tutte le scoperte papirologiche ci hanno portato sempre più indietro nel tempo, arricchendo le nostre conoscenze di testi che, per via filologica, si possono ritenere scritti ben prima di quanto preteso da Tranfo et. al.

CITAZIONE
la datazione al 125 si fondava su un'esigenza di coerenza con la quella ufficialmente assegnata al Vangelo di Giovanni del quale, peraltro, il frammento in questione reca sillabe o parti di parole appartenenti a 5 versi!

Esatto, poche sillabe e cinque versi che attestano il dialogo tra Gesù e Pilato prima della crocifissione. Siccome alcuni negano anche questo evento storico, prendiamo atto che P52 lo attesta.

CITAZIONE
La fragilità delle argomentazioni paleografiche appare poi evidente a chi cerchi di approfondirne la fondatezza (come ho dovuto fare per la stesura del mio primo libro - n.b. non è pubblicità perchè non dico nè come si chiama, nè quando esce nè dove si compra...).
Si apprende, infatti, che, quella che si voleva fare apparire come una indisturbata coralità di opinioni (tutte orientate a datare P52 al 125 d.c.) conosce recenti "voci contrarie" (come giustamente rilevato da Veritas) secondo le quali il reperto può essere datato alla fine del secondo secolo se non addirittura la terzo (A. Schmidt nell'89, B. Nogbri nel 2005).

E certo, il criterio è chiaro. Che si fa? Prima si critica il prof. Thiede perchè ridata il P64 alla fine del I secolo e sostiene l'attribuzione di 7Q5 a Mc. 6:52-53. E' uno studioso di nicchia (1), dunque non è significativo: bisogna, infatti, affidarsi alla coralità degli studi scientifici. Poi che si fa? Per contestare la datazione del P52 (una datazione così bassa è nota fin dal 1935 per opera di C.H. Roberts, uno dei paleografi più grandi di tutti i tempi) si citano studiosi ancor più di nicchia dello stesso Thiede. Tanto per essere coerenti.

Note:

(1) Thiede è stato comunque per anni membro dell'associazione internazionale di papirologia, questo per dire che non era proprio un pinco pallino qualunque (il passato è motivato dal fatto che è deceduto nel dicembre del 2005, O'Callaghan morì nel dicembre del 2001).

Saluti.

Edited by Hard-Rain - 6/12/2007, 21:11
 
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