| CITAZIONE (peppetre @ 5/12/2007, 10:56) ------- Spostato nella sezione "Paleografia Papirologia Critica Testuale e Esegesi del NT" -------
Frances sono daccordo con te anche perché reputo i criteri di datazione dei canonici nel primo secolo dopo cristo, fortemente discutibili e a mio modesto parere sono piuttosto labili e poco credibili, ci sono moltissime incongruenze storiche, ci sono datazioni discutibili, fatti ed avvenimenti fortemente discordanti tra loro. CITAZIONE "La Chiesa fa straordinarie ammissioni sul suo Nuovo Testamento. Per esempio, quando discute l'origine di quelle scritture, "il più eminente corpo di opinioni accademiche mai assemblato" (Catholic Encyclopedias, Preface), ammette che i Vangeli "non risalgono al primo secolo dell'era Cristiana" (Catholic Encyclopedia, Farley ed., vol. vi, p. 137, pp. 655-6). Questa affermazione è in conflitto con le asserzioni del clero che i primi Vangeli furono progressivamente scritti nei decenni successivi alla morte di Gesù Cristo. In una annotazione a parte, la Chiesa aggiunge che "i più remoti manoscritti ancora esistenti [del Nuovo Testamento], in effetti, non è più antica della metà del quarto secolo dopo Cristo" (Catholic Encyclopedia, op. cit., pp. 656-7)." fonte> www.spazioforum.it/forums/religioni-about444-105.htmlParlavo non a caso di verità e mezze bugie che si scambiano due o più fazioni nella guerra nascosta che il bravissimo Manuele definisce RIVOLUZIONE E CONTRORIVOLUZIONE. L'altro mio amico del WEB ha maturato questa convinzione CITAZIONE Ancora una volta torno a ribadire che i prototipi degli attuali vangeli canonici videro la luce tra il 140 ed il 150, periodo in cui nacque lo "sponsorizzato" culto cattolico. Prima di allora esisteva solo del materiale protoevangelico, scritto ed orale, proveniente da fonti tra le più disparate. I falsari che diedero vita a tale culto assemblarono insieme il materiale che più conveniva loro, aggiungendone del proprio al fine di "legare", in modo sufficientemente organico, quanto avevano "racimolato" saccheggiando qua e là materiale appartenente ad altri culti: primo tra tutti quello gnostico-gesuano.
Il cosiddetto papiro P52, un frammento di un codice che contiene un certo numero di caratteri di alcune frasi appartenenti, apparentemente, all'attuale vangelo di Giovanni (ma nulla esclude che poteva appartenere ad un testo a cui i falsari si ispirarono per comporre il loro "capolavoro"), è stato datato, su base paleografica (una tecnica che lascia spazio a margini di errore alquanto elevati se non accompagnata da altri fattori indicativi), ad un "range" di anni che si estende dall'ultimo decennio del I secolo alla fine del II (un periodo di 100 anni!). Ci sono stati degli esperti, tuttavia, i quali non hanno escluso che la data di compilazione possa essere compresa anche agli inizi del III secolo.
Il papiro Egerton 2, ritenuto appartenente al periodo che va dalla metà alla fine del II secolo, mostra alcune similarità con il vangelo di Giovanni, tuttavia esso è diverso da qualunque vangelo "ortodosso" conosciuto, a riprova dell'esistenza di testi da cui i falsari possono aver "estrapolato" per comporre le loro opere.
Malgrado l'ampio margine del periodo di possibile composizione del testo originario, a cui il frammento P 52 apparteneva, i demagoghi della "sacra" congrega hanno messo subito i paletti ed hanno affermato, con "sicurezza", che il papiro venne scritto nel 125 (sic!) e siccome il frammento è stato ritrovato in Egitto, gli stessi "esperti" hanno stabilito che l'effettiva redazione dell'originale, di cui il frammento P 52 ne testimonia una mera copia, avvenne non più tardi dei primi anni 90, considerando che una copia impiegava molti anni a diffondersi in terre come l'Egitto, così lontane dalla regione in cui venne scritto: vale a dire l'Asia minore o la stessa Roma.
Veritas fonte> www.spazioforum.it/forums/religioni-about444-105.htmlA questo assunto risponde sulla stessa linea il G. Tranfo CITAZIONE Tra tutte le scienze (esatte o meno) quella paleografica è forse la più subdola in quanto fornisce certezze fondate su opinioni. E' noto quanto la cultura cristiana, soffrendo per via del "complesso da mancanza di conferme storiche", cerchi disperatamente di retrodatare al primo secolo o agli inizi del secondo reperti come 7Q5 o P52 che, seppure fossero effettivamente ascrivibili a tali periodi, sarebbero comunque maledettamente "sottoproporzionati" al fenomeno testimoniato: se fu redatto in greco un Vangelo di Marco già intorno al 50 d.c., con la straordinaria diffusione che secondo la Chiesa avrebbe avuto il cristianesimo già nel primo secolo... avremmo dovuto trovare tonnellate di copie dello stesso Vangelo risalenti agli anni 70, 80 ecc. Allo stesso modo, se il frammento di Rylands venisse realmente da una copia del Vangelo di Giovanni redatta nel 125 d.c., dovremmo trovarne di simili (a tonnellate) anche negli anni successivi mentre, com'è noto, i reperti neotestamentari iniziano a fioccare come la neve tra il III e il IV secolo. La fragilità delle argomentazioni paleografiche appare poi evidente a chi cerchi di approfondirne la fondatezza (come ho dovuto fare per la stesura del mio primo libro - n.b. non è pubblicità perchè non dico nè come si chiama, nè quando esce nè dove si compra...). (CI PENSERA' HARD) Si apprende, infatti, che, quella che si voleva fare apparire come una indisturbata coralità di opinioni (tutte orientate a datare P52 al 125 d.c.) conosce recenti "voci contrarie" (come giustamente rilevato da Veritas) secondo le quali il reperto può essere datato alla fine del secondo secolo se non addirittura la terzo (A. Schmidt nell'89, B. Nogbri nel 2005). Incuriosito ho allora indagato sulle originarie motivazioni poste a base delle contestate certezze (mi domandavo, infatti, perchè mai tale frammento fosse datato così precisamente al 125 e non al 127 o al 118...) e sono rimasto stupefatto nell'apprendere che la datazione al 125 si fondava su un'esigenza di coerenza con la quella ufficialmente assegnata al Vangelo di Giovanni del quale, peraltro, il frammento in questione reca sillabe o parti di parole appartenenti a 5 versi! Praticamente è come se oggi, volendo retrodatare la scoperta del computer al diciannovesimo secolo , scrivessimo la storia un hacker del risorgimento e qualcuno fra 2000 anni datasse il nostro scritto al 1850 per esigenze di coerenza cronologica con le nostre stesse asserzioni. Scusate se la dico grossa, ma alle certezze a buon mercato offerte dalle scienze dell'opinione (di parte) preferisco le incertezze di una sana ricostruzione affidata alla logica, al buonsenso ed alla conoscenza della storia, terreni, questi, sui quali (con buona pace dei vai O'Calleghan, Thiede ecc.) l'idea di accreditare la nascita del cristianesimo e la stesura dei Vangeli al I secolo o agli inizi del II non ha alcuna possibilità di affermazione. www.spazioforum.it/forums/religioni-about444-105.htmlMe spieghereste, in modo capibile ad un non addetto ai lavori, che cosa è sta PALEOGRAFIA??? Di cosa parliamo??? grazie dei fior peppe
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