CITAZIONE
In realtà anche secondo Luca - oltre che per Matteo chiaramente [vedi Matteo 2] - Gesù è nato probabilmente durante il regno di Erode il Grande (+ 4 a.C.)
Volevi dire 4 a.c.... (e hai scritto +4)
?
Credo si tratti di un refuso perchè altrimenti proprio non riuscirei a capire come tu possa aver ricostruito tale data sulla base del regno di erode il Grande (e sinceramente capisco ancor meno come tu possa vederla in Luca...).
La verità è che la cronologia artificiosamente costruita dalla chiesa sulle attestazioni neotestamentarie fa letteralmente a pugni con quella epsressa dagli storici.
Caro ElijahSix (parlo a te perchè prendo spunto da te ma ... che sia chiaro che non non ce l'ho con te) è inutile arrampicarsi sugli specchi per cercare di porre in reciproca coerenza quelle macroscopiche contraddizioni che fecero dire a Eisenman che "i Vangeli sono letteratura al pari delle Pseudoclementine".
CITAZIONE
Quindi Luca molto probabilmente si è sbagliato per quanto riguarda il censimento di Quirinio, o si riferiva ad un censimento precedente.
Questa è una vera e propria "panzana" che può essere "propinata" solo a chi non si è mai affacciato nemmeno sui bordi delle pagine di storia!
Luca non si è affatto sbagliato ma intendeva riferirsi proprio al censimento di Quirino. Per lui Erode era già morto da dieci anni, tanto è vero che non parla affatto di stragi degli innocenti e fughe in Egitto (come fa Matteo che colloca la nascita alla fine del regno di Erode).
Due censimenti?
1) come mai nessuno accenna nemmeno vagamente ad un censimento precedente a quello di Quirino? Un censimento comporta un enorme coinvolgimenti di mezzi e di uomini e quindi non è proprio ipotizzabile che gli storici possano averne trascurato o, peggio, dimenticato la registrazione.
2) Chi avrebbe censito (Erode
?) cosa e a che scopo? Fino quando rimase in vita Erode esercitò una sovranità piena sull'intero regno. Successivamente a nessuno dei suoi figli fu riconosciuto un potere simile (i titoli di tetrarca ed etnarca prevedono un esercizio limitato della sovranità regia).
Soltanto nel 6 d., dopo la destituzione di Archelao e lo smembramento del suo regno, Roma riprese possesso pieno dei territori che vennero posti sotto il controllo del Legato di Siria, il quale a sua volta (ad es. nella provincia Giudea) si avvalse dell'operato del
praefectus residente sul territorio.
Soltanto allora , quindi, nacque l'esigenza di censire la popolazione e, soprattutto, i beni di proprietà della stessa. Lo scopo, infatti era quello di stabilire il carico impositivo in ragione delle proprietà registrate.
La ribellione di Giuda il Galileo non fu (o non fu soltanto) di natura ideologica o religiosa ma fu motivata anche (e a mio avviso soprattutto) dalla necessità di impedire una simile ricognizione per evitare il conseguente impoverimento che ne sarebbe verosimilmente derivato (come infatti accadde).
CITAZIONE
E sempre secondo Luca - percorrendo un'altra strada - Gesù è morto quando c'era Ponzio Pilato come prefetto (fino al 36 d.C.) [vedi Luca 3:1-2; 23; ecc.], quindi se prendiamo con la dovuta cautela Luca 3:23 (iniziò a circa trent'anni) e ci aggiungiamo da uno fino a tre anni di ministero pubblico da parte di Gesù, ti rendi conto che la data 6-7 d.C. [dovuta a Luca 2:2], come presunta data di nascita di Gesù, non regge di nuovo, perché è troppo tardi.
Va bene. Allora siamo per Matteo? Ok, perfetto.... vediamo però che succede:
Gesù nasce nel 4 a.c. e a trent'anni inizia la sua missione pubblica (quindi siamo al 26 d.c.). Se, come tu e la Chiesa dite, la sua missione dura da uno a tre anni (anche perchè altrimenti non tornano i conti con i 33 anni...), arriviamo al 27- 29... massimo 30, data nella quale viene crocifisso.
Tuttavia dal racconto di F. Giuseppe sappiamo che Giovanni il Battista morì minimo nel 34 e massimo nel 36. Sull'argomento c'è un altro mio post da qualche parte in questo forum. In questa sede mi limito ad evidenziare che la guerra che Antipa perse con i nabatei scoppiò per via del ripudio, da parte di questo, della figlia di Areta. L'anno, dicevo, è senza ombra di dubbio il 36 e l'adulterio è quello per il quale Battista "tuonava" (e non lo faceva certo da morto...) contro l'erodiano adultero.
Le ipotesi, dunque, sono due:
1) Se Gesù sopravvisse al Battista, come i Vangeli affermano, e se è giusto il tuo orientamento per la nascita attestata da Matteo (4 a.c.) si arriva alla conclusione che rimase in vita come minimo fino a 40 anni (altro che 33!).
2) Se, invece, quando il Battista morì, Gesù già da 7 anni "sedeva sulla nuvoletta alla destra del Padre":
a) hanno mentito i Vangeli nell'attestare la sopravvivenza di Gesù al Battista;
b) non si spiega come mai il popolo, come attestato da F. Giuseppe, avrebbe imputato la sconfitta di Erode alla vendetta divina per la morte del Battista dimenticando quella ben più grave del “Figlio di Dio” nella quale, secondo il Vangelo di Luca, anche Erode fu coinvolto!
Caro ElijahSix, al mio paese si dice "come ti muovi ti bruci...". Non esiste alcun Vangelo che si accordi con la storia... salvo voli pindarici che partendo dal risultato intendano risalire al testo del problema. Il sistema praticamente è questo: posto che i Vangeli esprimono incontestabili verità, come posso
manomettere la storia per riuscire a trarre da essa la conferma che cerco?
Seguendo questo "metodo scientifico"
il vaticanista A. Tornielli in una trasmissione televisiva andata in onda su rai 3 nella mattina della vigilia di Natale ha affermato che la cosiddetta "strage degli innocenti" è taciuta da tutti gli storici del tempo perchè avendo avuto una portata assai limitata, non ebbe la risonanza necessaria per essere registrata!
Insomma... è stata una stragetta... una stragina.... ecco perchè ne ha parlato un giornalistino!!!!
ElijahSix, ti prego di credermi: io non voglio polemizzare con te e ti rispetto pienamente.
Questo mio intervento è solo uno sfogo contro la "pretesa di storicità" di fatti che con la storia non potranno mai essere conciliati (a meno di non ricorrere agli accennati giochi di prestigio... ma allora diciamolo che stiamo giocando!).
Un caro saluto
Giancarlo