Studi sul Cristianesimo Primitivo

Protestantesimo, concepimento verginale e parto verginale

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ElijahSix
view post Posted on 5/6/2008, 01:35     +1   +1   -1




QUOTE (JohannesWeiss @ 4/6/2008, 14:53)
Temo che in questo caso non si tratti di leggende metropolitane...

In realtà non è affatto strano che Barth abbia affermato cose simili. Se c'è una cosa che i protestanti amavano fare (e amano tuttora), è quello di criticare e dire cose dietro al Cattolicesimo (lo si fa ancora adesso ad esempio nella facoltà di teologia evangelica a Zurigo - affermazioni da parte dei professori contro il Papa, ecc.).

In tal senso io sono un protestante anormale, visto che non amo le critiche alla Chiesa Cattolica. Le trovo sovente ridicole e scontate. Troppo semplice criticare.
 
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Hannah1
view post Posted on 5/6/2008, 08:59     -1   +1   -1




CITAZIONE
Per altri aspetti, Barth può essere fonte di sconcerto anche tra i protestanti, in quanto, ad es., è un deciso sostenitore del concepimento verginale di Gesù da parte di Dio in Maria (il che urta molto, ad es., Pannenberg).

Non è anomalo: i protestanti sono in maggioranza sostenitori del concepimento verginale ma non del parto verginale. Il che è sicuramente contraddittorio, come se Dio facesse le cose a metà.
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 5/6/2008, 11:56     +1   -1




CITAZIONE (Hannah1 @ 5/6/2008, 09:59)
Non è anomalo: i protestanti sono in maggioranza sostenitori del concepimento verginale ma non del parto verginale. Il che è sicuramente contraddittorio, come se Dio facesse le cose a metà

Sì, probabilmente definirlo "anomalo" in relazione al protestantesimo tout court, è eccessivo e sbagliato.
Credo però che lo si possa forse definire tale in relazione alla teologia protestante del Novecento.
Per carità, di teologia e di teologi protestanti ne so proprio poco (magari ElijahSix ci può aiutare!), però sono certo che Pannenberg è assolutamente contrario al concepimento verginale ("Nel suo contenuto, la leggenda della nascita verginale di Gesù sta in una contraddizione inconciliabile con la cristologia dell'incarnazione del Figlio di Dio preesistente quale si trova in Paolo e Giovanni", tradotto da Jesus - God and Man, SCM Press, London, 2002), e si oppone apertamente alle affermazioni di Barth.
Moltmann da parte sua afferma che "la nascita verginale non è un elemento portante della fede neotestamentaria in Cristo", e ch, dal punto di vista storico, le "storie della nascita" sono delle "leggende", "proiezioni secondarie che i testimoni pasquali hanno fatto del Cristo risuscitato e presente nello Spirito, dato che esse trasformano in un inizio prenatale di Cristo esattamente ciò che si è reso manifesto nel Risorto e presente nello Spirito".
Dopodichè, dal punto di vista teologico fa notare come "si dovrà mettere in risalto la nascita vera e reale di Cristo. Oggi i discorsi che si fanno sulla 'nascita verginale' da Maria restringono pericolosamente l'umanità di Cristo, quando al posto di un processo umano-naturale ci delineano uno di tipo umano-sovrannaturale" e cita Pannenberg secondo cui "così non si capisce più per quale motivo Gesù, in quanto Figlio di Dio, doveva venire al mondo in una maniera diversa da quella di tutti gli altri uomini". Infine, propone di sostituire il concetto di "nascita verginale" con quello di "nascita dallo Spirito" (tutte le citazioni si riferiscono alle pagine 98-106 di La via di Gesù Cristo, Queriniana, Brescia, 1991).
Infine mi pare che anche Paul Tillich si sia sbarazzato senza mezzi termini del concepimento/nascita verginale, ma non so addurre riferimenti precisi (ricordo di averlo letto in un libro di Renè Girard e altrove).

Probabilmente le cose stanno così: molti fedeli all'interno delle varie chiese protestanti (ma di certo non tutti) accolgono volentieri il discorso del concepimento/nascita verginale. Magari le cose stanno diversamente laddove il fedele è teologicamente di tendenza liberale.
Sul piano invece del panorama teologico, oso supporre (ma non ne ho affatto le prove!), la maggioranza (o comunque una buona parte) sia propensa piuttosto ad interpretare la nascita di Gesù in modo "non miracoloso" ossia mediante il normale concorso biologico del padre umano. Del resto anche all'interno del cattolicesimo ci sono diversi teologi che pensano lo stesso (benchè, in questo caso, non siano in alcun modo una maggioranza e forse nemmeo una "buona parte").

Ma su tutto questo penso che ElijahSix possa chiarirmi di molto le idee.


P.S. faccio notare che nelle citazioni di Pannenberg e Moltmann si parla di "nascita verginale": ciò non deve indurre a pensare che essi, con tale negazione, si stiano riferendo a quella che noi cattolici chiamiamo "virginitas in partu", come se invece accogliessero il "concepimento verginale". Ciò è invece da ricondurre al fatto che molti autori impiegano l'espressione più familiare "nascita verginale" là dove sarebbe opportuno ricorrere a quella più precisa di "concepimento verginale". Ma ciò a cui i vari Pannenberg, Moltmann e (credo) Tillich si oppongono (contro Barth) è il "concepimento verginale", ossia una modalità miracolosa di concepimento, senza il concorso biologico del padre umano.

Poi mi sembra ovvio che chi non accetta il "concepimento verginale" nemmeno accetti il "parto verginale", la "virginitas in partu".
Anzi, magari quest'ultima non l'accettava nemmeno Barth ...non lo so!...il punto è che non è vero che sia contraddittorio sostenere il "concepimento verginale" e negare il "parto verginale". Dire che Gesù è stato concepito solo per virtù della potenza dello Spirito Santo e senza il concorso biologico paterno, è qualcosa di molto diverso dal dire che il parto sia avvenuto in modo miracoloso, tale da preservare la verginità strettamente FISICA di Maria, sulla quale Karl Rahner osserva che l'affermazione della tradizione circa la virginitas in partu non offre la possibilità di "dedurre, in maniera sicura e obbligante per tutti, delle asserzioni circa particolarità concrete di questo evento" (K. Rahner, "Virginitas in partu", in Saggi di cristologia e mariologia, Paoline, Roma 1967, 411) e infatti abbiamo anche teologi cattolici conservatori, come Jean Galot (Maria. La donna nell'opera della salvezza, Pont.Univ.Gregoriana, Roma, 1991 p.170-172), che non accettano di interpretare la "virginitas in partu" in modo letteralmente fisico ("integrità della carne"), come modalità di parto miracoloso e diverso rispetto al parto di tutte le altre donne: "Se lo scopo della verginità non è di chiudersi a tutto ma di aprirsi a Dio, l'apertura del seno materno per il passaggio di Dio stesso, nno è il supremo coronamento della verginità corporale di Maria?").
 
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Hannah1
view post Posted on 5/6/2008, 15:44     +1   +1   -1




Probabilmente, staremo a parlare per mesi di questo argomento.
Molti protestanti rifiutano il concetto di parto verginale di Maria, anche perché sul concetto di verginità di Maria (verginità prima, durante e dopo il parto), i cattolici hanno fatto delle costruzioni che veramente sono sconvolgenti, specie per il valore attribuito alla castità, ecc. ecc. Secondo molti il continuo riferimento alla verginità di Maria avrebbe finito per sminuire e svilire anche il significato della sessualità umana. Questo sarebbe il frutto della strumentalizzazione di questo aspetto che di per sè non ha questa connotazione negativa. Anche gli ortodossi, che sono cattolici non romani (Teodoro Studita docet) accettano il "dogma" della verginità di Maria prima, durante e dopo il parto, rappresentato anche nelle loro icone con le tre stelle sul mantello di Maria. Gran parte della dottrina protestante si rifà a Lutero, il quale era, invece, un assertore della verginità perpetua di Maria. Riporto di seguito un brano dal suo commento al magnificat: "Ritengo, inoltre, che lei venga definita tronco e radice, non soltanto per il fatto di essere diventata madre restando vergine, nello stesso modo soprannaturale di un germoglio che nasca da un ceppo morto, ma anche perché la stirpe di Davide - che anticamente aveva goduto nel mondo di grande onore, potenza, ricchezza e felicità e al momento della nascita di Cristo, ormai caduta in miseria, veniva disprezzata come un tronco morto, soppiantata dai sacerdoti che regnavano godendo degli stessi onori - non appariva più in grado di generare un re glorioso". da http://www.valdesidipignano.it/I_testi_Magnificat.htm
I vangeli canonici non parlano di un parto miracoloso mentre negli apocrifi si trovano descrizioni miracolose di questo avvenimento e particolareggiate.
Per quel che riguarda il discorso di apertura del seno in senso fisico, lungi dal definire meno dignitoso il parto naturale e fisico, il parto miracoloso presenta dal punto di vista teologico alcuni vantaggi e proprio per il protestante che lo rifiuta.
Paradossalmente, i protestanti che sminuiscono il ruolo di Maria, le attribuiscono un ruolo maggiore rispetto ai cattolici, nel momento in cui sottolineano il suo ruolo maggiormente attivo rispetto ai cattolici per aver messo al mondo Gesù Cristo - Dio così come tutti gli altri esseri umani. In altre parole, Gesù-Dio verrebbe a dipendere d Maria in maniera molto più forte.
Il parto miracoloso, insieme al concepimento per opera e virtù dello Spirito Santo, pone l'accento sull'opera prevalente dello Spirito Santo, rispetto all'opera umana. I protestanti negano l'attributo di Maria quale Madre di Dio, come i cattolici ma, proclamando l'indissolubilità della natura umana e divina di Gesù, cadono in una contraddizione non indifferente, quando affermano che Maria è madre della sola natura umana di Gesù.

Spostare l'accento sull'opera esclusiva dello Spirito Santo, per cui il ruolo di Maria si riduce essenzialmente ad un "si", fa in modo che partorire il Cristo possa essere inteso in senso spirituale anche per tutti gli uomini che credono in Gesù. Gal 4,19 "figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi! "

Attualmente, i protestanti preferiscono tagliar corto su questo argomento, ritenendo che sia un argomento di interesse pagano. "Quanto alla nascita verginale, poi, l'accento della Bibbia è posto sul fatto che il Salvatore viene al mondo per opera di Dio e senza la partecipazione umana. Il protestantesimo ha fatto piazza pulita di queste idee pagane e, riprendendo in mano la Bibbia, ci ha riportati al cristianesimo così com'era, facendoci rivolgere lo sguardo all'unico che ne ha diritto: Dio." da http://www.valdesidipignano.it/La_fede_eva...A%20LA%20GLORIA

anche in Maria tratto da: http://www.firenzevaldese.chiesavaldese.or...gennaio_06.html
 
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*Rainboy*
view post Posted on 5/6/2008, 16:24     +1   -1




CITAZIONE
Secondo molti il continuo riferimento alla verginità di Maria avrebbe finito per sminuire e svilire anche il significato della sessualità umana.

Scusate una cosa, io sono ignorante in questi argomenti e non intendo certo nasconderlo, ma c'è una cosa, a livello concettuale, che non capisco: per realizzare lo scopo di incarnarsi in terra, il Dio biblico non aveva nessun motivo che lo costringesse a fare miracoli fisicamente assurdi come un "parto verginale", cosa che già solo nei termini è un controsenso. A dire il vero se volessimo essere rigorosi non gli serviva neanche che fosse una donna umana a creargli un fisico di qualche genere, ma diciamo pure che era cosa buona per salvare la forma, e avvicinarsi di più all'idea della vita umana. Per farlo gli bastava, appunto, commissionare ad hoc un figlio in terra, in cui incarnarsi.
Quindi lui, che nella sua onnipotenza non ha certo bisogno dei metodi umani convenzionali, presa la decisione e ritirato il consenso informato, fa fare un concepimento "verginale" a Maria, nel senso che la feconda senza violarla sessualmente. L'effetto collaterale di questa scelta è che lei resta fisicamente vergine, pur concependo un bambino.
Ma è, appunto, un effetto secondario. Maria doveva dare un figlio al Signore - e questi, come le aveva lui stesso preannunciato, sceglie un sistema "speciale" tale per cui la donna resta integra nell'imene. Tutto qui. Segue gravidanza e parto regolare.
Ora, in assenza di esplicite e speciali descrizioni del parto mariano, perché si vuole postulare un miracolo "extra" come un parto verginale, che è del tutto inutile ai fini degli scopi divini? Mi sembra un "prendi due paghi uno" che non ha nessuna ragione d'essere per un dio che si voleva incarnare, e non mi pare vanti neppure una legittimazione scritturale di qualche tipo. O no?

Edited by *Rainboy* - 5/6/2008, 18:07
 
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Hannah1
view post Posted on 5/6/2008, 16:45     +1   -1




Wow Rainboy, non ti riconosco, anche se per assurdo, riesci a ragionare come un credente razionale. Hai rivisto la ciellina per caso? ;)
 
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*Rainboy*
view post Posted on 5/6/2008, 17:01     +1   -1




Ma scherzi, cosa c'è di più divertente per un ateo che fingersi ogni tanto un credente razionale e guardare certi costrutti dall'interno? E' un po' come entrare in un'antica casa abbandonata, che è stata ripetutamente terremotata e poi ricostruita... cerchi i pilastri portanti, quasi ammirato dalla tenacia con cui si regge ancora in piedi; intanto schivi i rottami sul pavimento e passeggiando nelle stanze guardi le mani di vernice scrostata, le crepe sui muri da cui filtra la luce del sole...

:D

 
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Hannah1
view post Posted on 5/6/2008, 18:39     +1   -1




Fermo restando che il tema che stiamo trattando è sicuramente marginale rispetto al cristianesimo, resta comunque uno dei più dibattuti.
Se ci poniamo secondo un'ottica razionale, in realtà, tanto il concepimento quanto il parto verginale, di razionale hanno ben poco, anzi nulla.
Se ci poniamo secondo un'ottica soprannaturale, non c'è nessun motivo per considerare il concepimento verginale più facile o probabile del parto verginale.
Se si considera che la simmetria è caratteristica del mondo naturale e anche di quello soprannaturale, la via della fecondazione all'andata, è la stessa del parto in uscita. Per intervento umano entrano spermatozoi, per intervento umano dopo nove mesi esce un bambino. Nel caso di Gesù sia il concepimento che la nascita sarebbero avvenuti per opera dello Spirito Santo. Il superamento delle leggi fisiche non sembra esere un problema per chi, a sentire i vangeli, camminava sulle acque, dopo la resurrezione entrava a porte chiuse, ecc.
In realtà, ultimamente anche teologi cattolici, come Fra Alberto Maggi, attribuiscono a tutti questi episodi miracolosi carattere puramente simbolico. Essi si soffermano in particolare sul fatto che Gesù mostra il massimo della divinità quando riesce ad essere completamente umano.
Come leggere il Vangelo e non perdere la fede
di Maggi Alberto

Dettagli del Libro:
Autore: Maggi Alberto
Editore: Cittadella
Argomento: vangeli
Edizione: 5
Pagine: 176
ISBN: 8830806285
Data pubblicazione: 2006
recensione dell'autore in http://www.studibiblici.it/libri.htm




 
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JohannesWeiss
view post Posted on 5/6/2008, 19:03     +1   -1




CITAZIONE (*Rainboy* @ 5/6/2008, 17:24)
Ora, in assenza di esplicite e speciali descrizioni del parto mariano, perché si vuole postulare un miracolo "extra" come un parto verginale, che è del tutto inutile ai fini degli scopi divini? Mi sembra un "prendi due paghi uno" che non ha nessuna ragione d'essere per un dio che si voleva incarnare, e non mi pare vanti neppure una legittimazione scritturale di qualche tipo. O no?

Rahner, nel saggio citato sopra, afferma che il magistero sia in realtà più riservato di coloro che pretendono di interpretare in modo massimalista la virginitas in partu come integrità fisica dovuta ad un parto miracoloso.
E infatti oggi i teologi cattolici - tranne magari quelli più tradizionalisti, che però non conosco - come minimo invitano alla prudenza rispetto a tali interpretazioni massimaliste, oppure affermano chiaramente che il senso della virginitas in partu non implica affatto la dimensione dell'integrità fisica, poichè ad essere in questione è quella verginità la cui essenza, ben lontano da ogni "fisicismo" fine a sè stesso, sta nella donazione totale della persona, comprendente certo la dimensione prettamente sessuale, oltre a quella più generale morale-spirituale, ma non necessariamente il dato fisico dell'integrità dell'imene.
Insomma il dogma tradizionale della verginità di Maria (che concerne un unico atteggiamento che investe l'intera esistenza, e che solo per ragioni teologiche si è spezzato "astrattamente" in un "prima-durante-poi") è chiaramente incompatibile con l'affermazione che Maria abbia avuto rapporti sessuali, ma nient'affatto con l'affermazione che il parto sia avvenuto secondo le modalità ordinarie di tutti gli altri parti e con le medesime implicazioni.
 
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Hannah1
view post Posted on 5/6/2008, 19:44     +1   -1




Senza andare off topic, volevo aggiugnere una curiosità al tema: Nel Corano si parla espressamente della nascita miracolosa di Gesù e della verginità di Maria.
http://www.arabcomint.com/che_cosa_pensano...sulmani_di_.htm
Nella Sura 3,47 e nella 21,91 si sottolinea la verginità di Maria.

Secondo alcuni, non è escluso che la chiesa cattolica possa usare in futuro proprio il richiamo di Maria per avvicinare l'islamismo e il cattolicesimo, amplificando il culto mariano e sminuendo la figura di Gesù. Esiste anche un libro sul tema ma non riesco a ricordare e a trovare il titolo.



 
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JohannesWeiss
view post Posted on 5/6/2008, 21:51     +1   -1




Sì, credo che sia abbastanza nota questa singolare "convergenza mariologica" cristiano-islamica.
Una convergenza che però, a ben vedere, si rivela abbastanza superficiale: per un cristiano la verginità, come la santità nel suo complesso, di Maria è totalmente relativa al suo ruolo storico-salvifico di Madre di Dio ... e questo è precisamente ciò che l'Islam non potrà mai accettare.
Ad ogni modo, sempre meglio dialogare che sputarsi in faccia.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 6/6/2008, 23:33     +1   +1   -1




CITAZIONE
Scusate una cosa, io sono ignorante in questi argomenti e non intendo certo nasconderlo, ma c'è una cosa, a livello concettuale, che non capisco: per realizzare lo scopo di incarnarsi in terra, il Dio biblico non aveva nessun motivo che lo costringesse a fare miracoli fisicamente assurdi come un "parto verginale", cosa che già solo nei termini è un controsenso.

In realtà dietro questo dogma vi sono anche veri o presunti adempimenti di profezie messianiche veterotestamentarie, come Isaia 7:14, reso in traduzione dalla Bibbia versione C.E.I. come: "Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele". Ma questa traduzione che ho citato e che utilizza il termine italiano "vergine" in realtà nasconde delle insidie linguistiche. Infatti il testo ebraico di Isaia 7:14 utilizza la parola 'almah che parrebbe significare soltanto "giovane ragazza", senza alcun legame con la verginità femminile. Invece la versione greca dei LXX di Isaia 7:14 utilizza parthenos, che indubbiamente è più specifico per "vergine". Così gli ebrei vi leggono 'almah che traducono genericamente con "giovane ragazza", interpretano Isaia 7:14 non come profezia messianica escatologica ma in senso storico, i cristiani, invece, attraverso il vangelo di Matteo, vedono in quei versi del profeta Isaia l'annuncio della nascita di Gesù Cristo proprio da una vergine (Maria). La correttezza della lettura ebraica, comunque, è supportata dal rotolo di Isaia ritrovato a Qumran, 1 QIs "a", precedente alle polemiche tra cristiani ed ebrei coeve alla nascita del vangelo di Matteo. Comunque la parola 'almah è piuttosto rara nella Bibbia ebraica, non sempre è chiaro se riferisca una giovane donna o una vergine.

Per saperne di più: https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Isaia%207.pdf

Saluti

Edited by Hard-Rain - 7/6/2008, 00:37
 
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*Rainboy*
view post Posted on 6/6/2008, 23:36     +1   -1




CITAZIONE
"Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele". Ma questa traduzione che ti ho citato e che utilizza il termine italiano "vergine" in realtà nasconde delle insidie linguistiche. Infatti il testo ebraico di Isaia 7:14 utilizza la parola 'almah che parrebbe significare soltanto giovane ragazza, senza alcun legame con la verginità femminile. Invece la versione greca dei LXX di Isaia 7:14 utilizza parthenos, che indubbiamente è più specifico per "vergine".

Ma anche con questa dicitura, non vedo quale sia l'accostamento con un parto verginale. Una vergine concepisce e partorisce il messia: è implicato necessariamente un miracolo al concepimento ma non c'è indizio evidente di un miracolo al parto. Sarebbe implicato se dopo questa nascita venisse citata una seconda gravidanza in stato verginale, forse; ma di cristi mi pare non ne siano nati altri.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 6/6/2008, 23:42     +1   -1




Oddio, Rainboy, non ho capito la tua osservazione. Mi rispieghi?
 
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*Rainboy*
view post Posted on 7/6/2008, 00:31     +1   -1




Ma niente, dico soltanto che se scrivo "la vergine concepirà e partorirà un bambino", non sto implicando un bel nulla, è una frase che andrebbe bene anche per una normale ragazza italiana che è vergine, poi all'improvviso fa l'amore con uno sconosciuto, concepisce e partorisce. Noi sappiamo (perché è un arcangelo in persona che lo dice a Maria) che lo "sconosciuto" in questo caso sarà lo Spirito Santo, e sarà un amante molto speciale visto che feconderà senza violare fisicamente la donna; ma non vedo implicazioni inerenti ad un "parto verginale".
Le implicazioni ci sarebbero state forse, se i Vangeli avessero detto che dopo Gesù nacque un altro bambino dal ventre di Maria e che lei al tempo di quel secondo concepimento era ANCORA vergine. Ma non mi sembra che ci siano descrizioni simili, giusto?
 
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60 replies since 5/6/2008, 01:35   2803 views
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