CITAZIONE
Di che monte e precipizio si trattava visto che a Nazareth non c'è nessun monte ma è pianeggiante ma invece concorda pienamente con la città di Gamala.
Non è affatto vero che Nazaret si trovi in una zona pianeggiante ma si trova al contrario su una altura, inoltre esistono dirupi anche nella città, il punto più probabile, a mio avviso, è quello che oggi si trova nei pressi della chiesa maronita, in pieno centro a Nazaret, già segnalato da esploratori e visitatori almeno a partire dal XIX secolo. Ne avevamo già parlato diffusamente in altro luogo. Poi, guardiamo questa litografia del pittore D. Roberts (1842), in cui si vede Nazaret come era prima che subisse la grande espansione urbana tra la fine del XIX secolo e il XX secolo:
https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Nazaret/3g03449r.jpg Non sembra, da lontano, una piccola cittadina posta su un colle, soprattutto se guardata dalla pianura di Esdrelon? Il "monte" lucano non deve essere pensato a chissà quale incredibile altura o alpe: oros, per esempio, è lo stesso sostantivo greco usato dagli evangelisti per il "monte" degli ulivi che si eleva di poco rispetto al terreno circostante nei pressi di Gerusalemme.
CITAZIONE
Quando un brano è considerato aggiunto o alterato o armonizzato ne prendo atto, punto e basta.
Ma quale brano armonizzato o falsificato, basta fare un viaggio in Israele e verificare di persona quello che già è stato notato da J.W. McGarvey (Lands of the Bible, 1881), oppure, ancora prima, H. Crosby (Lands of the Moslem: A Narrative of Oriental Travel) un libro pubblicato nel 1851 e ristampato fino ad almeno il 2001 (Adamant Media Corporation, 2001, ISBN 1402194447, 9781402194443). Oppure Edward Robinson, Eli Smith, Biblical Researches in Palestine, 1838-52, Vol. 3, Boston, 1856. Si veda anche la voce "Nazareth" dello Smiths's Bible Dictionary (1901). Oppure, se lo si preferisce, C.F. Emmett, Beyond the Basilica: Christians and Muslims in Nazareth, University of Chicago Press, 1995, ISBN 0226207110, 9780226207117, a pag. 114 (cfr. il paragrafo "The maronite community"). Un altro vecchio libro che parla dei dirupi di Nazaret è W. Sanday, Sacred Sites of the Gospels, Oxford (1903).
Per Cecco d'Ascoli.
Premesso che io sono un sostenitore della teoria del Gesù enochico (se non proprio esseno), ammetto comunque che la mia opinione sia scarsamente condivisa dalla maggioranza dei biblisti e storici. I quali, al contrario, pensano a un Gesù perfettamente integrato nella società del tempo, di estrazione Farisaica, visto che credeva nella risurrezione finale, come vi credono ancora oggi gli Ebrei attuali, di derivazione appunto Farisaica. Pertanto, io non vedrei una contrapposizione così grande, lei fa una similitudine di un muftì a San Pietro, ma la metafora mi sembra poco appropriata. In secondo luogo io non credo che Gesù abbia ribaltato "tutti" i tavoli dei cambiavalute, avrà fatto un gesto simbolico, come sappiamo il vangelo è in primis letteratura agiografica. Il "tutti" va sottoposto ad analisi critica. Il vangelo più antico non parla di "tutti" (cfr. Mc. 11:15), è Mt. 21:12 che aggiunge "pantos" come fa altrove (ad es. in Mt. 27:22, confrontato con Mc. 15:14). L'insegnare e il parlare era una delle caratteristiche dei rabbi del tempo, quindi non vedo perchè Gesù non potesse o dovesse farlo, se lo era.
Edited by Hard-Rain - 28/6/2009, 09:59