cit. Elijah Six
CITAZIONE
Innazitutto bisogna vedere se i vari manoscritti risalgono tutti ad uno stesso archetipo (forse a Eusebio stesso).
Certo era già la teoria di Niese. Assolutamente condivisibile. Un manoscritto di FG è stato emendato tra il III e il IV secolo ed è diventato l'archetipo di tutti i manoscritti che possediamo. Non cambia di una virgola la questione: in tutti i manoscritti che possediamo contenenti il cap. XVIII la presenza dell'intervento di una pia mano, non si può negare. Certo per un lungo periodo i testi di Flavio Giuseppe originali hanno dovuto coesistere in parallelo con quelli interpolati. I monaci che ci hanno poi trasmesso i testi hanno ricopiato solo quelli conformi all'ortodossia cattolica. La paura, almeno fino al Rinascimento, delle autorità ecclesiastiche della eventuale scoperta di un manoscritto di FG non epurato è una testimonianza a favore di questa ipotesi.
cit. Elijah Six
CITAZIONE
Secondo, il numero dei manoscritti in greco a noi a disposizione non è per nulla alto e non risalgono nemmeno a prima del XI sec. d.C. (situazione normale per i testi antichi - forse per te una sorpresa).
Tanti o pochi sono concetti relativi. Un buon numero però puoi trovarli qui:
http://www.tertullian.org/rpearse/manuscri...osephus_all.htmE' vero, i manoscritti greci non risalgono a prima del XI sec, con quelli latini (contenenti il libro XVIII) siamo un po' più fortunati (Sangermanensis, VIII/IX sec). Un papiro di Ant. Giudaiche, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano è datato al VI sec, ma purtroppo non contiene tutta la parte relativa al periodo cristiano (Libri da 18 a 20).
cit. Elijah Six
CITAZIONE
Terzo, non è per forza vero che non ci sono varianti del Testimonium Flavianum (Eusebio lo cita perfino tre volte in modo leggermente diverso!). Steve Mason parla ad ogni modo (forse in modo esagerato) di un ramo della versione del testo dove la messianicità di Gesù era messa in dubbio (così Origene, Gerolamo, Agapius [versione araba scoperta da Pines] e Michele Syrus).
Non l'ho mai sostenuto.
cit. Elijah Six
CITAZIONE
Una originale ipotesi di come il testo del Testimonium Flavianum in origine neutrale su Gesù (così la pensa la maggior parte degli studiosi al giorno d'oggi) si sia potuto tramutare in quello che abbiamo adesso (esageratamente pro-cristiano), viene data dallo studioso ebreo Zvi Baras, "The Testimonium Flavianum and the Martyrdom of James" in: Feldman e Hata (a cura di), "Josephus, Judaism, and Christianity", Brill, Leiden 1987, pp. 338-348
Per questo la ringrazio.
cit. Elijah Six
CITAZIONE
Parli di tanti presunti falsi, ma non perché un unico singolo testo è stato in parte alterato (probabilmente ad inizio del IV sec. d.C.) significa che si sia ad esempio nascosta la vera identità di Gesù, il quale in realtà era Giovanni di Gamala (sic!).
Quali sarebbero poi tutti questi scrittori dell'antichità che tu vorresti includere nella lista?
Comunque stanno le cose, l'ipotesi complottistica che la Chiesa abbia coperto la verità su Gesù di Nazaret, il quale in realtà sarebbe stato Giovanni di Gamala è e resta una teoria assolutamente inverosimile dal punto di vista storico. Fattene una ragione.
Parlo di tanti presunti falsi.
Rufino nella prefazione al De Principiis di Origene ci dice con candore che nella sua traduzione in latino dell'opera seguirà l'esempio di Gerolamo nella traduzione che egli aveva fatto delle Omelie, ovvero:
"
Allorchè, nel testo greco, risultava qualche passaggio scandaloso, egli limava tutto, traduceva ed epurava, in maniera tale il lettore latino non trovasse più nulla che lo deviasse dalla sua fede"
Io non mi fido di questi signori.
cit. Elijah Six
CITAZIONE
In realtà qualsiasi opera che non veniva copiata e riscritta era destinata a scomparire col tempo, senza che qualcuno si degnasse di andare a distruggere tutti i testi in modo sistematico.
Se nell'antichità nessuno ha avuto voglia di copiare certi testi, noi non ci possiamo fare niente.
Questa è la situazione. Fattene una ragione.
Codex Iustinianus I,1,3 e Codex Theodosianus XVI, 6, 66.
Valentiniano III in Occidente e Teodosio II in Oriente, promulgarono a metà del V secolo un editto che
intimava la distruzione con il fuoco di tutto ciò che Porfirio, o qualsiasi altra persona, avessero scritto contro il culto santo dei cristiani, affermando di non volere che le opere suscettibili di mettere Dio in collera e di nuocere alle anime giungessero alle orecchie degli uomini.
Nel mio post ho fatto l'ipotesi che il libro del giudice di Bitinia fosse stato distrutto proprio perchè mi sembrava, da quel poco che ci resta, un'opera senz'altro candidata a mettere Dio in collera. O no?
Verità inconfutabile? Se così fosse non sarei qui a discutere in questo forum.
Al contrario, come tanti altri utenti del forum sono qui con l'unico obiettivo di capirci qualcosa di più.
Penso che un dialogo costruttivo, in special modo con chi
non la pensa come me, sia la strada migliore per tentare di comprendere e correggere i miei errori. Se dal mio tono lei deduce presunzione e sfacciataggine, mi dispiace ma è il mio modo di esprimermi.
Saulnier
cit. Hard Rain
CITAZIONE
Secondo me si riferisce a un mss. cosiddetto di Vossius in cui il testimonium flavianum è copiato in Guerra Giudaica, dove non dovrebbe esserci. Il test. flav. sta infatti in Ant. Giud.
Sì, anche secondo me Odifreddi probabilmente si riferiva a questo. Preciso tuttavia che i manoscritti di Guerre Giudaiche che contengono il Testimonium sono in realtà numerosi (Vaticanus gr. 148, Marcianus 383, Neapolitanus III B 17, Ambrosianus 350, ecc.). Quello che ha di particolare il Vossianus è che dopo il Testimonium alla fine del libro secondo, ci sono una serie di linee supplementari che sono state cancellate nel seguito (Cf. Eisler, The Messiah Jesus)