CITAZIONE
Che varianti testuali abbiamo di questo verso e in quali mss? Ovviamente puoi integrarlo nella risposta che già intendi dare quando avrai più tempo.
Purtroppo com'è noto non esiste ancora un’edizione critica dell'Antico Testamento, quindi accertare cose del genere con una semplice sbirciata in un apparato testuale è impossibile. La Biblia Hebraica Stuttgartensia, che viene gabellata come testo critico non è nient'altro che l'edizione diplomatica (cioè la copia a caratteri di stampa) del Codex Lenigradensis dell'XI secolo con accanto le notazioni masoretiche del medesimo codice, sebbene ampliate, e qualche altra lezione sparuta presa qua e là dai diversi manoscritti.
Comunque, l’edizione italiana della Bibbia di Gerusalemme traduce “valle del pianto” ed annota:
“BJ (cioè l’edizione originale francese N.d.R.) traduce “valle del balsamo”. In 7 mss e nelle versioni “valle dei pianti” (come pronuncia le due parole sono identiche; cf. Gdc 2,5). Il Balsamo, (o l’ “albero piangente”) dev’essere il bagolàro (cf. 2Sam 5,23-24); BJ ha due volte “dei bagolari” mentre BC non traduce e scrive “di Becaìm”. La valle del Bagolaro a nord della vallata di Innòm (Geèna) era l’ultima tappa del pellegrinaggio all’incrocio delle strade che vengono da nord, da ovest e da sud (cf. 2Sam 5,17-25).”
La TOB annota:
“Passando per la valle delle Balsamiti: la balsamite, o bagolaro, che cresce nelle valli aride, è un albero con abbondante secrezione di linfa. La valle delle Balsamiti può essere identificata con wadi el-Meise (nome che ha il medesimo significato), attraverso cui si accedeva alla porta ovest di Gerusalemme).”
Sia il greco, che il latino, che il siriaco traducono con “valle del pianto”.
Sicché si tratta di una valle adiacente a Gerusalemme, caratterizzata di alberi che "piangono", cioè hanno secrezioni linfatiche balsamiche, e a quanto pare il nome arabo del luogo conserva ancora lo stesso significato.
Ad maiora