Studi sul Cristianesimo Primitivo

Riti pre-pasquali a Costantinopoli nel V secolo

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view post Posted on 29/12/2011, 11:50     +1   -1
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Ho una piccola curiosità che spero gli esperti di liturgia bizantina possano aiutarmi a sciogliere. Vi racconto l'antefatto: sto discutendo con un avventista del VII giorno che, in modo alquanto dilettantesco, cita brani patristici a caso per sostenere la sua tesi che i cristiani dovrebbero celebrare lo shabbat ebraico anziché la domenica. In questa sua impresa ha citato un brano di Socrate Scolastico, che in realtà parla di tutt'altro perché il capitolo verte sulle usanze pasquali delle varie comunità, e che così suona:

"Quasi tutte le chiese del mondo intero celebrano i santi misteri il sabato di ogni settimana; tranne i cristiani di Alessandria e di Roma che, in ragione d’una certa vecchia tradizione, hanno cessato di fare la stessa cosa. Gli Egiziani in vicinanza di Alessandria e gli abitanti di Tebe tengono le loro assemblee regolari il sabato" (Socrates, Storia Ecclesiastica, V, 22; PG 67, 635)

Preso fuori dal contesto potrebbe quasi sembrare che qui l'autore dica che a Costantinopoli la messa settimanale durante tutto l'anno era di sabato, ma leggendo tutto il capitolo si capisce che stava parlando delle usanze preparatorie alla Pasqua dalla prima all'ultima riga di questo capitolo. Quindi la mia domanda è: cosa sono questi misteri celebrati il sabato prima di Pasqua? Hanno qualche corrispondente odierno?
Si noti che pure Sozomeno, in un altro capitolo dedicato ad usanze pasquali, sembra parlare delle medesime assemblee )Sozomeno, Historia Ecclesiastica, libro 7, cap. 19.)

Spero che qualche bizantinista sazi la mia curiosita.

Ad maiora

Edited by Polymetis - 30/12/2011, 13:11
 
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view post Posted on 29/12/2011, 16:04     +1   -1
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Stamattina ho dato un'occhiata al Migne e il testo in effetti può trarre in inganno, perché si dice qualcosa tipo κατὰ πάσαν τὴν ἡμέραν τῆς ἐβδομάδος, ma il contesto mi sembra che indichi chiaramente che si sta parlando del Grande Sabato (magari stasera metto su il testo a beneficio di tutti).
Che poi Socrate non stia facendo pubblicità alla liturgia ebdomadaria di sabato lo dice subito all'inizio del capitolo, quando cita Galati e Colossesi sulla necessità di abbandonare le usanze giudaiche, tra cui il sabato.
Quanto a cosa si facesse nel V sec. a CP il sabato santo, suppongo non differisca troppo da quanto leggiamo in Egeria e confermato dal lezionario armeno (salvo le stazioni gerosolimitane, ovviamente), dunque niente eucaristia di giorno e una veglia notturna con eucaristia e battesimi nella notte, poi se non vado errando (ma non ho gli appunti sotto mano ora) una seconda eucaristia la domenica, ma con i tratti della consueta sinassi domenicale.
Dunque credo che Socrate si riferisca proprio all'ufficio di Pasqua, che in effetti si celebrava nella notte del sabato.
 
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view post Posted on 29/12/2011, 22:32     +1   -1
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Il pezzo di testo nel Migne

Socrate
 
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view post Posted on 29/12/2011, 22:42     +1   -1
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CITAZIONE
Quanto a cosa si facesse nel V sec. a CP il sabato santo, suppongo non differisca troppo da quanto leggiamo in Egeria e confermato dal lezionario armeno (salvo le stazioni gerosolimitane, ovviamente), dunque niente eucaristia di giorno e una veglia notturna con eucaristia e battesimi nella notte, poi se non vado errando (ma non ho gli appunti sotto mano ora) una seconda eucaristia la domenica, ma con i tratti della consueta sinassi domenicale.

Capisco, era come supponevo. Grazie del contributo.

Ad maiora
 
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igùmeno Andrea
view post Posted on 5/1/2012, 01:56     +1   -1




Arrivo un po' tardi ma posso fare qualche precisazione. L'uso antichissimo della celebrazione pasquale era:
1. Nel pomeriggio di sabato santo: Vespro e Divina Liturgia di San Basilio. Nel vespro ci sono 15 letture (7 + 7 + 1). Mentre si leggeva la prima serie di 7 letture, il Patriarca (a Costantinopoli; il vescovo locale altrove) battezzava i catecumeni nel battistero. Questi si erano preparati durante 40 giorni, ciò che ben presto (prima del IV secolo) dette origine alla Grande Quaresima di Pasqua. Se dopo 7 letture il Patriarca (assistito dai diacono e dalle diaconesse - che ungevano rispettivamente [e si spera, rispettuosamente] gli uomini e le donne catechumeni) non aveva finito di battezzare, si occupava i fedeli che aspettavano nella chiesa con altre 7 letture. La 15° lettura è la sopravvivenza della lettura veterotestamentaria che fino al VII secolo si leggeva a ogni Liturgia eucaristica prima del prochimeno [salmo responsoriale] e l'Apostolo. Poi entrarono il Patriarca e i neofiti tutti vestiti di bianco, acclamati dall'assemblea con l'inno "Voi che siete stati battezzati in Cristo, avete rivestito Cristo, alleluia". E si passava alla Liturgia eucaristica, con il prochimeno e l'Apostolo, ecc.
Questa ufficiatura - vespro con 15 letture seguito dalla Liturgia di San Basilio Magno - si celebra tutt'ora nella Chiesa Ortodossa il sabato santo, e il Tipico indica che deve essere la Liturgia celebrata la più tardivamente di tutto l'anno. Poi si mangia frutti secchi e pane e si beve vino nella chiesa, e poi inizia la lettura degli Atti degli Apostoli fino all'ufficio di Mezzanotte.

Anticamente non vi era nessuna celebrazione notturna, come vediamo dallo Iadgari georgiano di Gerusalemme (4°-8° secoli).

2. Presto la mattina di domenica di Pasqua, mattutino pasquale e Divina Liturgia.

Il tropario della Liturgia di Sabato Santo era "Cristo è risorto dai morti, con la morte calpestata la morte, e a coloro che erano nelle tombe donando la vita", mentre quello della mattina di Domenica di Pasqua a Gerusalemme (poi importato a Costantinopoli da Giustiniano) era "Figlio Unigenito e Verbo di Dio, pur essendo immortale, hai voluto per la nostra salvezza incarnarti dalla santa Madre di Dio e semprevergine Maria, diventando uomo senza cambiamento, e sei stato crocifisso, Cristo Dio, calpestando la morte con la morte, tu che sei Uno della Santa Trinità, glorificato con il Padre e il Santo Spirito, salvaci".

Se oggi le Chiese di Grecia e di Russia celebrano il mattutino e la Liturgia di Pasqua a mezzanotte tra sabato e domenica (finendo verso le 5), le Chiese di Serbia e di Antiochia celebrano queste ufficiature presto la mattina di Pasqua, cominciando verso le 5 o le 6. Anche gli Armeni celebrano secondo l'antico uso: Vespro e Liturgia nel pomeriggio di Sabato, poi domenica mattina (alle 7 a Costantinopli attualmente): mattutino e Surp Badarak - "Santo Sacrificio", cioè la Divina Liturgia.
 
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view post Posted on 5/1/2012, 10:36     +1   -1
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Grazie della dettagliata descrizione.

Ad maiora
 
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