| Arrivo un po' tardi ma posso fare qualche precisazione. L'uso antichissimo della celebrazione pasquale era: 1. Nel pomeriggio di sabato santo: Vespro e Divina Liturgia di San Basilio. Nel vespro ci sono 15 letture (7 + 7 + 1). Mentre si leggeva la prima serie di 7 letture, il Patriarca (a Costantinopoli; il vescovo locale altrove) battezzava i catecumeni nel battistero. Questi si erano preparati durante 40 giorni, ciò che ben presto (prima del IV secolo) dette origine alla Grande Quaresima di Pasqua. Se dopo 7 letture il Patriarca (assistito dai diacono e dalle diaconesse - che ungevano rispettivamente [e si spera, rispettuosamente] gli uomini e le donne catechumeni) non aveva finito di battezzare, si occupava i fedeli che aspettavano nella chiesa con altre 7 letture. La 15° lettura è la sopravvivenza della lettura veterotestamentaria che fino al VII secolo si leggeva a ogni Liturgia eucaristica prima del prochimeno [salmo responsoriale] e l'Apostolo. Poi entrarono il Patriarca e i neofiti tutti vestiti di bianco, acclamati dall'assemblea con l'inno "Voi che siete stati battezzati in Cristo, avete rivestito Cristo, alleluia". E si passava alla Liturgia eucaristica, con il prochimeno e l'Apostolo, ecc. Questa ufficiatura - vespro con 15 letture seguito dalla Liturgia di San Basilio Magno - si celebra tutt'ora nella Chiesa Ortodossa il sabato santo, e il Tipico indica che deve essere la Liturgia celebrata la più tardivamente di tutto l'anno. Poi si mangia frutti secchi e pane e si beve vino nella chiesa, e poi inizia la lettura degli Atti degli Apostoli fino all'ufficio di Mezzanotte.
Anticamente non vi era nessuna celebrazione notturna, come vediamo dallo Iadgari georgiano di Gerusalemme (4°-8° secoli).
2. Presto la mattina di domenica di Pasqua, mattutino pasquale e Divina Liturgia.
Il tropario della Liturgia di Sabato Santo era "Cristo è risorto dai morti, con la morte calpestata la morte, e a coloro che erano nelle tombe donando la vita", mentre quello della mattina di Domenica di Pasqua a Gerusalemme (poi importato a Costantinopoli da Giustiniano) era "Figlio Unigenito e Verbo di Dio, pur essendo immortale, hai voluto per la nostra salvezza incarnarti dalla santa Madre di Dio e semprevergine Maria, diventando uomo senza cambiamento, e sei stato crocifisso, Cristo Dio, calpestando la morte con la morte, tu che sei Uno della Santa Trinità, glorificato con il Padre e il Santo Spirito, salvaci".
Se oggi le Chiese di Grecia e di Russia celebrano il mattutino e la Liturgia di Pasqua a mezzanotte tra sabato e domenica (finendo verso le 5), le Chiese di Serbia e di Antiochia celebrano queste ufficiature presto la mattina di Pasqua, cominciando verso le 5 o le 6. Anche gli Armeni celebrano secondo l'antico uso: Vespro e Liturgia nel pomeriggio di Sabato, poi domenica mattina (alle 7 a Costantinopli attualmente): mattutino e Surp Badarak - "Santo Sacrificio", cioè la Divina Liturgia.
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