Studi sul Cristianesimo Primitivo

Sui limiti dell’apprendimento dell’ebraico moderno in vista di quello biblico.

« Older   Newer »
  Share  
Teodoro Studita
view post Posted on 9/2/2012, 13:05 by: Teodoro Studita     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
3,155
Reputation:
0
Location:
Roma

Status:


CITAZIONE (Hard-Rain @ 9/2/2012, 12:31) 
Se un ebreo (moderno) non capisce la Bibbia, è come dire che un italiano (moderno) non capisce più la Divina Commedia.

Pur condividendo le tue premesse, non condivido affatto la conclusione. La Bibbia che leggono gli ebrei parlanti ebraico (moderno) ha sul groppone una miriade di problemi costruitisi ben prima non solo che qualcuno inventasse lo stato di Israele, ma prima ancora che si costituisse il TM. Molti lemmi del libro di Giobbe, per fare un esempio, sono stati compresi in un modo dai massoreti e in un altro dai traduttori alessandrini, ma a monte cosa c'era? E queste diverse comprensioni hanno avuto delle conseguenze, tali che la parola X nell'ebraico moderno significa Y sulla base della comprensione di un lemma corrotto nel TM. La storia della trasmissione del testo biblico, in altre parole, è assai più ingarbugliata di quella della Commedia, senza contare i 1700 anni di differenza (circa) tra la redazione delle due opere. In ultimo, la Commedia è scritta nella medesima lingua che parliamo oggi, senza che vi sia stata una soluzione di continuità, ma solo la normale evoluzione. Lo stesso non può dirsi per la Bibbia, all'interno della quale ci sono libri scritti sì in ebraico, ma in periodi molto diversi fra loro, e con una enorme soluzione di continuità tra il tempo della loro stesura e quello della riesumazione del cadavere linguistico. Insomma, il paragone proprio non va.
 
Top
19 replies since 8/2/2012, 16:26   1684 views
  Share