CITAZIONE (Simone Emili @ 13/2/2016, 22:00)
Secondo me nella tua affermazione c'è un "non sequitur". Se la Resurrezione (evento religioso) è realmente avvenuta, è anche un fatto storico, quindi cercare di stabilirne la veridicità è argomento del tutto attinente a questo forum.
Concordo totalmente. Il problema, Simone, è che il metodo storico-critico procede col naturalismo metodologico, criterio secondo il quale il sovrannaturale semplicemente non esiste, e non può essere oggetto di analisi storica.
Pertanto non contano nulla i cinquecento testimoni del Risorto di cui parla Paolo, nè tantomeno conta il fatto che oggi nessuno storico metta in dubbio la buona fede delle donne, di Paolo e degli altri apostoli.
Anche se i testimoni fossero stati 50 000 non cambierebbe nulla, la storia non può nè potrà mai dire "la Resurrezione è avvenuta".
Questo deve essere chiaro. Noi poi possiamo constatare la debolezza delle tesi alternative, che sono palesissime arrampicate sugli specchi, ma di più non possiamo fare.
Quindi Teodoro paradossalmente ha ragione quando dice che la Resurrezione non può essere dichiarata "vera" storicamente, e continuerebbe ad aver ragione anche qualora trovassimo un autografo autentico di Pilato nel quale egli scrive che il Gesù risorto gli è apparso.
Nemmeno un autografo di Nerone che affermasse la stessa cosa (magari ipotizzando un Nerone convertito gli ultimi giorni di vita da un'apparizione di Cristo) cambierebbe di una virgola la questione, e nemmeno se in concomitanza con questo ipotetico autografo di Nerone ritrovassimo altre testimonianze di persone a lui vicine che confermassero tutto parola per parola, parlando dell'apparizione di Gesù e dicendo che Lo hanno toccato.
Semplicemente il "materialismo" della ricerca storica è un "dogma" al quale oggi nessuno è disposto a rinunciare, e finché le cose non cambieranno è esattamente come ho detto io.
Convengo con te che tutto ciò è risibile ma, come si suol dire in questi casi, tant'è.
CITAZIONE (Simone Emili @ 13/2/2016, 22:00)
Gli apostoli, stando ai Vangeli, non si limitarono a vedere Gesù, magari da lontano, ma parlarono e mangiarono con lui, e in più occasioni. Si può anche non credere che questi fatti siano avvenuti, ma, se avvenuti, sono qualcosa di ben diverso dall'avvistamento di una nave, oltretutto in una singola occasione.
Si, senza contare che sarebbero bastate due sessioni di waterboarding e questi sedicenti testimoni avrebbero sconfessato tutto, indipendentemente dalla veridicità o dalla convinzione in ciò che avevano precedentemente testimoniato.
Invece gli apostoli, fin dall'inizio, ebbero solo da rimetterci nel predicare il Kerygma, solo da rimetterci e nulla da guadagnare. Paolo ad esempio spiega bene cosa ha ottenuto passando da persecutore di cristiani ad apostolo.
Seconda lettera ai Corinzi
" Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?"
Ecco perché oggi nessuno storico afferma più che i discepoli affrontarono tutto ciò per una menzogna che sapevano essere tale, perché nemmeno il più idiota del mondo farebbe ciò.
Dire che erano in buona Fede significa poter affermare che la Resurrezione è avvenuta? Di nuovo, no, perché la storia è materialista per principio e non può fare questo tipo di affermazioni.
Rimane quindi, a livello storico, l'unica constatazione che può essere fatta, come ha brillantemente spiegato Talità nel primo post in risposta in questa discussione
CITAZIONE (Talità kum @ 6/3/2013, 19:26)
Una spiegazione, direi la più gettonata, è che i discepoli ebbero davvero delle visioni di Gesù risorto. Ovviamente da un punto di vista storico non è dato sapere se si sia trattato di visioni/allucinazioni dovute alla suggestione (cioè videro quello che volevano/speravano di vedere) oppure di reali apparizioni di una persona risorta (opzione quest'ultima che esula dallo spettro delle ipotesi scientifiche).
Altra cosa invece è capire perché, in seguito a queste visioni, i discepoli proclamarono che Gesù era il compimento delle profezie, il Salvatore, il Figlio di Dio, Signore, l'alfa e l'omega, etc. etc.
Sarà anche una soluzione da cerchiobottisti, come ha detto Maq, cionondimeno a me fa piacere che si sia arrivati a ciò, perché tutto questo dimostra che la Resurrezione non viene ammessa non certo per una questione di problema nelle fonti, ma semplicemente per una petitio principii ovvero "la Resurrezione di Gesù Cristo, in quanto evento sovrannaturale, non ha avuto luogo/non è accertabile".
Ciò detto, penso che questa affermazione di Gerd Lüdemann (che, davvero, chiunque qui potrà confermare che è tutto meno che un apologeta) metta in evidenza una delle cose "più certe" che conosciamo sul Nuovo Testamento "Può essere preso come storicamente certo che Pietro e i discepoli abbiano avuto esperienze dopo la morte di Gesù in cui egli apparve loro come il Cristo risorto" (“What Really Happened to Jesus?”, Westminster John Knox Press 1995, p.8).
Edited by Georges Edouard Lemaître - 16/2/2016, 21:57