CITAZIONE (Patrizia Mura @ 22/2/2016, 18:17)
Porca paletta Georges-Maranathà:
che dici li espungiamo completamente come "apocrifi" [anche un po' eretici, neh
] dalle testimonianze ortodosse cattoliche?
Stracciamo l'incontro sulla via di Emmaus e stracciamo il Vangelo di Giovanni:
siamo stati presi per i fondelli per 2000 anni dunque, sissi
Ma cosa dici, non ho mai detto che siano apocrifi, tutt'altro! Ho solo detto che, mentre nei sinottici i passi redazionali sono si presenti ma, nel complesso, molto pochi rispetto al totale, nel Vangelo di Giovanni la tradizione dei detti risente maggiormente del redattore. Tutto li.
Questo non significa affatto essere stati "presi per i fondelli per 2000 anni' dal momento che ogni opera storiografica antica (e i Vangeli, sebbene non possano essere definiti documenti storici tout court, contengono molto di storico) contiene detti elementi, che al tempo non implicavano assolutamente malafede.
CITAZIONE (Talità kum @ 22/2/2016, 17:03)
CITAZIONE (Maranathà @ 22/2/2016, 16:40)
Ah bé, se lo dicono gli atti degli apostoli.. Superano il criterio di imbarazzo?
Ciao,
Talità
Basta vedere le vite che gli apostoli condussero successivamente per capire che credettero eccome in Cristo.
Qua Paolo parla a nome di tutti gli apostoli, ben prima del martirio
" Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fini a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi." 1 Corinzi 4, 9-13
Nessuno subirebbe queste cose per un Kerygma in cui non crede.
E a questo punto quoto Simone, che dice cose verissime
CITAZIONE (Simone Emili @ 22/2/2016, 18:26)
Tu continui a sostenere che alcuni dei presenti non credettero, io continuo a ribadire che è vero che non credettero, o meglio, dubitarono, ma sul momento, esattamente come accadde a Tommaso, che lì per lì dubitò, ma quando apparve Gesù invitandolo a mettere il dito nelle sue ferite disse "Mio Signore e mio Dio". Nulla autorizza a pensare che questi dubbi siano rimasti anche dopo.
Niente da aggiungere. I dubbi, di fronte ad un evento così straordinario, sono normali. Anche io li avrei avuti, se fossi stato tra i testimoni.
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Poi, come credo di aver già detto in questo forum, io stesso mi sono convertito per aver "toccato con mano", anche se non il Cristo Risorto, ma altri fstti riguardanti il mondo spirituale.
[SPOILER]
CITAZIONE (Simone Emili @ 22/2/2016, 18:26)
A meno che tu non creda, come ho già detto, che Matteo volesse insinuare nei lettori il dubbio che forse Cristo non era realmente risorto. Mi pare un'ipotesi al limite della fantascienza.
Concordo, specie partendo dalla constatazione (già sottolineata) che i Vangeli sono si opere che contengono molto di storico, ma sono anche opere agiografiche, scritte dalla Chiesa per la Chiesa, pertanto che Matteo abbia scritto quelle parole per insinuare che Gesù non fosse risorto va già oltre i limiti della fantascienza.
Se ha scritto quel passo sui discepoli che davanti al Risorto erano dubitanti l'ha scritto perché, banalmente, è ciò che è successo.
Tra l'altro, come ho già avuto modo di scrivere in merito a quel passo, l'ultima cosa che si può dire è che Matteo lo abbia scritto per "prevenire delle obiezioni" dato che all'epoca non aveva certo a che fare con dei razionalisti increduli. Per lui sarebbe stato infinitamente più efficace scrivere che di fronte all'evidenza schiacciante gli apostoli non poterono non credere, sarebbe stato molto più proficuo per la sua causa.
Qui il criterio dell'imbarazzo è abbondantemente soddisfatto.
CITAZIONE (Simone Emili @ 22/2/2016, 18:26)
I dubbi di alcuni apostoli, a mio parere, si spiegano semplicemente con il fatto che Gesù era sì risorto, ma non nello stesso identico corpo mortale (come invece Lazzaro, la figlia di Giairo e il figlio della vedova di Nain). Il suo corpo mortale, di carne e sangue, era stato trasformato, in linea con quanto dice Paolo, in un corpo spirituale e glorioso, e non vincolato alle leggi della Natura (basta vedere che poteva entrare in stanze chiuse o sparire improvvisamente dalla vista dei discepoli). Probabilmente vederlo trasformato in quel modo poteva creare un certo disorientamento, da qui i dubbi di alcuni.
Infatti, da quello che ci è dato modo di capire, il corpo glorioso (che, per chi ha Fede, è il corpo che avranno tutti i salvati) è si un corpo fatto di carne, ma al contempo sottoposto alle leggi dello Spirito e non al determinismo della materia.
Quando Paolo scrive "carne e sangue non erediteranno il regno di Dio" intende QUESTA carne corruttibile e sottoposta alla tirannia della materia.
1 Corinzi 15, 51-55
" Ecco, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d'incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d'immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?"