Studi sul Cristianesimo Primitivo

Esaltazione senza preesistenza: la cristologia originaria

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Talità kum
view post Posted on 15/3/2016, 18:52 by: Talità kum     +1   +1   -1
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Che bello rileggere Weiss!!! Che sorpresa!!! :)
Il tuo post mi regala una sensazione un dejà vu ;)
Bentornato.

All'utente Sant'Atanasio, che ha già toccato un argomento chiave, ricordo che è buona norma presentarsi prima di intervenire in una discussione. Grazie.


Prima di affrontare il tema della pre-esistenza, ci tengo a precisare qual è secondo me un possibile aspetto problematico della citazione di Dupuis: parlare di "kerygma primitivo" inteso come "kerygma della Chiesa primitiva" (hai troncato la citazione, furbetto! :) ) significa appiattire ed uniformare il kerygma della "Chiesa primitiva", laddove potevano ben esistere delle differenze tra le comunità di Paolo, le comunità prima di Paolo e le comunità di Matteo e Luca.
Questo è un punto importante, perché Dupuis - quando afferma che "La cristologia del Prologo e del Vangelo di Giovanni non ha cancellato quella del kerygma della Chiesa primitiva" dipinge uno sviluppo cristologico che parte da un monolitico kerygma di una monolitica Chiesa primitiva (=Gesù risorto e glorificato) fino a giungere all'elaborata e sfaccettata cristologia Giovannea (=Dio che si fa carne). Forse questa tensione non è del tutto giustificata.

E' possibile che già nei primi 20-30 anni dopo la morte di Gesù (siamo quindi nell'alveo della "Chiesa Primitiva") esistessero diverse cristologie, alcune anche teologicamente più siluppate di quelle che troviamo nei sinottici. Per ciò che riguarda Paolo, ad esempio, B. Ehrman ha illustrato bene (a parer mio) la sua proposta di "incarnation christology" nel Capitolo 7 del suo recente libro "How Jesus become God".

In più mi hai incasinato la discussione scrivendo già su Fil. 2, 6-11. E mò?

Ciao,
Talità
 
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