Studi sul Cristianesimo Primitivo

Esaltazione senza preesistenza: la cristologia originaria

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JohannesWeiss
view post Posted on 15/3/2016, 19:23 by: JohannesWeiss     +1   -1




Sono d’accordo con te, mio buon tardivo Talità, che non sia possibile parlare in modo generalizzato di un progresso cristologico lineare ed uniforme (e del resto possiamo perdonare Dupuis, che sta scrivendo una presentazione sintetica per un volume introduttivo di cristologia).
Sarei tuttavia in disaccordo con l’affermazione secondo cui tutte le cristologie (o semplificando: esaltazione e incarnazione) sono più o meno egualmente antiche.
Questo a mio avviso sarebbe falso. La cristologia dell’esaltazione, al di là delle testimonianze letterarie che abbiamo, è anche dal punto di vista logico la più antica, perché è legata a doppio filo con la morte di Gesù come pretendente messianico e le apparizioni pasquali.
E’ del tutto ragionevole ritenere che i discepoli di Gesù siano giunti prestissimo, praticamente subito, a interpretare le apparizioni del Risorto come segno che Dio aveva vendicato il suo profeta, condannato e irriso come pseudo-messia, costituendolo come figlio di Dio (in senso messianico); conclusione a cui avranno contribuito la rilettura dei Salmi 110 e 2, e forse anche la meditazione sui detti originali di Gesù sul “figlio dell’uomo/simile a uomo” di Dn 7 (con cui non si identificava)che sarebbe giunto presso il trono celeste per ricevere dominio, gloria e regno – avvenimento celeste che avrebbe decretato l’avvento del regno di Dio sulla terra (come ben sai, questo è il modo in cui ritengo che Gesù parlasse del figlio dell’uomo danielico).

E da tale fede nell’intronizzazione messianica celeste di Gesù mediante la risurrezione, si dev’essere passati precocissimamente ad attribuire a Gesù lo status “divino” di Kyrios (in senso funzionale: Gesù non è Dio, ma in quanto intronizzato alla destra di Dio è partecipe della signoria universale di Dio) e parallelamente l’attesa della parusia del Kyrios/Figlio dell’uomo (cfr. 1 Cor 16,22; 1 Ts 1,10; Did 10,6; Ap 22,20; detti sinottici sulla parusia del FdU).
Mi sembra evidente che queste diverse linee o sfumature cristologiche, innescate dalla risurrezione/esaltazione di Gesù, siano strettamente legate l’una all’altra, e – trovando conforto, prima ancora che nella logica, nelle testimonianze letterarie antiche che abbiamo su di esse (do per scontato, oltre all'origine pre-paolina di Rm 1,3-4, anche quella pre-lucana della sostanza di At 2,32-36; 5,30-32; 13,31-32) – si può tranquillamente affermare che tutto questo ce l’abbiamo già negli anni 30.

Non è così per la cristologia dell’incarnazione. Di questa la testimonianza più antica sarebbe appunto l’inno pre-paolino in Filippesi, che abbiamo detto essere ragionevole collocare da qualche parte negli anni 40. Dopodiché abbiamo qualche altre passo qua e là in Paolo che può far pensare alla pre-esistenza (ma secondo me sono attestazioni in buona parte discutibili), e poi, a ridosso della morte di Paolo, quindi negli anni 60, l’inno di Colossesi 1,15-20 (che preesisteva alla lettera). Come dicevo prima, queste testimonianze consentirebbero a mio avviso di affermare che la credenza nella pre-esistenza/incarnazione di Gesù era già presente negli anni 50 e ragionevolmente muoveva i suoi primissimi passi già nei 40. Andare ancora più indietro è gratuito e problematico, per le ragioni che ho accennato sopra.

E poi c'è un altro aspetto importante da sottolineare: se anche Fil 2,6-11 attesta la nascita molto precoce dell'idea di preesistenza di Gesù, siamo però ancora molto lontani dal modo in cui questa viene pensata nel Vangelo di Giovanni.
L’inno non dà affatto l’idea di concepire l’esaltazione di Gesù come se fosse semplicemente un ritorno di Gesù alla condizione che aveva prima – idea che troviamo invece forte-e-chiara nella cristologia giovannea (cfr. Gv 17,5). L’inno testimonia uno stadio di riflessione anteriore (piaccia o meno questa immagine lineare), quello in cui, riflettendo sulla esaltazione di Gesù e la signoria universale con cui egli è stato investito dopo la morte, si conclude – con ragionamenti di tipo apocalittico, per cui le realtà escatologiche esistono già nascoste in cielo, salvo essere rivelate alla fine – che in qualche modo Gesù preesisteva in Dio anteriormente alla sua manifestazione sulla terra.

Per cui, a mio modo di vedere, non è nemmeno così sbagliato identificare un certo sviluppo progressivo, pur nella consapevolezza di tutti gli aspetti di differenziazione e le sfumature del caso: cristologie diverse in comunità diverse, anche in relazione alla localizzazione geografica e soprattutto alla composizione etnica delle stesse, e che non necessariamente progrediscono nello stesso modo, o progrediscono affatto. Ciò concesso, secondo me resta accettabile affermare che all’inizio abbiamo solo le cristologie dell’esaltazione, e subito a rimorchio quelle della parusia, e da lì, nel giro di 10-15 anni, si cominciò a procedere all’indietro con le cristologie della preesistenza e dell’incarnazione, in chiave angelica o di Sapienza

(un discorso un po' diverso andrebbe fatto per l'arretramento cristologico al ministero pubblico e alla nascita che troviamo nella tradizione sinottica, a motivo del carattere conservativo della stessa. La mia sensazione è comunque che le comunità in cui presero forma la tradizione sinottica, le fonti pre-evangeliche e i vangeli stessi, vedessero in Gesù il Figlio di Dio messianico esaltato e non tanto un essere celeste incarnato... per quanto Matteo presenti una interessante identificazione tra Gesù e la Sapienza, e forse anche la Shekhinà... Quello che voglio dire è che una comunità che avesse visto in Gesù soprattutto un essere preesistente, non avrebbe prodotto racconti su Gesù come quelli sinottici, bensì come quello del Vangelo di Giovanni, dove Gesù ha per l'appunto tutta l'aria di un essere celeste disceso sulla terra in sembianze umane).

P.S. Talità, non potevo evitare di cominciare a parlare di Fil 2,6-11, dato che su questo è intervenuto Sant'Antanasio. Ma possiamo naturalmente approfondire... suppongo che tu abbia letto qualcosa in proposito...

Edited by JohannesWeiss - 15/3/2016, 21:49
 
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