Studi sul Cristianesimo Primitivo

Giovanni 1,1 UN Dio era il Verbo?

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view post Posted on 27/7/2018, 13:36     +1   -1
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Parto dalla fine, non volendo inquinare un post "tecnico" con considerazioni di natura terza.

CITAZIONE (SupremoVindice @ 27/7/2018, 13:25) 
4. Mi pare che il regolamento, da te redatto, vieti facili quanto beceri commenti. Quindi, gentilmente, evita di scrivere "ennesima incursione di TdG dal taglia-incolla facile"... semmai è copia e incolla. "nulla più riescono a fare"... altro commento che ti sto dimostrando non essere vero.

Per non parlare poi di termini davvero inappropriati per una persona che si innalza ad Amministratore di codesto forum... "Case del Regno"... Sale del Regno... e poi ti sbilanci anche in velate minacce... "qui prenderanno solo sonori ceffoni". Cosa ne è del... porgi l'altra guancia insegnato da Gesù? Il regolamento da te scritto inoltre parla di amicizia, di rapporti cordiali anche fra credenti, di varie confessioni e non credenti. E per finire... "non ho tempo per tali cialtronerie"... mi chiedo, e ti chiedo... allora perché hai commentato tu invece di Lorenzo M.?

Soprattutto... tu sei immune dal regolamento? Sei al di sopra di esso?

Quando dico che normalmente i TdG non fanno altro che copia-incolla selvaggio dal materiale che sono obbligati a propagandare, lo dico a ragion veduta. E infatti anche in questo caso non mi sono sbagliato:

Fonte del tuo copia-incolla: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1001060096

Il copia-incolla selvaggio, peraltro senza citare la fonte (come è previsto dal regolamento) è una cialtroneria, appunto.

L'esporsi a queste sesquipedali figure di palta è ciò che io intendo per "prendere sonori ceffoni", anche qui non mi sbagliavo.

Quanto al resto, io non sono Gesù. Lui porgeva l'altra guancia, io banno.

E ora andiamo al copto.
 
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 20/7/2018, 11:20) 
Esistono alcune centinaia di traduzioni della Bibbia (qualunque cosa si intenda con questa parola, vista l'oscillazione del canone e dei testi sottostanti di riferimento). Tra quelle riportate qui sopra (che per inciso sono "traduzioni di traduzioni" visto che nessuna è italiana, ma transeamus) alcune sono pezzi di archeologia, cioè traduzioni che ignoravano ciò che la scienza della traduzione ha prodotto negli ultimi 50 anni, altre sono delle traduzioni cd. "interpretative", cioè non letterali. Dei targumin, se preferite.

Anche se queste traduzioni non sono in italiano, ma traduzioni di traduzioni, riportano che trattasi di qualità divina, non certo come poi ti affretti a scrivere di Yhwh. Inoltre, in Giovanni 1,1... dov'è la presunta terza persona della trinità? Il testo dice che la Parola era PRESSO Dio... o CON Dio. Essere presso o con non vuol dire essere la stessa persona. Se io in questo momento mi trovo CON te, vuol dire che non sono te. Se io sono PRESSO i miei genitori, anche un bambino capirebbe che io non sono mio padre né tanto meno mia madre. E comunque... Lì si parla di Theos cioè Yhwh e la Parola, cioè Gesù. 1 +1 = 2. Questo è un dato scientifico, perché deriva dall'aritmetica. Non di certo da interpretazioni di derivazione pagana. Gli antichi egizi credevano in trinità di dèi. Basti infatti andare sul sito del museo del Louvre e la Bibbia per informarsi scientificamente su quanto dico perché hanno esaminato i reperti archeologici che, sono chiari. Come vedi non ho fatto nemmeno un copia e incolla... pardon... taglia e incolla.

Altro appunto sul regolamento. Tu hai scritto che siccome codesto forum è letto da persone non acculturate, non hai scritto così, ma il senso è questo, è meglio scrivere in un linguaggio che sia il più possibile come dire... terra terra.

CITAZIONE
Ma anche se fossero tutte traduzioni moderne e con finalità di aderenza al testo (premesse entrambe false) ciò comunque non vorrebbe dire nulla. L'unica traduzione dotata di una certa diffusione, e che soprattutto attribuisce rilievo teologico a quello stico è esattamente la NWT, cioè né più né meno quanto è stato detto.

Invece le premesse sono vere e il testo copto saidico te lo può dimostrare. Visto che sei un filologo, ripeto... non ti sarà difficile verificare. Il fatto che la NWT abbia una certa diffusione, (ora è consultabile pure online al sito jw.org) non significa nulla, per chi ne capisce davvero qualcosa ed è scevro dall'interpretazione cattolica.

CITAZIONE
ἀπεσταλμένος παρὰ θεοῦ “inviato da Dio“. Niente articolo, ma la NWT non traduce “inviato da un Dio“, abbandonando di colpo le sue (errate) convinzioni sintattiche.

Io ho scritto ben altro. Vale a dire... Lì Dio non mi pare sia il soggetto, mi pare... se non c'è l'articolo non vuol dire nulla. Ci sono altri passi dove nel testo non c'è l'articolo determinativo e sia la NWT che altri testi evangelici, cattolici e affini mettono l'articolo indeterminativo, come ad esempio, Giovanni 6:70 e Giovanni 9:17. Non si tratta quindi di errate convinzioni sintattiche, ma di bel altro. A te scoprire di cosa parlo. Per ulteriori informazioni, chiedi pure al Professor Jason BeDuhn, che non è un tdG. Online trovi la sua email.

CITAZIONE
L'esempio è pertinente, perché dimostra come la resa indeterminativa non possa essere oggetto di comportamenti meccanici da parte del traduttore. "Un Dio", per un monoteista di stretta osservanza come era di certo l'estensore del Vangelo di Giovanni non vuol dire assolutamente nulla, e il medesimo concetto vale per il v.6 come per il v.1.

Semmai un dio... anche perché il testo greco è scritto tutto in maiuscolo e tutto attaccato. Giovanni era un ebreo prima di tutto e conosceva benissimo Deuteronomio 6:4.

CITAZIONE
La differenza, semmai, risiede nel fatto che al v.1 si sta facendo uno statement di carattere ontologico: "il logos era Dio", che certamente non vuol dire che era "il Dio" (YHWH) degli israeliti, ma che era "qualitativamente" dio allo stesso modo. Non era "meno dio" o "più dio", era semplicemente...dio. Le difficoltà teologiche che questa cosa suscita sono risolte nel corso del resto del Vangelo, in cui in continuazione emerge la convinzione che il Logos sia dio allo stesso modo del Padre, fornendo la chiave ermeneutica necessaria a interpretare il sensus auctoris.

Parla come magni, Teodoro. Anche il Diavolo è dio allora. Come lo sono anche Baal ed altri. Ripeto. Deuteronomio 6:4.

Se Giovanni avesse voluto dire che Gesù faceva parte di una trinità, a parte che avrebbe aggiunto pure lo spirito santo, invece non ve ne è traccia in Giovanni 1:1, ma poi avrebbe scritto... KAI HO LOGOS HN HOTHEOS... oppure ... "KAI HO THEOS HN HO LOGOS"... invece da ebreo profondo conoscitore dell'unicità di Dio YHWH, ha scritto ... KAI THEOS HN HO LOGOS".

Attendo risposte scevre da pregiudizi e mi aspetto anche delle scuse per le parole per nulla gentili da te scritte verso di me, ma in generale verso gli altri tdG.

Pensa se ti leggesse Felice Buon Spirito... lui si che ti prenderebbe a ceffoni... ahahahah

Saluti

CITAZIONE (Teodoro Studita @ 27/7/2018, 14:36) 
Parto dalla fine, non volendo inquinare un post "tecnico" con considerazioni di natura terza.

CITAZIONE (SupremoVindice @ 27/7/2018, 13:25) 
4. Mi pare che il regolamento, da te redatto, vieti facili quanto beceri commenti. Quindi, gentilmente, evita di scrivere "ennesima incursione di TdG dal taglia-incolla facile"... semmai è copia e incolla. "nulla più riescono a fare"... altro commento che ti sto dimostrando non essere vero.

Per non parlare poi di termini davvero inappropriati per una persona che si innalza ad Amministratore di codesto forum... "Case del Regno"... Sale del Regno... e poi ti sbilanci anche in velate minacce... "qui prenderanno solo sonori ceffoni". Cosa ne è del... porgi l'altra guancia insegnato da Gesù? Il regolamento da te scritto inoltre parla di amicizia, di rapporti cordiali anche fra credenti, di varie confessioni e non credenti. E per finire... "non ho tempo per tali cialtronerie"... mi chiedo, e ti chiedo... allora perché hai commentato tu invece di Lorenzo M.?

Soprattutto... tu sei immune dal regolamento? Sei al di sopra di esso?

Quando dico che normalmente i TdG non fanno altro che copia-incolla selvaggio dal materiale che sono obbligati a propagandare, lo dico a ragion veduta. E infatti anche in questo caso non mi sono sbagliato:

Fonte del tuo copia-incolla: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1001060096

Il copia-incolla selvaggio, peraltro senza citare la fonte (come è previsto dal regolamento) è una cialtroneria, appunto.

L'esporsi a queste sesquipedali figure di palta è ciò che io intendo per "prendere sonori ceffoni", anche qui non mi sbagliavo.

Quanto al resto, io non sono Gesù. Lui porgeva l'altra guancia, io banno.

E ora andiamo al copto.

In quel link che hai messo si parla anche di altro, ma tu non lo hai letto... vale a dire... "Segue un elenco di casi nei vangeli di Marco e Giovanni in cui vari traduttori hanno reso predicati nominali singolari privi di articolo, posti prima del verbo, con l’articolo indeterminativo o senza articolo per indicare il valore indeterminato e qualitativo dei sostantivi:" Leggi bene l'elenco dei passi oppure hai problemi a capire come funziona la grammatica greca?

Se vuoi bannare fai pure. Però su altre cose non hai risposto. E quì si vede la tua mancanza di buona fede.

La cialtroneria è tutta tua. Ti ergi a difensore del regolamento da te scritto a tuo uso e consumo, ma poi sei tu il primo a non rispettarlo.

Vai pure al copto che ci facciamo due risate.

Se vuoi scrivermi mi trovi qui... [email protected]

Saluti, per nulla cordiali
 
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view post Posted on 27/7/2018, 14:26     +1   -1

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Per tua informazione ho provato a mettere più di un link, ma ricevevo sempre lo stesso errore... cioè url non valida. Ho premuto su
pulsante URL, ho inserito il link ma ho sempre ricevuto l'errore di cui sopra.
 
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view post Posted on 27/7/2018, 16:36     +1   -1
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Veniamo ora al dunque. Sebbene io non sia un coptologo, un paio di cose posso senz'altro dirle.

CITAZIONE (SupremoVindice @ 27/7/2018, 13:25) 
Il copto saidico è massimo massimo del 3° secolo, quindi scrivere "a non prima del IV" è scorretto. Oltretutto perché proviene da una persona come te, che dice di essere preparata.

La versione sahidica (cioè quella recensione copta che era usata nella tebaide) è una stratificazione formatasi a partire dalla fine del II sec. (più probabilmente inizio III), fino almeno al V secolo. Quindi parlarne come di un testo omogeneo è un errore. Per Gv i primi manoscritti che non siano francobolli sono relativamente tardi, come il codex B della collezione Chester Beatty (VI-VII sec. secondo Metzger ma IX sec. secondo Kasser. Karlheinz Schüssler fornisce il più recente elenco dei 182 testimoni del Gv sahidico ,38 dei quali sono lezionari, Some Peculiarities of the Coptic (Sahidic) Translation of the Gospel of John, in Journal of Coptic Studies 10 (2008): 41–62) ma il testo potrebbe rimontare all'inizio del IV secolo, o almeno quello che ricostruiamo criticamente (la cd. recensione "classica") difficilmente può rispecchiare (ipotetiche) redazioni precedenti. (Su questo si veda Rodolphe Kasser, L'Évangile selon saint Jean et les versions coptes de la Bible, 16-18 e, più recentemente Christian Askeland, The Coptic Versions of the New Testament, in Bart D. Ehrman e Michael W. Holmes [Edds.] The Text of the New Testament in Contemporary Research. Essays on the Status Quaestionis, 209.).

CITAZIONE
Il fatto che siano testi tardivi e traduzioni dal greco, non significa nulla. Se nel testo copto saidico l'articolo indeterminativo c'è è perché il traduttore all'epoca capì che andava messo l'articolo indeterminativo, perché ripeto... in copto saidico esiste.

Sì, almeno uno delle dozzine di traduttori di Gv, ci mise un articolo, ed è questo che non significa nulla perché tutto il resto di ciò che abbiamo (ivi incluse le altre versioni copte)1 l'articolo invece non ce l'ha. Ciò che in filologia si chiama lectio singularis e che, per definizione, è un errore.

Ma vediamo questa recensione con l'articolo. Ecco il testo da cui pescano i TdG.

https://archive.org/stream/copticversionof...ornuoft#page/n9

[traslittero malamente quello che serve a noi: auw neunoute pe psaje]

Non ho ragione di pensare che le edizioni successive (Quecke, 1984, basata su solo 4 mss. completi e poi la Biblia Coptica) abbiano un testo diverso.

Veniamo allora a perché il Nestle Aland non riporti alcuna variante in Gv 1,1 per nessuna delle recensioni copte. La ragione la fornisce una miscellanea di Wallace, (link, pp. 245 scc.) in cui spiega come non sia strano per il copto rendere con l'articolo indeterminativo un nome greco senza articolo, senza che questo abbia alcun impatto teologico (si parla proprio della questione della natura divina del logos).

In conclusione, esiste un forte consensus sul fatto che la sporadica presenza di un articolo indeterminativo in una recensione copta (peraltro accreditata come derivazione diretta della famiglia alessandrina, cioè il testo mainstream ortodosso circolante nel IV secolo) sia completamente privo di qualsivoglia significato teologico.

Non rispondo alla delirante pappardella antitrinitaria che segue, in cui purtroppo (e prevedibilmente) cadi nel solito straw-man. Nessuno afferma che l'estensore del vangelo di Giovanni stia affermando l'identità tra la persona di Dio (YHWH) e quella del Logos. Vi si afferma, viceversa, l'uguaglianza di natura = il Logos è "dio" allo stesso modo della persona di Dio (YHWH), come ripetuto ad nauseam nel resto dello stesso vangelo. Anche se questo il consensus degli studiosi è pressoché unanime.

Gli URL non riesci a metterli perché rimandano ad altri forum (letteratura scientifica questa sconosciuta), e Forumfree (non noi) lo impedisce.

Tanto dovevo, buona permanenza nel girone dei bannati.


NOTE
1 Per quanto ne so questo dicono le altre versioni copte:
Vetus Bohairica = ouohe ne plogoc ounou pe (txt in parte congetturale)
Bohairica classica= vti ouoh ne ounouti pe picaji
Licopolitana = NA (testo perduto)
Fayumica, , Medio Egiziana, Achmemica = non ho notizie
 
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Ciao Teodoro, mi piacerebbe conoscere la tua opinione sulla spiegazione che viene data in questo studio sul logos giovanneo. Ti ringrazio.

www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3153
 
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view post Posted on 30/7/2018, 09:16     +1   -1
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CITAZIONE (siciliano76 @ 28/7/2018, 01:57) 
Ciao Teodoro, mi piacerebbe conoscere la tua opinione sulla spiegazione che viene data in questo studio sul logos giovanneo. Ti ringrazio.

www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3153

Penso che :

1. Su questo esistono alcune dozzine di pagine di bibliografia, e da quella bisogna partire;
2. In ragione del §1, sarà comunque difficile dire qualcosa di nuovo
3. Tanta teologia, molta precomprensione del testo (i soliti "influssi pagani", "i trinitari", etc.)
4. Molti errori. Ne segnalo solo uno:

CITAZIONE
il soggetto non è Dio, ma la parola, che è predicato nominale.

Il predicato nominale è "Dio", non "la parola".
 
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view post Posted on 6/5/2019, 11:54     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 27/7/2018, 17:36) 
Non rispondo alla delirante pappardella antitrinitaria che segue, in cui purtroppo (e prevedibilmente) cadi nel solito straw-man. Nessuno afferma che l'estensore del vangelo di Giovanni stia affermando l'identità tra la persona di Dio (YHWH) e quella del Logos. Vi si afferma, viceversa, l'uguaglianza di natura = il Logos è "dio" allo stesso modo della persona di Dio (YHWH), come ripetuto ad nauseam nel resto dello stesso vangelo. Anche se questo il consensus degli studiosi è pressoché unanime.

Molto interessanti tutte queste riflessioni filologiche ed è molto importante affermare che l'espressione il "Logos è Dio" sia da intendersi in termini di natura o qualità della parola, come dire che la parola che si è incarnata è divina ovvero che proviene da Dio come d’altra parte afferma lo stesso prologo di Giovanni.
Dal punto di vista della mistica ebraica, tenendo presente ciò che dice G. Scholem, questo non è affatto un mistero: il filone mistico della creazione, che riprende Genesi 1, si basa proprio sulla potenza della parola di Dio che crea o meglio genera/plasma a partire da un indefinito, un totalmente altro e distinto che Dio ha generato in se stesso (non c'è panteismo ma non c'è nemmeno creazione dal nulla [piuttosto si parla di panenteismo] ... tutto proviene da Dio e a Dio ritorna ( i cieli e la terra sono pieni della Gloria di Dio), monoteismo puro senza alcuna possibile interpretazione dualistica come Dio e Nulla/Dio inferiore) attraverso una contrazione del suo essere, un limitarsi, un ridursi rinunciando a qualcosa del suo essere (tzimtzum). Questo continuo ridursi, limitarsi è un atto d'amore continuo senza il quale il creato sarebbe riassorbito in Dio (d'altra parte l'amore non è mai visto in termini sentimentali/romantici nei testi del Nuovo testamento ... assolutamente giusta la critica dell'ebreo Leo Baeck nei confronti di un certo cristianesimo romantico ... la massima espressione dell'amore per Gesù consiste infatti nel dare la vita, nel rinunciare a se stessi replicando pertanto la modalità operativa perennemente in atto di Dio).
La parola di Dio plasmando o definendo l'indefinito crea pertanto i cosiddetti archetipi tra cui anche l'uomo primordiale prima del peccato originale, l'Adam Qadmon (c'è un'analoga concezione anche nel mazdeismo antico solo che nel mazdeismo tutto viene visto in termini mentali probabilmente perchè non viene dato peso alla tradizione scritta ma piuttosto alla tradizione orale che quindi si basa sull'esercizio della memoria):
Adamo è dunque tecnicamente figlio di Dio a tutti gli effetti e parola di Dio (divina quindi) incarnata, intendendo per incarnazione il processo generativo della parola fino a qui delineato.
Tuttavia l'Adamo primordiale è molto di più che una semplice creatura ma è fatto ad immagine e somiglianza di Dio: chi osserva l'Adamo primordiale osserva per così dire allo specchio il Creatore
poichè l'uomo archetipo vive o dovrebbe vivere secondo la stessa modalità operativa di Dio e cioè agendo per amore (non sentimento ma modalità operativa!) anche se poi aimè non lo ha fatto o meglio non riesce a farlo.
In termini mistici, non è azzardato, a mio avviso, affermare che l'Adam Qadmon, l'uomo archetipo è in tutto e per tutto simile a Gesù... è uomo ma non è figlio di uomo ed allo stesso tempo è logos divino incarnato... ed è quindi Figlio di Dio in senso stretto.
La nascita verginale di Gesù rafforza in effetti l'idea della figliolanza divina diretta accostando l'uomo Gesù all'uomo archetipo, l'Adam Qadmon, Figlio di Dio nel senso pieno del termine e uomo senza peccato
(si tenga presente inoltre che nell'ebraismo la nuova vita nasce solo dal seme maschile ed il concetto di verginità non è legato all'imene).
Tutti i tentativi di ricondurre la nascita verginale di Gesù ad altri miti medio-orientali sono a questo punto del tutto fuorvianti... e d'altra parte Genesi 1 è spesso citato nel NT come è frequente l'analogia Gesù/nuovo Adamo: ne consegue che la volontà di ritornare ad un tempo/eone prima del tempo storico, prima dell'ingresso del male nel mondo sembra plausibile.
In tal senso Gesù intende collocarsi pertanto in una fase precedente alla consegna della torah, della legge (anche dath riconducibile al data persiano) simbolicamente rappresentata in termini mistici dall'albero della conoscenza del bene e del male:
sembra che l'unico modo per ritornare in questa fase precedente, comporti il seguire una modalità operativa nuova, una nuova halacka che Gesù definisce nei suoi insegnamenti (l'insegnamento di Gesù non rigetta l'istanza etica, anzi la rafforza al punto da interiorizzarla... nell'ottica del "cuore nuovo e spirito nuovo" di Ezechiele), una modalità che conforma l'uomo sul modello dell'Adam Qadmon (o Gesù stesso che in esso si identifica) al punto tale che chi segue Gesù, chi si fa suo imitatore, diviene anch'egli a tutti gli effetti figlio di Dio, coerede di Cristo ("A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio").
Il rito del battesimo potrebbe dunque esprimere questa rinascita dall'alto, da Dio stesso... un ritorno nel ventre materno per rinascere figli di Dio.

Soltanto conformandosi a questa nuova halacka scritta nel cuore più che sulla carta (la torah mistica, il fuoco bianco dei mistici ebrei?), l'uomo può vincere la morte ritornando a cibarsi dei frutti dell'albero della vita (simbolicamente la croce di Cristo nell’ottica neotestamentaria). Chi invece resta nella torah (la torah storica testificata ricevuta sul Sinai attraverso la mediazione di Mosè, il fuoco nero), come dirà poi S. Paolo, vive da irredento e morirà. Non conta tuttavia credere a Gesù in senso noetico, conoscitivo o in una qualche altra forma surrogata misterica (questo è invece stata la tentazione o il fraintendimento da Paolo passando ad Agostino ed arrivando a Lutero) ma piuttosto occorre conformarsi/adeguarsi allo stile di vita di Cristo che si identifica in ultima istanza con la modalità operativa perennemente in atto di Dio o amore di Dio per il quale tutto esiste e senza il quale nulla può esistere (non si dimentichi mai che nell’ebraismo non c’è separazione alcuna tra fede ed opere, tra pensiero ed azione… sono problematiche della riflessione occidentale!).

Per certi versi il segreto più grande della mistica ebraica è che Dio è amore poichè - ripeto - tutto esiste poichè Dio rinuncia a qualcosa di suo in favore dell'opera delle sue mani, della creazione;
l'anima più profonda di Israele è riposta nel desiderio di essere figli di Dio (popolo eletto), desiderio che si realizza attraverso la Legge e la Promessa;
mentre la meta, il fine ultimo di Israele è la redenzione esteriore ed interiore del cosmo intero che si consegue attraverso l'era messianica o il messia venturo (nel mazdeismo invece attraverso il "Perfezionatore" o Saoshyant) e non c'è redenzione interiore senza redenzione esteriore (nel mazdeismo invece c'è un giudizio personale subito dopo la morte ed un giudizio universale finale con la successiva risurrezione dei morti). Sono tutti elementi ben presenti nei testi del Nuovo testamento.

Tutto questa interpretazione è tuttavia possibile solo supponendo che i principi della mistica ebraica fossero già acquisiti in tempi antichi, nel momento della stesura di Genesi.
Scholem in effetti fa risalire tutto al IV a.C., ad un'istituzione composta dagli esuli in ritorno da Babilonia detta "Grande sinagoga", sotto la protezione dei sovrani achemenidi (da cui il forte e sempre più evidente legame col mazdeismo che emerge negli studi degli orientalisti anche se non è corretto parlare di influsso mazdeo in termini di "propaganda mazdea" ma piuttosto di propagazione di elementi culturali o "meme" per imitazione [vedi "Il gene egoista", R. Dawkins]).
Anche il concetto di trinità, pur restando sostanzialmente immutato, risulta a questo punto risignificato e per certi versi più compatibile con l'ebraismo … sempre che si accetti una concezione panenteistica del divino/cosmo (R. Panikkar va in effetti in questa direzione con la sua concezione cosmoteandrica).

Edited by Giosia - 16/5/2019, 11:54

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Teismo, panteismo e panenteismo

 
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Riporto questa interpretazione "esoterica" del prologo di Giovanni secondo don Silvio Barbaglia:
https://www.yumpu.com/it/document/read/160...a-nuova-regaldi
Veramente interessante... difficile che siano pure coincidenze.
 
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Ciao Giosia, che cosa ti ha colpito positivamente riguardo allo studio di Barbaglio che hai postato?
 
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Barbaglia... beh direi l'uso scribale della gematria nel Vangelo secondo Giovanni per comunicare riflessioni spirituali molto alte in linguaggio cifrato. Diciamo che questo spiegherebbe certe ripetizioni, certe stranezze, etc... oltre che chiarire alcuni aspetti teologici. Buona lettura
 
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