Studi sul Cristianesimo Primitivo

Risorse Web per lo studio dell'ebraico biblico

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view post Posted on 16/9/2016, 17:13     +1   -1
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2. Molti siti riportano il testo CEI-2008, ma o non sono autorizzati o hanno ricevuto una autorizzazione esplicita. Ma il testo non è rilasciato con licenza libera di pubblico dominio o creative common e simili. In questa lettera è indicata la richiesta fatta da Eleutheros www.eleutheros.org/it/articles/lettera/, lettera a cui la Cei non ha mai risposto. Quindi, oltre al riconoscimento dei crediti, cosa ovvia, non puoi pubblicare senza autorizzazione. Infatti software pure gratuiti come LaParola, non hanno potuto inserire questa versione. Vedi qui: www.laparola.net/faq/altre_versioni_bibbia.php

1. Ognuno è libero di usare i programmi che vuole e che trova più soddisfacenti. Per la tipografia digitale, a mio modesto parere LaTeX è insuperabile: http://guitex.org/home/

Circa Shorashon, l'ho scaricato, mi sembra molto innovativo il metodi per apprendere le radici verbali. A parte la difficoltà del francese, mi sembra accessibile, lo studierò appena avrò un po' di tempo. Grazie
 
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askerella
view post Posted on 16/9/2016, 23:40     +1   -1




2. Chissà perché ho tanto l'impressione che si tratti di un colossale misunderstanding... uno di quelli tipici italiani. Ma più probabilmente sono io che non ne so abbastanza su come funziona il diritto d'autore negli scritti sacri....
Quindi, praticamente, mi pare di capire che nel mio precedente post ho dato informazioni inesatte. Cioè, al contrario di ciò che dicevo, è possibilissimo che nei siti biblici internazionali sia presente il canone cattolico (e anche quello orientale ortodosso e/o altri non-protestanti) - ed è possibile in quanto magari la conferenza episcopale americana o quella francese o quella tedesca hanno dato il testo al sito. Giusto? E financo il Vaticano può averlo dato, visto che sul sito ufficiale ci sono le versioni in varie lingue. Tu in pratica mi dici che il problema è della CEI, cioè solo dei vescovi italiani. Insomma, non ho capito granché.
(Figurati, io avrei detto che i diritti della Bibbia erano scaduti circa 1900 anni fa :lol: ). P.s. sarebbe quindi pubblicabile la Cei1974 liberamente senza chiedere autorizzazioni? Molte volte è pure meglio della 2008....

InTopic
>>>>Continuo a trovare materiale ottimo. Qualche tempo fa trovai un'altra ottima introduzione all'ebraico biblico http://web.tiscali.it/angolodidario/unmond...re/Ebraico.html Forse è questa la migliore introduzione in assoluto per un principiante che parte da zero. Insieme alle 20 pagine (Associazione laica Biblia) già segnalate in precedenza, e insieme a Frate Tadiello.
La scoperta che ho fatto in questi giorni sta in quel link. Quello diretto non esce e non posso riportarlo, ma se lo scorri fino a fondo pagina troverai l'opzione "Neoebraico". Clicchi e ti ritrovi una bella paginata in cui Dario Giansanti ti spiega benissimo le principali differenze tra biblico e moderno. Non conosco questo signore e non so esattamente di che cosa si occupi (oltre a Tolkien) ma constato che spiega in maniera efficace, sintetica e chiarissima la lingua ebraica.

>>>>> Grammatica cartacea. Dopo aver analizzato diverse opinioni/recensioni in rete, mi sono decisa a spendere l'esorbitante cifra di 12 euro per comprarne una www.amazon.it/Grammatica-lingua-eb...i/dp/8821171426 Mi è arrivata oggi. Ora che l'ho vista ne confermo la validità. Contiene: Fonetica, Morfologia, Antologia di brani biblici (in ebraico), e in appendice un piccolo vocabolario di base. È la classica grammatica, presentata con metodo tradizionale.

>>> un altro genio su youtube. Si chiama o si fa chiamare David Emanuel. Ti allego 2 brevi video.
Shemà https://m.youtube.com/watch?v=oz4slerohtM
Genesis https://m.youtube.com/watch?v=SkYbA7NEPe0

>>>> altra gente geniale (in quanto a metodiche) ce ne sarebbe... e l'ho trovata anche tra varie sètte ebraiche-messianiche solo che, davvero, mi sembrerebbe di mancare in serietà se linkassi certi siti variopinti e predicanti esagerati.... oltre al fatto che taroccano alcuni termini in ebraico e così facendo fanno scadere tutto il lavoro, spesso ottimo, che mettono in rete. (Ad esempio ce n'è uno che ha "puntinato" tutti i tetragrammi :17.gif: per vocalizzare "u" e poi tradurre in inglese "Yahuwah", e altre amenità simili. Se non fosse per quei pochi dettagli... i materiali sarebbero a volte eccezionali, anche a livello grafico-visivo, ma è meglio non linkarli)
 
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view post Posted on 17/9/2016, 00:52     +1   -1
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2. Non è questione di canone, né di testo della Bibbia, i cui diritti di autore ovviamente non esistono, ma di traduzione. Le traduzioni sono sottoposte a diritto d'autore. E e alcuni o tutti i diritti possono essere riservati. E il loro utilizzo sottoposto a particolari clausole. Se prendi una bibbia Cei 2008 cartacea, leggi la seconda di copertina e ti rendi conto. Io scrivo anche per una rivista cattolica, Omelia Temi di predicazione, della Edi di Napoli, che paga alcuni diritti alla Cei e alla Libreria Vaticana per mettere solo parti testi biblici all'interno della pubblicazione. Pensa un po' tu! Per il resto l'uso privato e non a scopo di lucro dei testi Cei o Vaticano può essere fatta liberamente.

Per quanto riguarda tutti gli altri link, continuo a seguirli. Credo che un piccolo inserimento di qualcuno nella mia lista andrà fatto... ma con parsimonia. A presto
 
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view post Posted on 17/9/2016, 08:23     +1   -1
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Approfitto di questa ultima discussione sulle traduzioni, per porre una questione: i versetti biblici nel testo masoretico sono delimitati dal segno sof pasuq, praticamente l'unico segno di punteggiature simile ai due punti, ma traducendo siamo costretti ad inserire ulteriori segni di punteggiatura. La tipica costruzione parasintattica ebraica lascia molto spazio all'nterpretazione dei nessi logici e ipotattici del discorso. Ma come si fa a individuare e distinguere i versi poetici e gli accapo, come di fatto fa la nuova traduzione Cei-2007? Esiste sul web qualche lezione che spiegli la corretta divisione del versetto in versi poetici?
 
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Patrizia Mura
view post Posted on 17/9/2016, 10:51     +1   -1




A me risulta che non esista la corretta divisione, nel senso che la numerazione dei versetti e la punteggiatura e soprattutto i titoli dei paragrafi sono stati inseriti in seguito e sarebbero rivedibili.
 
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askerella
view post Posted on 18/9/2016, 11:23     +1   -1




Credo che Schirone si riferisca a tema un pò diverso.
Comunque, a parte i "titoli" che cambiano parecchio a seconda di edizioni varie e sono una suddivisione tematica molto generale (certamente non vincolante per nessuno) - i capitoli e versetti sono stati introdotti in due fasi. E neanche quelli sono vincolanti, ma soltanto convenzione per capirsi meglio a livello pratico.
La divisione attuale è stata inventata circa dal 1200 al 1500 ad opera di Langton, Pagnini, Estienne (inglese, italiano, francese). Accettata ed adottata anche dagli ebrei (per l'AT) perché è sembrata loro una buona idea.
Un riassuntino veloce qui http://it.aleteia.org/2016/03/08/chi-ha-di...-e-in-versetti/
Ma appunto mi sembra di capire che Schirone dica un'altra cosa. Ora rispondo anche a quella.

CITAZIONE
Approfitto di questa ultima discussione sulle traduzioni, per porre una questione: i versetti biblici nel testo masoretico sono delimitati dal segno sof pasuq, praticamente l'unico segno di punteggiature simile ai due punti, ma traducendo siamo costretti ad inserire ulteriori segni di punteggiatura. La tipica costruzione parasintattica ebraica lascia molto spazio all'nterpretazione dei nessi logici e ipotattici del discorso. Ma come si fa a individuare e distinguere i versi poetici e gli accapo, come di fatto fa la nuova traduzione Cei-2007? Esiste sul web qualche lezione che spiegli la corretta divisione del versetto in versi poetici?

Credo che problemi similari si riscontrino anche nei testi antichi greci (biblici e non). E anche in certi latini (?).

Nelle traduzioni fatte dagli ebrei (italiani e americani) che ho letto finora non mi sembra di aver trovato differenze così sconvolgenti rispetto alle traduzioni "occidentali" cristiane - siano esse CEI o di altre conferenze episcopali e/o di altre confessioni cristiane.
Chi arriva a studiare l'ebraico per fare studio biblico non si ferma in genere alle traduzioni cosiddette "liturgiche" quali la Cei2007-2008. Quindi non so se ha gran senso discutere le scelte di un testo che nasce appositamente con uno scopo non-di-studio. Cei 2007-08 è abbastanza "buono", ma sta indirizzato come scopo principale a quello di una TILC.

L'argomento rimane comunque interessantissimo e credo che tale "disputa" (sulle suddivisioni e punteggiature) sia probabilmente in atto da circa 1500 o 2000 anni. O forse anche da prima? :blink: Quindi se tu aprissi un Topic a parte con un bel titolo, magari qualche utente esperto in queste tematiche potrebbe risponderti meglio di me.

CITAZIONE (schirone @ 17/9/2016, 01:52) 
2. Non è questione di canone, né di testo della Bibbia, i cui diritti di autore ovviamente non esistono, ma di traduzione. Le traduzioni sono sottoposte a diritto d'autore. E e alcuni o tutti i diritti possono essere riservati. E il loro utilizzo sottoposto a particolari clausole. Se prendi una bibbia Cei 2008 cartacea, leggi la seconda di copertina e ti rendi conto. Io scrivo anche per una rivista cattolica, Omelia Temi di predicazione, della Edi di Napoli, che paga alcuni diritti alla Cei e alla Libreria Vaticana per mettere solo parti testi biblici all'interno della pubblicazione. Pensa un po' tu! Per il resto l'uso privato e non a scopo di lucro dei testi Cei o Vaticano può essere fatta liberamente.

Ah, è vero, che scema. Sono le traduzioni che hanno il copyright.

Come in altri settori che conosco meglio, professionali o amatoriali, c'è anche qui un mondo ufficiale o uno ufficioso. C'è una teoria e una prassi. E i non addetti ai lavori spesso seguono prassi che inficiano e sconvolgono la teoria - a volte facendo bene, altre volte male.
Sì, una delle prime cose che ho fatto è stata andare a vedere i copyright delle bibbie e pubblicazioni varie cartacee che ho in casa. Fanno tutte riferimento alle solite società, italiane o estere, che detengono i vari diritti. Oppure alla casa editrice (che avrà acquistato i diritti).
Ci sarebbe da dire che nelle parrocchie italiane, e/o in vari gruppi cristiani, quando un prete o un laico "compone" in modo casalingo un librettino o opuscoletto settimanale o mensile informativo religioso, oppure quando cura un mini-sito o un blog parrocchiale... beh, io dubito che vada ad acquistare diritti dalla CEI. Certamente forse qui rientriamo nell' "uso privato" di studio... ma il confine è talmente labile.

Tu hai notizie di come si comportano le altre conferenze episcopali e la Chiesa in generale al di fuori dell'Italia su questo argomento?
Inoltre, hai idea di come funziona il diritto internazionale in riferimento al Tanakh e alle sue traduzioni? Ho visto che esistono edizioni più o meno "prestigiose" anche nei siti che trattano editoria ebraica... quindi mi chiedevo di quali traduzioni disponiamo noi sui siti internazionali che abbiamo indicato.

(Và a finire che quel geniale messianico che aggiunge il puntino alla vav e traduce "Yehuwah" può anche aver ragione. Chi può dirlo? Scherzo ^_^ . Ma quel signore ha fatto peraltro un lavoro di comparazione col greco e con il paleo-ebraico non indifferente, un lavoro geniale se non fosse così "settario" perfino rispetto ai "normali" ebrei messianici. Divertente, e densa di significato, ad esempio la traduzione di Elohim come "Dio di tutti" - nessuno escluso. Grande :lol: Continuo a non linkarlo, perché è meglio di no, trovandoci noi in sito di studio accademico o comunque scientifico).
 
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view post Posted on 18/9/2016, 20:07     +1   -1
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La traduzione della Bibbia, come ogni traduzione, è sempre una interpretazione. Credo che anche i Masoreti, fissando una volta per tutte la vocalizzazione del testo, abbiano compiuto una scelta interpretativa. A quel testo ora tutti possiamo rivolgerci come testo certo e affidabile. La mia domanda non si riferisce alle divisioni in sezioni e paragrafi successive, ma a quel testo come appare oggi, semplicemente diviso in capitoli e versetti. Restando nel seminato della nostra discussione, semplicemente mi chiedevo, dal punto di vista assolutamente linguistico, se la poetica ebraica biblica consente - nella divisione di sillabe, ritmi, ordine delle parole - di identificare e distinguere con approssimazione il testo poetico da quello in prosa, cosa evidente per il libro dei Salmi e dei sapienziali, ma che molte traduzioni, come Cei-2008, applicano anche ai profetici (vedi Geremia), in cui la prosa si alterna alla poesia. Su questo chiedevo lumi ed eventualmente se tra le tante fonti web già individuate, non ci fosse qualche grammatica, tutorial, o studio in tal senso.
 
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view post Posted on 20/9/2016, 18:26     +1   -1
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Abbiamo accennato alla Giornata della cultura ebraica: http://ucei.it/giornatadellacultura/progra...ra-ebraica-2016 Qui la registrazione di tutto l'evento vissuto a Brindisi. Sono oltre 2 ore e mezza di video, ma tutto molto interessante, magari potete saltare i primi 15 minuti di presentazione: Video
 
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view post Posted on 22/9/2016, 20:57     +1   -1
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Circa il video di cui sopra, guardandolo attentamente mi sento di suggerire l'ascolto della relazione della professoressa Romano, la migliore per me, relativa all'Yiddish, e la sua replica in finale di incontro al minuto 2:11 e seguenti
 
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view post Posted on 19/10/2016, 22:54     +1   -1
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Segnalo questo forum dedicato allo studio specifico dell'ebraico biblico http://forumbiblico.forumfree.it/
e questo ottimo corso in pdf, sintetico ma completo, una grammatica da tenere sempre sulla nostra scrivania per ogni ripasso veloce: http://forumbiblico.forumfree.it/?act=Atta...st&id=587911704
 
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view post Posted on 13/11/2016, 23:49     +1   -1
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Segnalo il bel corso di Ebraico biblico di Giuseppe De Carlo: https://www.youtube.com/playlist?list=PLHs5...4AMFLcxTdgxunqX
 
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view post Posted on 19/1/2017, 15:58     +1   -1
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Dopo un bel po' di tempo, aggiorno questa conversazione con questa interessante iniziativa di studio delle nostre radici culturali ebraiche. Possiamo anche scaricare l'ebook gratuito: http://anousimitalia.shavei.org/2017/01/11...-gratuitamente/
buona lettura ;)
 
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view post Posted on 24/2/2017, 20:42     +1   +1   -1
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Riprendo la segnalazione di altri sussidi, nella speranza che questo topic susciti ancora interesse e lo si possa tenere aggiornato.
Segnalo questo sito: http://foundationstone.com.au Troviamo una bella grammatica in pdf e html sull'ebraico biblico e moderno, un approccio interessante che abbiamo già avuto modo di suggerire. ça versione italiana scaricabile qui: http://foundationstone.com.au/Distr...argeItalian.pdf Come supporto al testo, troviamo un programma Java che permette di analizzare, tradurre e ascoltare le parole ebraiche seguendo un proprio percorso didattico. Contiene pure il tutorial sul suo utilizzo, disponibile anche in italiano: http://foundationstone.com.au/Distr...rialItalian.pdf. Il programma è installabile su diversi sistemi operativi. Molto utile anche la corposa sitografia, tutta da esplorare. Proverò a scaricare e installare per il mio sistema operativo Linux. Se nel frattempo qualcuno lo ha già provato e volesse dare qui un feed back, la cosa sarebbe graditissima.

Edited by schirone - 20/3/2017, 00:36
 
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view post Posted on 16/3/2017, 16:04     +1   -1
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Meglio spegnersi di colpo che bruciare lentamente

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CITAZIONE (schirone @ 13/11/2016, 23:49) 
Segnalo il bel corso di Ebraico biblico di Giuseppe De Carlo: www.youtube.com/playlist?list=PLHs5...4AMFLcxTdgxunqX

Grazie per il lavoro di ricerca on line che hai fatto e spero tu continui a fare. Una domanda, il corso qui sopra ha anche del materiale scritto reperibile on line?

Saluti
Astro
 
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view post Posted on 20/3/2017, 00:39     +1   -1
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Certo astroclipper, sono indicati nel post. Ho corretto il link che, per non so quale errore, non puntavano in modo corretto alla fonte. Puoi trovare il materiale in pdf
 
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