CITAZIONE
Ditemi voi la verginità di Maria come la si dimostra metodologicamente, per esempio. Se uno ci vuole credere, perchè andargli contro. E io dal mio canto, se ci credo non è che tento di convincere te che non ci credi perchè storicamente non ho prove da mostrarti, ti espongo semplicemente, ricorrendo all'aiuto di fonti che meglio di me possano spiegarla, perchè ci credo e basta. Nè per questo sono un propagandista o un fondamentalista. Nè per questo ci si deve odiare.
Sì, esattamente. Ma in genere il presupposto attuale dell'utente medio in internet è l'odio verso chi la pensa diversamente. Quindi siccome quello ti odia già preventivamente, pensa automaticamente che anche tu lo odi. Devi fare di tutto per evitare questo fraintendimento (ad esempio evita di mandare la gente a confessarsi
specialmente se non è di fede cristiana cattolica. Già se ci mandi uno della tua stessa fede è discutibile
... ma qui sei in un forum a-confessionale di studio, e in quanto tale rigorosamente laico. Le battutine anti-religiose pertanto vengono tollerate. Quelle pro-religiose un pò meno. È un pò un difetto tipicamente nostro italiano. Sarebbe invece meglio indirizzarsi verso un rispetto di tutti).
CITAZIONE
Io ci vado cauto su questo passo di Emmanuel perchè ci vedo proprio la trinità. In questo passo c'è Dio, lo spirito Santo e Dio è con noi, come a dire il figlio.
Ok, ma non stanno discutendo di questo. Questo si chiama OT.
Ora ti faccio vedere alcuni OT, gravi quanto il tuo, delle 9 pagine precedenti.
Un utente ha scritto, dicendo agli altri di essere OT (!):
CITAZIONE
Vi faccio notare che siete OT con l'argomento. La politica dei regimi totalitari lasciamola stare da parte che non c'entra nulla con quanto stiamo trattando.
Allora, ritorando al discorso se Gesù ha mai detto di essere Dio, propongo l'analisi di Giovanni 5:30:
Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Analizziamo i seguenti elementi :
1) cosa significa il non poter fare nulla da se stessi? Sembra che Gesù stia dichiarando un'inferiorità di natura nei confronti del Padre perchè un "io non posso" non può essere letto diversamente da un'impotenza intrinseca, a meno che Gesù non abbia mentito. Una delle possibili obiezioni dei trinitari è che Gesù stia parlando qui della sua sola natura umana : a mio parere è un'obiezione gratuita, visto che non emergono dal testo elementi che favorirebbero questa interpretazione. La sua dichiarazione sembra coinvolgere la sua persona tutta intera, senza perdersi in definizioni di nature.
2) Non cerca la sua volontà, ma la volontà di Dio. Questo non presuppone ed implica dunque che Gesù e Dio Padre siano dotati di volontà diverse e che Gesù, pur obbedendo alla volontà del secondo, non stia in realtà facendo quella che la sua naturale volontà gli suggerirebbe di fare? Ma se dunque Gesù e Dio Padre hanno due volontà diverse, la Trinità diventa un Trideismo. Sono infatti Dèi diversi a possedere volontà, desideri e intenzioni diverse, se il Figlio e il Padre fossero un'unico Dio con volontà contrastanti saremmo a un caso di dissociazione mentale divina.
Rispondo brevemente:
1) Da un punto di vista credente cristiano, non "fa nulla da sè stesso" perché la Trinità non è certo "suddivisa" o "ripartita" in frazioni di 1/3 (un terzo) di dio. Infatti è anche chiamata TriUnità. Se proprio si vuole "suddividerla" in linea teoretica: il Figlio e lo Spirito "dipendono" dal Padre, secondo i trinitari. Quindi la frase di Gesù quadra benissimo.
Se invece vogliamo considerare il "lato" Padre - secondo la dottrina trinitaria - anch'esso ha "deciso" (diciamo così) di agire per mezzo di una struttura trinitaria: dunque si potrebbe anche affermare, da un certo punto di vista, che neanche il Padre opera "da solo" e quindi neanche il Creatore "non fa nulla da sè stesso" , pur potendolo fare.
2) Due volontà diverse. Sono effettivamente, dal punto di vista trinitario, due volontà diverse in Gesù. Intanto perché sono 2 nature in una stessa persona. La natura umana segue la divina.
E poi: la natura divina è TriUnitaria, secondo i cristiani, come già detto.
La natura umana (di per sè) non rientrerebbe nel gruppo, altrimenti sarebbe la Quaternità o Quadernità.
(Vi può rientrare solo se segue la Volontà di Dio, sempre per i cristiani. Quindi in pratica c'è una scelta: andare o non andare verso Dio. E questo si raccorda col cosiddetto libero arbitrio - nella visione cristiana).
Quindi: sia dalla prospettiva della natura divina (che dipende fontalmente, cioè come Fonte, dal Padre) che dalla prospettiva umana - Gesù deve seguire la superiore volontà del Padre. La teologia trinitaria non fa una piega se consideriamo la Scrittura.
Ma di più: le affermazioni di Gesù non fanno una piega sia per chi (atei e/o appartenenti a sètte varie non-cristiane) lo considera semplice essere umano sia per chi lo considera "interamente umano+interamente divino" (secondo la visione trinitaria cioè cristiana).
E dunque, riguardo al Topic, siamo daccapo.Infatti non ho capito che cosa c'entri col topic la discussione sulla dottrina trinitaria. Né ho capito che cosa c'entri la traduzione dell' "Io sono" oppure "Sarò" oppure "Ero". Ma magari è un mio limite intellettivo.
Un utente ha scritto:
CITAZIONE
Questa tesi poggia su di un clamoroso errore di traduzione.
La frase in questione nel testo ebraico è
"Ehiè Asher Ehiè": SARO' COLUI CHE SARO'.
E' un futuro, non un presente (tra l'altro il presente indicativo del verbo essere non esiste in Ebraico)
"Sarò colui che sarò" sta a significare, nella traduzione Ebraica: "Sarò Colui che realizzerà le promesse"
Nulla di più errato che accostare l'"Egò eimi" a questa espressione
Farei rilevare che in Giovanni (come negli altri evangelisti) possiamo riferirci solo alla Settanta, oppure in alternativa alla forma mentis linguistica aramaica (non ebraica) dello scrivente tradotta in greco, o ancora ai Targumin. In tutti i casi Giovanni associa sicuramente Gesù a Dio. (Ma è appunto Giovanni). Non interessa la traduzione ebraica. Non c'entra niente.
Inoltre, da una pagina web abbastanza documentata, quanto sintetica:
"Yahweh deriva probabilmente da una forma ebraica arcaica del verbo essere e potrebbe voler dire: "Colui che è", "Colui che esiste", "Colui che fa esistere", "Colui che mostrerà di esistere", "L'Esistente", "L'Essere", “L’Eterno”.
Alcuni (Targum di Jonathan e Targum di Gerusalemme) sono convinti che YHWH sia una forma causativa imperfetta attiva (hiphil) del verbo essere (hayah): in tal caso la traduzione di Esodo 3,14 sarebbe “Colui che porta all’esistenza”, “Colui che realizza la promessa”, “Colui che fa essere”, “Il Creatore”.
Secondo altri YHWH sarebbe invece una forma semplice imperfetta attiva (qal): la traduzione di Esodo 3,14 dovrebbe allora essere “Io sono quello che sono” (Vulgata), “Io sono colui che è” (Settanta), “Io sarò quello che sarò” (Aquila e Teodozione), “L’Eterno” (Versione Arabica) [2].
Degna di nota è anche la testimonianza di Clemente Alessandrino (150-215 d. C.): lo scrittore cristiano ricorda infatti come il Santo Nome fosse composto di quattro lettere ebraiche, fosse riprodotto solo nel Sancta Sanctorum del tempio di Gerusalemme, si pronunciasse “Jahoué” e significasse “Colui che è e che sarà” [3] [4]. https://digilander.libero.it/domingo7/TETRAGRAMMA.htm#_ftn2E ancora l'utente scrive:
CITAZIONE
CITAZIONE
Filippesi 2:5-11 la scrittura riporta:
La Scrittura?
Quale scrittura? una epistola di un uomo ad altri uomini?
ma come si fa a dare un valore del genere a qualcosa che un bel giorno qualcuno ha deciso che sia ispirata ?
Ecco, Parola&Verbo, qui puoi vedere come un utente che professa un certo canone ispirato (fede non cristiana) vada a contestare l'ispirazione di un altro canone (fede cristiana). Sta usando un forum di studio laico per fare propaganda religiosa. È scorretto che lui lo faccia, come è scorretto che lo faccia tu o che lo faccia io.
Per concludere.
In pratica: se Gesù avesse professato (anacronisticamente) il Credo trinitario avrebbe un senso tale discussione che ho letto qua sopra, ma appunto non c'è alcun senso in quelle argomentazioni.
Credo che si sia confuso il piano di discussione, che NON è teologico e NON è confessionale, ma esegetico semplice.
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Spero che questo chiarimento serva a far prendere una strada seria al Topic.
Grazie ai contributori.
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Qualcuno mi dà un parere sul mio abbozzo di esegesi?
Grazie.
La riporto:
CITAZIONE (askerella @ 16/9/2016, 01:09)
Spesso mi chiedo se il seguente episodio evangelico contiene un riferimento all' "essere Dio" (da parte di Gesù, o dell'evangelista). Oppure no.
Si tratta della narrazione presente in tutti i sinottici del risanamento di un ragazzo posseduto da un demone.
Secondo Marco, cap 9, cei2008, Gesù dice ai discepoli che avevano fallito i loro esorcismi:
29 «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
In Matteo, non presente in tutti i manoscritti, si parla di "preghiera e digiuno".
In Luca non viene riportata questa parte della conversazione.
Domanda. Dalla dinamica dell'episodio si deduce che Gesù non si era messo preventivamente a pregare né a digiunare per effettuare quello specifico esorcismo, ma "prescrive" la pratica di "preghiera" (e/o digiuno) ai suoi discepoli che non sapevano come scacciare quella "razza" di spiriti. Però lui non l'aveva effettuata. Lui scaccia il demone tramite l'ordine perentorio.
È una specie di implicita affermazione che lui, volendo, poteva scacciare determinati spiriti come gli pareva e piaceva, detenendo egli uno status particolare?