| Rispondo molto velocemente al momento, però approfondirò. Io direi di lasciar perdere questi stati di alterazione, erano un'impressione di quell'utente, ma mi sembra che nè lui abbia più argomentato nè qualcun'altro si è aggregato. Scritto Tí emoi kaì soí, gúnai, «che c’è tra me e te, o donna? Gesù si rivolgerà così a Maria : «Donna, ecco tuo figlio!» (Giovanni 19,26). Simile la si ritrova anche in Matteo 8,29: Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?». In Marco 1,24 «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio e in Marco 5, versetto 7 Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Luca capitolo 4, 34: «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!» e Luca 8,28 Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!» Però nelle Nozze di Cana il senso lo si potrebbe rinvenire in «Non è ancora giunta la mia ora». Ci sono da considerare varie cose. Mi sembra, non mi vorrei sbagliare, che non fossero presenti tutti gli apostoli. Ed il fatto che il miracolo avviene nell'anonimato. Come faceva Maria ad esser certa della potenza di Gesù, sebbene non avesse ancora compiuto nessun segno? Sul fatto storico non so, queste sono questioni di vostra competenza. Sulla rielaborazione di Mt 9, non mi sembra molto diretta per quanto riguarda il vino. Poi il particolare degli otri in S.Giovanni è molto indicativo, è un messaggio chiaro. Però in Matteo 9 c'è la figura dello sposo. Il brano è collegato però non credo tanto per il vino.
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