Studi sul Cristianesimo Primitivo

Siamo fuori tema, o pure peggio.

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Apulus Cunctator
view post Posted on 21/4/2017, 20:33     +1   -1




CITAZIONE (Massimiliano Robespierre @ 16/11/2014, 17:38) 
Vi propongo di seguito una ricostruzione teologica tratta da una conferenza del biblista Alberto Maggi: "... Pietro non solo aveva una spada, “la trasse fuori e?…” qui c’è tutta una serie di particolari talmente minimi, talmente significativi che è chiaro quello che è stato detto all’inizio: i Vangeli non sono cronaca ma teologia, non una storia ma delle verità, perché sentite qui l’evangelista cosa ci dice. Allora Pietro c’ha la spada, “la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote “– sentite che mira –“e gli tagliò il lobo dell’orecchio destro!” accipicchia! Manco un chirurgo eh! Ha tirato fuori la spada, non è che gli ha staccato l’orecchio! Il lobo dell’orecchio destro. E l’evangelista dice “e quel servo si chiamava Malco.”Bene, l’evangelista qui ci sta dando tutta una serie di indicazioni sulle quali ci dobbiamo soffermare. Anzitutto non colpì “un servo del sommo sacerdote” ma “il servo” e chiediamoci ma se Pietro vuole colpire qualcuno perché non ha colpito i soldati e va a colpire il servo del sommo sacerdote? Pietro non colpisce un servo, ma colpisce il servo. Nel mondo orientale tutti i funzionari, tutti i dipendenti di un Re, i suoi stessi figli venivano chiamati servi, quindi anche il figlio di un Re era il servo del Re, il primo ministro di un Re era il servo del Re, quindi non si tratta di servo come noi possiamo intendere. E poi l’evangelista non dice “un servo”, uno qualunque ma è l’articolo determinativo “il servo”, cioè il rappresentante del sommo sacerdote. Il sommo sacerdote non ha partecipato lui alla cattura di Gesù ma ha mandato il suo fiduciario, il suo rappresentante ed è questo che Pietro prende di mira ed è a questo che taglia il lobo dell’orecchio destro. Perché Pietro se la prende proprio con il lobo dell’orecchio destro di questo funzionario, che rappresenta il sommo sacerdote? Nella consacrazione del sommo sacerdote, secondo le indicazioni che si ritrovano nel libro dell’Esodo, si uccideva un ariete e poi con il sangue veniva unto il lobo dell’orecchio destro. Se il candidato a sommo sacerdote aveva un difetto nell’orecchio non poteva essere consacrato. La storia ci dice, in Giuseppe Flavio - storico dell’epoca - che una volta c’erano in competizione due aspiranti a sommo sacerdote. Uno, vedendo che era avvantaggiato l’altro, con un morso gli strappò l’orecchio, in modo che l’altro non poté essere consacrato. Allora è chiara l’intenzione dell’evangelista ed è chiara l’intenzione di Pietro. Ma non solo! L’evangelista, di questo servo ci dice anche il nome: Malco. Malco, dall’aramaico Melec, significa “RE”. Allora è chiara l’intenzione di Pietro. Pietro vuole con questo gesto destituire il sommo
sacerdote dal suo incarico, vuole renderlo inabile ed è questa la causa del tradimento di Pietro.

Centrato.
Chiaro che il riferimento al lobo dell'orecchio è allusivo. La dinamica dei movimenti è del tutto inverosimile. Con un fendente di spada puoi mozzare un orecchio intero, ma già è difficile, figuriamoci mozzare il lobo di una persona in movimento. E poi, giustamente, perché proprio lui e non gli aggressori?
E' evidente che questo passo non vada preso alla lettera ma significhi: il Sommo sacerdote e la sua cricca sono illegittimi.
Ora, se questo fosse il motivo dell'azione di Pietro (quindi il Vangelo riporterebbe ciò che è accaduto, velandone il significato o al contrario dandone per scontata la sua comprensione e cioè che Pietro ha mirato il lobo, colpendolo o meno, perché rabbiosamente ha voluto sottolineare l'impostura dell'establishment del Tempio) o se si tratti di una costruzione narrativa posteriore non lo sappiamo.
 
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myfriend2
view post Posted on 22/4/2017, 09:16     +1   -1




L'ipotesi di Martin non sta in piedi.
E non sta in piedi perchè lui si focalizza solo su un episodio, senza citare altri episodi che contrastano con la sua ipotesi.

Facciamo una cosa: prendiamo i vangeli e spogliamoli di tutto e cerchiamo di individuare i FATTI che possiamo considerare certi da un punto di vista storico (quindi escludiamo anche tutti i dialoghi che possono essere stati inventati dagli autori per veicolare la loro teologia).
Quali sono i fatti storici attestati da tutti i vangeli? Quale è lo scheletro storico su cui i vangeli sono stati costruiti?
E' il seguente:

1- Gesù va a farsi battezzare da Giovanni battista che era un profeta secondo una teologia apocalitticista
2- L'ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme
3- Lo scontro con i venditori nel tempio
4- L'arresto, il processo e la condanna a morte per "lesa maestà"
5- La morte in croce
6- La risurrezione

Non si può slegare, come fa Martin, il punto 2 dal punto 1.
Gesù, con l'ingresso messianico a Gerusalemme (punto 2), si dichiara Messia-Re.
Ma il battesimo da Giovanni battista (punto 1) ci dimostra che Gesù aveva una concezione "apocalitticista" del Messia. Il fatto che Gesù va da Giovanni battista testimonia, da un punto di vista storico, la vicinanza di Gesù alle idee apocalitticiste di Giovanni. Se Gesù pensava a una rivolta armata non sarebbe mai andato da Giovanni, ma sarebbe andato - per esempio - dagli zeloti e si sarebbe sottoposto alla iniziazione degli zeloti. Il battesimo da Giovanni va inteso come una specie di rito di iniziazione. Col battesimo da Giovanni battista, Gesù si riconosce nella visione apocalitticista di Giovanni e accetta il rito di iniziazione previsto per chi aderiva alla setta apocalitticista di Giovanni: e cioè il battesimo.

E qual era il cuore della teologia della setta apocalitticista di Giovanni?
Il cuore della teologia della setta di Giovanni era il seguente: il corso della storia sarebbe cambiato non grazie alla azione degli uomini, ma grazie ad un intervento diretto di dio nella storia.
Questo esclude nella maniera più totale che Gesù pensasse ad un intervento armato degli uomini per cambiare il corso della storia.
Ed esclude anche il "pacifismo". Gesù non affatto un "pacifista". Perchè il pacifismo è una strategia politica che mette comunque al centro l'azione degli uomini.
Gesù pensava che la storia sarebbe cambiata non per l'azione degli uomini (rivolta armata o rivolta pacifista), ma per un intervento diretto di dio nella storia. Perchè questo era il cuore della visione apocalitticista della setta di Giovanni a cui Gesù aderì col rito di iniziazione del battesimo.
Ed è proprio in questa ottica che va letto il modo in cui Gesù riteneva di essere il Messia-Re.


Il punto 3 (lo scontro con i venditori nel tempio) ci dimostra storicamente lo scontro feroce che Gesù ebbe con le gerarchie religiose ebraiche per il modo in cui loro intendevano la religiosità e interpretavano la religiosità.

Il punto 4 (la condanna a morte) ci dimostra che Gesù venne condannato a morte perchè si era proclamato Messia, cioè Re di Israele. Una cosa che le gerarchie religiose ebraiche non potevano accettare proprio per il modo in cui Gesù concepiva se stesso come Messia-Re. Una concezione del tutto diversa rispetto a quella a cui pensavano le gerarchie religiose.

Il punto 5 (la morte) rappresenta il "sacrificio" e cioè il cuore della missione del Gesù storico di cui lui era consapevole; il cuore e il senso della sua missione Messianica.

Il punto 6 (la risurrezione) è l'intervento "apocalittico" diretto di dio nella storia che Gesù attendeva come compimento della sua missione di Messia-Re secondo la sua visione apocalitticista. Di fatto, con la risurrezione di Gesù, è iniziata una nuova fase dell'umanità ed è iniziata "l'era messianica", nella quale noi tutti oggi viviamo.

In questa ottica si comprende anche il tradimento di Giuda.
Giuda pensava che quando Gesù parlava di se stesso come Messia si riferisse al modo "ortodosso" di intendere il Messia. Cioè a un Re politico. Giuda pensava che Gesù, una volta entraro a Gerusalemme, avrebbe cercato e trovato un accordo politico-militare con le gerarchie religiose ebraiche. Quando si accorse che Gesù aveva idee diverse e che queste idee non promettevano nulla di buono, andò dalle gerarchie ebraiche per cercare di salvare la pelle. Cosa assai umana e del tutto comprensibile.
Diamo a Giuda quel che è di Giuda.
Gesù sarebbe stato ucciso comunque. Giuda ha, molto umanamente, solo cercato un modo per salvarsi la pelle quando si è reso conto che la situazione stava precipitando e che la sua speranza di partecipare con un ruolo di punta a un futuro "regno politico" era totalmente infondata.

Saluti

Edited by myfriend2 - 22/4/2017, 10:36
 
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Apulus Cunctator
view post Posted on 22/4/2017, 13:57     +1   -1




CITAZIONE
1- Gesù va a farsi battezzare da Giovanni battista che era un profeta secondo una teologia apocalitticista
2- L'ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme
3- Lo scontro con i venditori nel tempio
4- L'arresto, il processo e la condanna a morte per "lesa maestà"
5- La morte in croce
6- La risurrezione

1- Giovanni era sicuramente un esseno, non si sa se fuoriuscito da Qumran. Se Gesù raggiunse Giovanni e si unì a lui, logica vuole che condividesse la sua battaglia e non quella degli zeloti, questo non fa una piega. A quanto se ne sa però da Giuseppe Flavio, Giovanni fu eliminato da Erode Antipa per motivi di ordine pubblico. Giovanni infatti sparava a zero dalla mattina alla sera contro Erode, re travicello dei romani, mezzo giudeo, e, soprattutto, fornicatore con sua (di Erode) nipote. Gesù non riprende questi cavalli di battaglia. Che fine hanno fatto?
2- L'ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme, ammesso che sia stato tale, dev'essere avvenuto perché si provocassero avvenimenti conformi alle Scritture. Ciò avrebbe ulteriormente confortato tutti sulla volontà divina di ciò che stava accadendo, e avrebbe, per il meccanismo infernale della Profezia che si autorealizza, dato un giro di vite nella direzione voluta da Gesù e dai suoi. Ma qual era? Qui dire "Gesù pensava" mi sembra un po' azzardato.
3- Zeloti ed Esseni non riconoscevano la leadership del Tempio, anzi gli zeloti tentarono di far eleggere un contro-Sommo Sacerdote, (forse Giacomo, secondo Eisenman). Quindi qui l'ostilità di Gesù non dice molto. Di sicuro voleva farsi arrestare. Interessante sarebbe stabilire una volta per tutte l'anno dell'ingresso a Gerusalemme, e con quello l'anno dell'assalto alla Torre Antonia da parte degli zeloti guidati da un uomo di nome Barabba.

CITAZIONE
Gesù pensava che la storia sarebbe cambiata non per l'azione degli uomini (rivolta armata o rivolta pacifista), ma per un intervento diretto di dio nella storia.

Gesù pensava non è seriamente dicibile, inoltre l'aggettivo "pacifista" è un anacronismo. Chi provochi violenza offrendo il proprio corpo in martirio per ottenere un obiettivo politico non può essere definito "pacifista" bensì uno che volge la violenza altrui a proprio vantaggio. Non si tratta infatti di un'eliminazione della violenza, ma di un suo ribaltamento.

6-
CITAZIONE
Di fatto, con la risurrezione di Gesù, è iniziata una nuova fase dell'umanità ed è iniziata "l'era messianica", nella quale noi tutti oggi viviamo.

La risurrezione è il cuore della predicazione paolina, successiva di oltre un decennio ai fatti. Sappiamo cosa pensasse Paolo, non Gesù.

Per quanto riguarda Giuda, però, ricevette la punizione che si riservava ai traditori tra gli zeloti (spargimento delle budella).
Quindi Gesù è un esseno tradito e fatto consegnare ai romani da uno zelota per non aver voluto seguire la lotta armata? E allora perché gli altri giustiziano Giuda come se fosse uno dei loro? I discepoli erano esseni, zeloti, esseno-zeloti o un sottogruppo misto della "galassia radicale" di allora, in cui i militanti entravano e uscivano da un gruppo (e le spie, gli informatori e i militanti deboli con loro) e per questo motivo si era formata un'area grigia, anche ideologica, nella quale si erano mischiate non solo le persone ma anche le idee, a volte confuse? E perché mai Gesù si scelse uomini di tal fatta?
 
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myfriend2
view post Posted on 22/4/2017, 16:49     +1   -1




@Apulus

Io analizzo i "fatti".
E i "fatti" che ho elencato sono questi:

1- Gesù va a farsi battezzare da Giovanni battista che era un profeta secondo una teologia apocalitticista
2- L'ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme
3- Lo scontro con i venditori nel tempio
4- L'arresto, il processo e la condanna a morte per "lesa maestà"
5- La morte in croce
6- La risurrezione

Questi fatti sono riportati da tutte le fonti in nostro possesso e, quindi, li assumo come veri storicamente.

Che Giovanni battista fosse un esseno non ha molta importanza. Quello che ha importanza è quello in cui credeva. E tutte le fonti in nostro possesso sono concordi nel descrivere il pensiero di Giovanni. Il suo era un pensiero "apocalitticista". Cioè credeva a un intervento diretto di dio nella storia. Gesù va da lui e si sottomette al suo rito di iniziazione. Questo testimonia che Gesù condivideva l'idea di Giovanni su un intervento diretto di dio nella storia.
Come mai Gesù non continua la battaglia "moralista" di Giovanni contro Erode?
Il fatto che Gesù condividesse la visione apocalitticista di Giovanni non implica necessariamente che Gesù dovesse seguire Giovanni nelle sue battaglie.
Gesù aveva altre idee e aveva la sua missione da compiere. Una missione di cui era del tutto consapevole. E, nella sua missione, la battaglia moralizzatrice contro Erode non aveva alcuna importanza.
Possiamo, giustamente, chiederci come mai Gesù abbia fatto delle cose. Quello che non ha senso chiederci è come mai NON ne abbia fatto delle altre. Se Gesù non ha continuato la battaglia moralizzatrice di Giovanni è perchè evidentemente non la condivideva e non la riteneva importante per la sua missione.

Qual era la direzione che Gesù voleva dare alla sua vicenda con l'ingresso messianico a Gerusalemme?
E' molto semplice. Secondo le fonti Gesù entra a Geruslemme cavalcando una mula. Questo non c'entra nulla con la conformità alle scritture. Questo è un chiaro riferimento all'intronizzazione del Re di Israele. I Re di Israele venivano intronizzati cavalcando una mula.
Se Gesù entra a Gerusalemme cavalcando una mula, significa che stava implicitamente dicendo pubblicamente che lui si riteneva il Messia-Re di Israele.
Su questo non ci sono e non ci possono essere dubbi.
E' del tutto chiaro quale fosse la direzione che Gesù voleva dare alla sua vicenda storica. Non ci sono dubbi.

Per quanto riguarda il "pacifismo" concordo. Non ho mai detto che Gesù fosse un "pacifista". Perchè il "pacifismo" è comunque una strategia politica che presuppone una azione rivoluzionaria da parte degli uomini. E come ho detto, Gesù credeva a un intervento diretto di dio nella storia e non ad una azione rivoluzionaria operata degli uomini.
Gesù non aveva l'obiettivo di eliminare la violenza. Gesù non aveva nessun obiettivo politico. Perchè, per Gesù, sarebbe stato direttamente dio a intervenire nella storia seguendo la sua "politica" e i suoi "obiettivi".
Gesù aveva una sola missione storica: dichiararsi il Messia atteso da Israele e sacrificarsi. Il resto lo avrebbe fatto dio seguendo la sua "politica" e i suoi "obiettivi".
E dio lo ha fatto. Con la risurrezione.

La risurrezione di Gesù è l'intervento diretto di dio nella storia che Gesù aspettava e nel quale credeva.
La risurrezione di Gesù è l'attuazione della politica di dio e degli obiettivi di dio.
La risurrezione, prima di essere il cuore della predicazione paolina, è un fatto storico: è l'intervento diretto di dio nella storia che Gesù si aspettava.
E' l'attuazione della "politica" di dio operata da dio stesso nella storia. Che è proprio il senso della visione apocalitticista di Gesù.
Paolo ha letto e interpretato la risurrezione di Gesù in modo del tutto diverso. Secondo Paolo, la risurrezione di Gesù era l'inizio della risurrezione dei morti, quindi l'inizio del Giudizio finale e l'inizio della fine del mondo. Nella visione teologica di Paolo, la risurrezione di Gesù era l'inizio della fine del mondo; e la fine del mondo con l'avvento del Regno sarebbe avvenuta quando lui era ancora in vita. Per Paolo la fine del mondo era iniziata e si sarebbe manifestata col Giudizio finale entro pochissimo tempo. Ma dopo 21 secoli il mondo è ancora qui.
Quindi Paolo si sbagliava. Paolo non ha capito nulla. La sua visione apocalitticista fu una sua invenzione elaborata a partire dalla risurrezione storica di Gesù. Ma la teoria - e la teologia - di Paolo era sbagliata perchè nulla di quello che lui pensava si è realizzato storicamente.

Come mai Gesù si scelse come discepoli uomini di tal fatta? Questo non lo sapremo mai.

Edited by myfriend2 - 22/4/2017, 18:38
 
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Apulus Cunctator
view post Posted on 22/4/2017, 17:40     +1   -1




CITAZIONE
Secondo le fonti Gesù entra a Geruslemme cavalcando una mula. Questo non c'entra nulla con la conformità alle scritture. Questo è un chiaro riferimento all'intronizzazione del Re di Israele. I Re di Israele venivano intronizzati cavalcando una mula.
Se Gesù entra a Gerusalemme cavalcando una mula, significa che stava implicitamente dicendo pubblicamente che lui si riteneva il Messia-Re di Israele.

Esulta grandemente, figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d'asina.
(Zc 9,9)

Non stava dicendo che si riteneva il Messia-Re, stava realizzando le Scritture.
Doveva fare così, per essere legittimo e riconosciuto e andare avanti. Ma per arrivare a ciò, deve aver avuto altri segni di predestinazione prima.
Mi spiego: se la profezia dice che arriverà un bambino che salverà il mondo, si chiamerà Peppino e nascerà a Roma, noi avremo migliaia di puerpere che andranno a partorire a Roma e chiameranno il figlio Peppino. A quel punto, avremo migliaia di Peppini che avranno la certezza interiore di essere loro, il Peppino destinato a salvare il mondo, e certo non avranno paura di cadere in missione.
Quindi Gesù ha un destino già scritto o ritiene di averlo e quindi lo realizza, il che è la stessa cosa.
Noi siamo scettici di fronte alle Profezie perché, in un mondo de-sacralizzato, sottovalutiamo il loro potere di chiamata. E' fortemente probabile che Gesù e altri abbiano scelto di morire in modo conforme a quello che ritenevano un compimento, non un fallimento.
 
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view post Posted on 22/4/2017, 17:52     +1   -1
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Su "cosa pensava Gesù", sul fatto che "non ci possono essere dubbi", sulla qualificazione certa di fatti incerti, sull'"apocalitticismo", su quanto Paolo "sbagliava", credo sia meglio soprassedere.

Sposto qui, in attesa che un moderatore più illuminato trovi una collocazione più appropriata a questi interventi.

PS: ma se scriviamo Gesù e Messia con la maiuscola, perché non scriviamo anche Dio con la maiuscola?
 
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5 replies since 21/4/2017, 20:33   172 views
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