CITAZIONE (siciliano76 @ 17/5/2017, 10:17)
Qualcuno sostiene che Marco 14:12 possa essere tradotto anche così: Il giorno prima degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a prepararti la cena pasquale?»
Il dizionario greco usato per sostenere questa traduzione del termine greco πρώτῃ è Greek-English Lexicon, di H. Liddell e R. Scott che afferma: “πρωτος è usato a volte dove ci aspetteremmo di trovare πρότερος [pròteros]”. Tradurre il termine greco πρωτος (pròtos) seguito da un genitivo (come nel nostro caso) con “prima di” concorda col significato e con la traduzione di una costruzione simile in Gv 1:15,30: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me [greco πρῶτός μου (pròtòs mu)]. […] egli era prima di me [greco πρῶτός μου (pròtòs mu)]”. - (pag. 1535, colonna 1)
Vorrei capire se è plausibile la traduzione alternativa " il giorno prima" invece di quella tradizionale " il primo giorno ? Grazie.
Dal punto di vista grammaticale non so risponderti e dovrai aspettare il commento di persone più competenti di me. Comunque assumendo pure che la traduzione alternativa che tu proponi sia accettabile al pari di quella usuale, mi sembra che comporti alcuni problemi quando viene integrata con il resto del capitolo. Infatti,
prendendo la traduzione CEI Marco 14 dai versetti 12 a 17:
12
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».
13 Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo
14 e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi».
16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
17
Venuta la sera, egli giunse con i Dodici.
si nota subito che la traduzione alternativa non si sposa bene con il versetto 17 che lascia intendere che la il banchetto pasquale fu consumato la sera stessa, non la sera del giorno dopo. Considerando che dopo la riforma di Giosia, vedi Dt 16, la festa degli azzimi era stata unita con quella di Pasqua e che i festeggiamenti cominciavano dal primo degli azzimi, personalmente non riesco a capire come le cose si possano conciliare. Forse la traduzione alternativa si basa sul festeggiamenti come erano riportati in Es 12 che certo non era l'usanza dei tempi di Gesù.
(P.S.) Immagino che hai trovato le informazioni da te citate al seguente link www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3445. Non sono all'altezza di dirti quanto le considerazioni fatte in quella pagina siano
corrette, lascio ad altri questo eventuale compito, ma la mia impressione è che si cerchi, con qualche forzatura, di risolvere alcune eventuali contraddizioni tra il vangelo di Giovanni e i sinottici.
Sarò prevenuto, ma quando leggo queste cose ho sempre un po' il sospetto che il metodo se ne vada a farsi benedire in nome del concetto dell'innerranza bibblica.Saluti
Astro
Edited by astroclipper - 17/5/2017, 14:28